Durante l’atteso incontro con alcuni funzionari della Casa Bianca per discutere su come le aziende tecnologiche possano aiutare il governo a combattere il terrorismo, Tim Cook ha mantenuto la sua posizione e si è detto contrario all’installazione di backdoor che possano consentire l’accesso ai dati degli utenti.
Nel corso della riunione, Cook ha sostenuto che è una responsabilità della Casa Bianca venirne fuori e trovare una soluzione che non costringa le aziende ad installare delle backdoor nei propri disposivi, visto che un sistema di questo tipo aprirebbe le porte anche ad attacchi da parte di malintenzionati.
Cook ha quindi mantenuto la sua posizione, confermando che la privacy è l’elemento più importante e non può essere sacrificata in nome di una sicurezza tutta da verificare.
All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti di altre aziende come Facebook, Twitter, Google, Microsoft e Dropbox e quasi tutti hanno sostenuto la tesi di Tim Cook.
Tra l’altro, ieri il presidente Obama ha tenuto il suo consueto discorso e ha parlato di tecnologia, senza però andare troppo nello specifico per quanto riguarda il tema della sicurezza, visto che anche lui è sempre stato contrario all’utilizzo di backdoor, malgrado i consigli opposti dei suoi funzionari.
Ora resta da vedere se Apple riuscirà a spuntarla e a convincere il governo a non far installare backdook sugli smartphone.