E’ da poco presente su AppStore “SEED 2 – Vortex of War”, il seguito di un action-RPG pubblicato da Chillingo qualche mese fa.
Il primo “SEED: Rise of Darkness” fu pubblicato su AppStore qualche mese fa da Chillingo, senza riscuotere un successo incredibile, ma riuscendo comunque a guadagnarsi un discreto numero di fan. Personalmente non apprezzai molto “SEED: Rise of Darkness”, principalmente per via di un sistema in-App-Purchase poco limpido. Questo “SEED 2 – Vortex of War” al primo impatto si presenta come una versione migliorata del primo capitolo.
Partiamo come di consueto analizzando il comparto grafico: sotto questo punto di vista “SEED 2 – Vortex of War” risulta essere decisamente migliorato rispetto al primo capitolo della serie. I personaggi sono più grandi rispetto al primo episodio, contraddistinti da un livello di dettaglio decisamente superiore. Anche i fondali risultano esser realizzati con maggiore cura, presentando un numero maggiore di elementi di sfondo animati. Le animazioni non sono eccezionali ma si attestano comunque su un livello discreto. Purtroppo il tutto risulta meno piacevole a causa di un leggero effetto blur, che penalizza notevolmente il giudizio sul comparto grafico. Ci troviamo quindi di fronte ad un titolo graficamente discreto, che migliora considerevolmente il primo episodio “SEED: Rise of Darkness”, ma comunque non è all’altezza di altre produzioni presenti su AppStore. Il character design è buono, pur non essendo per nulla originale.
Il sonoro fa il suo dovere, le musiche di per se non sono per niente male, ma possono risultare molto ripetitive, in special modo quando si è costretti a rimanere all’interno della stessa area per completare quest per periodi prolungati di tempo. Gli effetti sonori sono ben fatti e non disturbano l’azione di gioco.
Per quanto riguarda la storia, “SEED 2 – Vortex of War” inizia cinque anni dopo il finale del primo capitolo. La storia non presenta elementi degni di menzione, si tratta della solita minestra riscaldata. Sebbene siano presenti numerosi riferimenti al primo “SEED: Rise of Darkness”, non è necessario giocare il primo capitolo per poter comprendere la storia del secondo (anche se ovviamente conoscere la trama del primo aiuta).
Per quanto riguarda l’interfaccia di gioco, disporremo di una croce direzionale in basso a sinistra dello schermo (decisamente migliorabile per quanto riguarda la precisione), un tasto azione/attacco nell’angolo basso a destra e una serie di tasti di azione rapida personalizzabili disposti sul lato destro. Oltre a queste funzioni sarà possibile accedere al menù del personaggio toccando la sua barra degli hp: grazie a questo menù potremo accedere all’inventario, alle statistiche, alle abilità e alle impostazioni. Le mosse che ci ritroveremo ad utilizzare più frequentemente durante la nostra evventura sono:
-Combo (il nostro personaggio avvierà una serie di attacchi consecutivi): premendo ripetutamente lo stesso tasto (button smasher style);
-Dash (il nostro personaggio scatterà verso il nemico effettuando un attacco in movimento): premendo due volte in una direzione e poi tasto attacco (consuma SP);
-Carica (il nostro personaggio accumulerà energia e rilascerà un colpo più potente del solito): tenendo premuto il tasto di attacco e poi rilasciandolo (consuma SP);
La struttura di gioco è quella classica dei giochi di questo tipo: acquisizione di quest nelle città, esplorazione di ambienti aperti e dungeons con relativo massacro di nemici. Il gioco privilegia il completamento delle quest piuttosto che il massacro indiscriminato: uccidere nemici infatti fa guadagnare una percentuale di esperienza di molto inferiore a quella guadagnata tramite il completamento delle quest. Tramite le opzioni è possibile aumentare la velocità di gioco, questa caratteristica migliora notevolmente la godibilità del gameplay. Nel complesso l’azione di gioco risulta piacevole ma piuttosto ripetitiva (come accade nella maggior parte dei giochi di questo tipo).
Il sistema di crescita del personaggio riprende quello utilizzato nel primo “SEED: Rise of Darkness”, ossia la nostra “Classe” e le nostre abilità dipenderanno dall’arma che sceglieremo di utilizzare. Il personaggio è sempre lo stesso, ossia Litta, ma per l’appunto avrà un look e abilità diverse in base all’arma preferita scelta. Le armi a disposizione sono suddivise in tre categorie:
-Spadone a due mani: corrispondente alla classe warrior (combattente con elevato potenziale offensivo) o tank (combattente molto resistente e con elevata difesa, a discapito del proprio potenziale offensivo) a seconda di come decideremo di distribuire punti caratteristica e abilità;
-Armi da fuoco: corrispondente alla classe ranger, utilizza per l’appunto armi a distanza;
-Staffa: corrispondente alla classe mago.
Ogni livello ottenuto avremo a disposizione tre punti caratteristica da distribuire.
Il sistema di crescita del personaggio è ben fatto, consente un elevato grado di personalizzazione e lo stile di gioco cambia notevolmente a seconda della classe che si decide di utilizzare. La progressione dei livelli è più lenta rispetto ad altri titoli di questo genere.
La longevità di “SEED 2 – Vortex of War” è senza dubbio elevata (rispetto agli standard dei giochi presenti su AppStore), l’avventura di base dura un numero considerevole di ore. Quantitativo che aumenta ulteriormente qualora si decida di completare il gioco al 100%. “SEED 2 – Vortex of War” può esser giocato più volte con classi diverse, dal momento che l’esperienza di gioco cambia notevolmente a seconda della classe utilizzata. In tutto sono presenti circa centosessanta mostri diversi e oltre duecento mappe di gioco.
Nel complesso un titolo discreto, senza infamia e senza lode, contraddistinto da una più che accettabile realizzazione sotto ogni punto di vista, ma tristemente simile a decine di altri titoli del genere. Niente di nuovo sotto il sole insomma. Piccola considerazione su quella che è stata in passato la politica dei programmatori riguardo all’ in-App purchase del primo “SEED: Rise of Darkness”: il gioco uscì a pagamento salvo poi diventare free con numerosi elementi acquistabili tramite questo (da me detestato) sistema. In “SEED: Rise of Darkness” inoltre l’in-App purchase riguardava elementi per nulla secondari, penalizzando notevolmente coloro che decidevano di non ricorrere a questa “opzione”. Faccio questa considerazione perchè presumo che un identico trattamento verrà riservato a “SEED 2 – Vortex of War”, quindi consiglio a tal proposito di attendere qualche giorno prima di procedere all’eventuale acquisto (acquistandolo subito si corre il rischio di ritrovarselo gratis in tempo zero).
Concludendo un titolo discreto, che non si distingue in nessun modo dalla concorrenza, ma che rimane in ogni caso un gioco ben realizzato sotto ogni punto di vista. Consigliato a tutti coloro che non possono fare a meno di acquistare tutti i giochi di questo tipo, consapevoli del fatto che comunque si troveranno tra le mani un gioco ben realizzato ma molto simile ad altri prodotti già provati. A prescindere dal vostro gradimento del genere in questione, resta valido il consiglio relativo all’incognita in-App Purchase: sappiate che a breve potreste trovare “SEED 2 – Vortex of War” gratuitamente, con abbondanti elementi acquistabili tramite questo sistema. Ricordo che il titolo è interamente in lingua inglese, pertanto se ne sconsiglia l’acquisto a tutti coloro che non hanno una conoscenza quantomeno discreta di tale idioma.
Discreto ma nulla di nuovo.