Parla il padre naturale di Steve Jobs: “Chiedo il suo perdono”

A pochi giorni dalle dimissioni di Steve Jobs da CEO di Apple, si fa risentire  i suo padre naturale John Jandali,  che all’età di 80 anni gestisce un casinò negli Stati Uniti.

Jandali decise di dare in adozione il piccolo Steve, con la promessa, fatta fare ai genitori adottivi, di farlo studiare e laureare (cosa, questa, mai avvenuta). Ora, con le condizioni di salute di Jobs sempre più precarie, Jandali desidera incontrare suo figlio e chiedergli perdono.

I due non si incontrano da anni, e ora Jandali dichiara al “The Sun”: «Vivo nella speranza che prima che sia troppo tardi mi cercherà. Anche solo per bere un caffè, farebbe di me un uomo molto felice. Se potessi tornare indietro cambierei molte cose. E a maggior ragione negli ultimi anni dopo avere saputo che mio figlio è gravemente malato  può suonare strano, ma non sono preparato, neanche se uno dei due fosse sul letto di morte, ad alzare la cornetta per telefonargli. Non lo faccio per denaro, ho i miei soldi. Ciò che non ho è mio figlio…».

Jobs continua ad avere rapporti soltanto con la sua sorella naturale, Mona, mentre ha chiuso ogni relazione anche con la madre Joanne.

Jandali ha anche raccontato di non avere potuto impedire l’adozione, perchè il padre della compagna non voleva che si sposassero e lei se ne andò a partorire a San Francisco senza dirgli nulla. Quando il padre della compagnamorì, i due potettero sposarsi e dall’unione nacque Mona. E conclude: “Vorrei non essere stato l’uomo egoista che sono stato per permettere a entrambi i miei figli di girarmi le spalle e prego perchè non sia troppo tardi per dire a Steve cosa provo“.

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