Altre due applicazioni escluse da App Store

La Freedom Voice Systems ha sviluppato un’applicazione denominata Newber in grado di ridirigere le chiamate in entrata verso un qualunque altro numero telefonico, usando il GPS integrato.

newberlogo

Se ad esempio siamo in ufficio seduti alla nostra scrivania, l’applicazione può mandare la chiamata al nostro telefono di lavoro. Siamo a casa? Sarà il telefono di casa a squillare. Newber userà il GPS per decidere dove dirigere la chiamata, ma saremo noi alla fine a decidere.

Sembra una buona idea ma, se anche volessimo, non potremmo provarla.

Infatti, sebbene Freedom Voice abbia sottoposto la richiesta di approvazione alla vendita in iTunes Store ad Ottobre scorso, Apple non ha approvato l’applicazione per la distribuzione. In realtà, Apple non ha rifiutato esplicitamente Newber, ma ha semplicemente risposto che i tempi di revisione sono più lunghi del previsto. Ad oggi, ancora nessuna risposta, nonostante le ripetute telefonate ed email inviate ad Apple ogni giorno (siamo ben lontani dalle tre settimane indicate da Jobs come termine ultimo per una risposta).

icalllogo

iCall, ha subito lo stesso destino di Newber anche se qualche motivo di tale sorte forse ci riesce di immaginarlo. Questa applicazione consente di effettuare chiamate VoIP tramite rete wifi (stessa funzione svolta da applicazioni come TruPhone ). Ora, i dirigenti della casa sviluppatrice hanno comunicato continuamente con Apple durante la fase di sviluppo per poter facilitare poi le pratiche di ammissione in App Store, ma anche in questo caso, dopo la richiesta fatta ad Ottobre, Apple non ha ancora risposto (né in un senso né in un altro).

Certo si può capire come un’applicazione di questo genere possa essere “poco gradita” a provider telefonici come AT&T, che potrebbe vedere ridotti i propri guadagni dal diffondersi delle chiamate VoIP, ma questo non giustifica certo simili atteggiamenti da parte di Apple (anche nell’ipotesi che Cupertino stia sviluppando software simili da lanciare in App Store).

Entrambe le aziende sviluppatrici di Newber e iCall hanno investito parecchie migliaia di dollari nello sviluppo di questi software, per questo hanno avviato una sorta di petizione per una risposta veloce da parte di Apple. Nel frattempo stanno studiando delle versioni per altre piattaforme ed quindi è probabile che non le vedremo mai sul melafonino.

Continuiamo a pensare che Apple non abbia bisogno di simili atteggiamenti censori e poco corretti verso chi lavora seriamente e può contribuire allo stesso successo della casa con lo sviluppo di applicazioni per iPhone e iPod Touch. Staremo a vedere.

via cnet.com

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