Dall’idea all’App Store in una settimana. Giorno 5: l’applicazione prende forma

Continua la pubblicazione di una serie di guest post scritti da Marco Magnocavallo che raccontano, giorno per giorno e per una settimana, la realizzazione di un’app per iPhone, dall’idea iniziale alla pubblicazione su App Store. Buona lettura.

Sveglio di prima mattina, mi collego, scarico la nuova versione del codice, testo e do un buongiorno a Kate via chat. Due complimenti fanno sempre piacere e alzano il morale. Ma soprattutto se li merita.

Gli ucraini sono forti, gente fredda, il massimo entusiasmo che dimostrano è uno smile (e pure zoppo – sarà colpa della tastiera cirillica), tutta un’altra cosa rispetto a quando ho avuto il piacere di lavorare con Martin – un argentino che a 2/3 del progetto ha deciso di andare in ritiro spirituale in Brasile e ci ha mollati incasinandoci il Kharma. Certo che con lui ogni mattina era un “pesce and love” in chat, qui al massimo un buongiorno/buonasera.

Chiedo a Kate quanto potrebbe volerci per implementare il sistema di in-app purchase per l’upgrade alla versione full dell’applicazione. Mi fredda con una riga di chat “3-4 days to have it finisce”. Mannaggia devo abbandonare l’idea o trovare una soluzione alternativa, certo che mi dispiacerebbe molto non poter fare il test di conversione degli utenti da free a pay.

Potrei però realizzare due versioni simili dell’applicazione e limitare le funzionalit√† della prima lasciando i grafici con i prezzi di mercato degli immobili per la versione plus. Chiedo a Kate se la cosa può rallentare di molto gli sviluppi e ricevo una buona risposta “No, just a couple of hours”.

Bene, ci saranno due applicazioni: la prima “Cerco Casa” avrà la libreria di advertising attiva e il funzionamento del tab “Mercato” disabilitato; all’apertura di quel tab l’applicazione recupererò da un file JSON le possibili varianti di frase / testo del bottone e le percentuali di probabilità di visualizzazione relativa. Un sistema del genere mi permetterà di fare fine-tuning della frase che avrà un tasso di conversione migliore.

Intanto Kate va forte: il search funziona perfettamente, l’interfaccia grafica è a buon punto e i favoriti funzionano a meraviglia. Ora sta inziando a lavorare sul tab “Mercato” che visualizzerà un grafico con i prezzi al metro quadro degli immobili. Ieri sera le ho aggiunto un task per l’inserimento della libreria di Analytics con i rispettivi eventi da tracciare (map, search, detailed listing, favourite), nel pomeriggio mi avvisa che è tutto pronto. Faccio un test e dopo un paio di ore controllo i dati su Analytics: tutto funziona. Vuoi vedere che finalmente troverà casa?

In serata però mi accorgo di un problema notevole: cercando immobili in zone vicine ai centri della città escono annunci di case che distano anche 20km dalla latitudine/longitudine scelta. Apro la console del debugger dove per fortuna Kate mi ha lasciato i log per tutte le chiamate alle API di Nestoria: faccio qualche test dal browser e scopro che alcuni risultati mancano di latitudine e longitudine. E’ tardi, son stanco e mi girano le balle.

Raccolgo le ultime forze e scrivo un messaggio a Yuk, uno degli sviluppatori di Nestoria con cui mi ero già scritto un paio di mail all’inizio del progetto per spiegargli quello che avrei fatto.

Nemmeno il tempo di spegnere il Mac e Yuk mi risponde, mi dice che domattina controllerò come mai escono dati sballati. Incrocio le dita e vado a letto, se non altro il supporto di Nestoria è top e la cosa mi conforta.

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