E’ presente da poco su AppStore “HYBRID 2: Saga of Nostalgia”, il seguito di un particolare gioco targato Gamevil (la software house che ha realizzato Zenonia).
Il primo capitolo di questa serie “HYBRID: Eternal Whisper” (qui potete trovare la nostra recensione completa), fu pubblicato su AppStore qualche mese fa, senza riuscire a ritagliarsi una nutrita schiera di ammiratori, complice un sistema di controllo non perfetto. A distanza di qualche mese Gamevil ci riprova pubblicando “HYBRID 2: Saga of Nostalgia”, vero e proprio seguito del primo capit0lo (anche in termini di storia), che cerca di migliorare il suo predecessore aggiungendo qualche novità e migliorando il discutibile sistema di controllo.
Iniziamo col dire che “HYBRID 2: Saga of Nostalgia” come suggerisce il titolo è un ibrido di più generi: volendo riassumere possiam dire che “HYBRID 2: Saga of Nostalgia” è un fighting game con elementi rpg per quel che riguarda l’approfondito sistema di potenziamento del personaggio e delle skill. A questo si aggiunge una storyline per nulla secondaria (anche se assolutamente non originale).
Partiamo come di consueto analizzando il comparto grafico: Lo stile grafico non è affatto male e strizza l’occhio alla produzione rpg degli storici 16 bit Genesis e Super Famicon (Megadrive e Super Nintendo che dir si voglia). Le ambientazioni sono varie e ben caratterizzate. La grafica è molto colorata e varia anche se il livello di dettaglio non fa certo gridare al miracolo. Il gioco si presenta ibrido anche graficamente proponendo personaggi ed elementi di sfondo 2D su un campo 3D. Di sicuro rispetto al primo “HYBRID: Eternal Whisper” sono stati fatti significativi passi avanti: maggiore fluidità, colori più brillanti, definizione nettamente superiore e character design più ispirato. Inoltre i personaggi hanno dimensioni più generose rispetto al primo capitolo. Per scrupolo ho testato il gioco anche su 3G e ho notato con rammarico che in alcuni casi il framerate cala vertiginosamente, compromettendo in maniera significativa la godibilità.
Per quanto riguarda il sonoro bisogna dire che le musiche sono decisamente gradevoli e coinvolgenti, risultano davvero azzeccate e contribuiscono a creare l’atmosfera di gioco. Gli effetti sonori tendono ad essere sovrabbondanti e a volte possono risultare fastidiosi (in special modo durante l’esecuzione di combo particolarmente lunghe).
Nel complesso ci troviamo comunque di fronte ad un più che discreto comparto tecnico, che pur senza stupire particolarmente fa il suo dovere e migliora nettamente la situazione rispetto al suo predecessore.
La giocabilità è discreta anche se è necessario un po’ di tempo per impadronirsi totalmente del sistema di controllo (abbastanza complesso). Volendo parlare della struttura del gioco, possiamo riassumere dicendo che si tratta di un gioco basato principalmente su una serie di combattimenti in estesi campi di battaglia. Sarà possibile spostarsi su più piani durante queste battaglie (inizialmente non sempre sarà facile allinearsi con i nemici) e potremo eseguire una serie pressochè infinita di combo. L’obiettivo è ovviamente vincere tutti i combattimenti, ma verremo valutati anche in base al modo in cui li condurremo (una sorta di sistema che premia lo stile, se avete giocato a Devil May Cry avrete senza dubbio presente il mitico “Stylish” hehe). Possiamo potenziare il nostro personaggio sotto diversi aspetti, dalle caratteristiche alle skills. Il sistema di crescita è davvero approfondito e ben sviluppato e ci offre una grande varietà di personalizzazione.
Anche il gameplay ha subito un netto miglioramento rispetto al primo “HYBRID: Eternal Whisper”: la maggiore fluidità di gioco contribuisce a rendere l’azione più godibile, inoltre sono stati eliminate alcune mosse non particolarmente comode da utilizzare, rimpiazzandole con alternative meno macchinose da eseguire.
Il sistema di potenziamento e crescita del personaggio, basato sulla distribuzione di punti abilità, è rimasto più o meno invariato. Questa caratteristica era comunque già soddisfacente nel primo “HYBRID: Eternal Whisper”, quindi il fatto che sia rimasta pressochè immutata non è un problema. Avremo comunque a disposizione un maggior numero di skill.
I controlli danno l’impressione di essere più precisi rispetto al primo capitolo della serie e in generale si ha una sensazione di maggiore godibilità (anche se il “Dash”, difficilmente eseguibile nel primo “HYBRID: Eternal Whisper” ora è fin troppo facile da eseguire, al punto che a volte capita di farlo senza averne l’intenzione). Nel complesso ci troviamo comunque di fronte ad un titolo che presenta un sistema di controllo piuttosto complesso, che necessita un periodo di allenamento prima di essere assimilato in maniera esemplare.
Per quanto concerne la storia, non c’è nulla di originale da segnalare, a parte il fatto che risulta essere assolutamente incomprensibile per coloro che non hanno giocato il primo “HYBRID: Eternal Whisper” (o coloro che lo hanno giocato ma rimosso, dal proprio iPhone e dai propri ricordi). Consigliabile quindi prima di procedere all’acquisto lo scaricamento della versione Lite del primo episodio, giusto per farsi una minima idea della trama (trovate la versione Lite del primo episodio a questo link).
In termini di longevità la situazione è notevolmente migliorata, i campi di battaglia sono numerosi (circa duecento) e sono state aggiunte moltissime side-quest. Se il gioco riuscirà a coinvolgervi si rivelerà sicuramente un passatempo longevo.
Bisogna comunque dire che l’azione è piuttosto ripetitiva e che si tratta pur sempre di un button-smasher. Nel complesso ci troviamo comunque di fronte ad un prodotto discreto, che è stato migliorato notevolmente rispetto al suo predecessore.
Rimane comunque un titolo particolare, non ha l’immediatezza del picchiaduro ne il sistema di un vero action rpg. Va preso per quello che è, ossia un ibrido in tutti i sensi. Lo ritengo comunque un titolo valido per il suo genere, che merita senza dubbio di essere preso in considerazione. Vista la particolarità del genere di appartenenza e il prezzo elevato, consiglio di guardare attentamente i video per farvi un’idea più approfondita di cosa vi ritroverete davanti, affinchè possiate ponderare l’acquisto con maggiore consapevolezza.
Concludendo un titolo più che discreto, che può non andare incontro al gusto della maggior parte dei videogiocatori, in quanto appartenente ad un genere particolare, ma al quale bisogna riconoscere il tentativo (riuscito) di migliorare notevolmente il suo predecessore. Un significativo passo avanti, che dimostra quantomeno impegno da parte dei programmatori. Consigliato a tutti coloro che hanno apprezzato il primo “HYBRID: Eternal Whisper”, a tutti gli altri invece, visto anche il prezzo piuttosto elevato, consiglio di attendere una versione Lite prima di procedere all’eventuale acquisto (Gamevil è solita rilasciare versioni Lite di tutti i suoi giochi quindi anche nel caso di “HYBRID: Saga of Nostalgia” non si dovrà attendere più di tanto).
Ricordo ai lettori che “HYBRID: Saga of Nostalgia” è totalmente in lingua inglese e vista la presenza considerevole di testo, sconsiglio l’acquisto a coloro che non conoscono la lingua in maniera quantomeno discreta.
– Molto meglio del predecessore
– Con ulteriori margini di miglioramento
– Genere particolare non adatto a tutti
– Framerate insoddisfacente su 3G