Le note di Isaacson su Steve Jobs non potranno essere usate nella causa sui prezzi degli eBooks

Secondo una recente decisione del giudice pare che Walter Isaacson non dovrà portare le proprie note su Steve Jobs da mostrare nel processo contro Apple sui prezzi degli eBooks.

Nel mese di maggio infatti i querelanti della disputa sui prezzi degli eBooks, in cui sono coinvolti Apple ed altri 5 editori, chiesero a Walter Isaacson, autore della biografia ufficiale di Jobs, di consegnare le note in proprio possesso derivate dagli incontri con il co-fondatore di Apple. Lo scopo di questa richiesta era quello di poter trovare alcuni indizi e prove concrete del pensiero di Jobs in merito al prezzo degli eBooks, con la possibilità così di usare tali pensieri e dichiarazioni contro l’azienda di Cupertino. Isaacson ha tuttavia rifiutato di voler proporre le proprie note come prove ed i suoi legali chiesero al procuratore distrettuale di negare tale richiesta, citando come motivazione la legge per lo scudo dei giornalisti.

Ora finalmente un giudice si è espresso in merito, negando le richieste dei querelanti di portare come prova le note di Walter Isaacson che, stando alle parole dei suoi legali, non contengono alcuna dichiarazione o citazione sui prezzi degli eBooks da attribuire a Jobs. Isaacson già altre volte in passato è stato coinvolto in alcune dispute: solo di recente infatti un giudice ha vitato l’uso dei commenti sulla guerra “termonucleare” contro Android nell’aula di tribunale nel corso della disputa di Motorola contro Apple per la violazione dei brevetti.

Il processo contro Apple è ancora molto lontano dal finire. Ricordiamo come siano stati inizialmente coinvolti 5 editori, insieme ad Apple, nonostante 3 di essi abbiano patteggiato con il Dipartimento di Giustizia.

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