Il Film della settimana scelto da iPhoneItalia #10: la recensione di “Little Miss Sunshine” (2006) [iTunes Movie]

Come ogni venerdi torna la rubrica  con i migliori film dell’ iTunes Movie Store, in collaborazione con jtzmovies.it, così da poter dare agli utenti consigli sui titoli da acquistare o noleggiare. Oggi vi presentiamo il film “Little Miss Sunshine” (2006) diretto dalla coppia di registi Jonathan Dayton e Valerie Faris, vincitore di molti premi internazionali e acclamato dal pubblico (Budget 8 milioni di dollari, incasso globale 100 milioni, di cui 50 negli USA) e dalla critica mondiale ( rotten tomatoes rate 91% con una media di 7,7/10 su 206 recensioni).

Il film narra le vicende di una famiglia allargata di Albuquerque (New Mexico) negli Stati Uniti, che nonostante i problemi economici e gli impegni lavorativi decide di partire alla volta di Redondo Beach (California), per far partecipare la piccola figlia Olive alle finali di Little Miss California, concorso di bellezza dedicato ai bambini. Il costo del viaggio aereo è però troppo alto per i nostri  sei personaggi, che decidono quindi di affrontare  i circa mille kilometri, che li separano dalla città in cui si volge il concorso, con il vecchio furgone VolksWagen T2, unico mezzo capace di contenere tutta la famiglia. Durante il tragitto ognuno di essi sarà costretto ad affrontare i propri fantasmi, le proprie paure ed a pagare per i propri errori, e quello che inizialmente è solo un gruppo di persone,  costretto a sopportarsi, anche  per colpa di una società che consente una vita agiata solo a chi ha abbondanti capacità economiche, si trasformerà in una vera famiglia, capace di stringersi in cerchio e ribellarsi ai (pre)giudizi di un popolo a volte troppo bigotto e provinciale. Quest’opera prima dei registi Jonathan Dayton e Valerie Faris (coniugati nel lavoro e nella vita),

è una riuscitissima critica alla società americana di provincia, quella che trasforma piccole ragazzine, in mostruose bamboline da esposizione (chi ha SKY probabilmente si sarà imbattuto nella pubblicità o nella programmazione del vero concorso di little miss America), devastando la mente e il futuro di bambine che ancora non possono avere la possibilità di libero arbitrio nelle proprie scelte. Mai retorico e mai banale,la pellicola affronta svariati temi, ognuno esposto per ogni personaggio dell’avvincente storia. Il padre è uno di quegli odiosi motivatori di stampo anglosassone, inutili quanto il risultato che trasmettono su chi si rivolgono. Il nonno Edwin (Alan Arkin) è un Jarhead mai riabilitato alla vita di tutti i giorni, con problemi di droga e cacciato dalla casa di riposo dove risiedeva. Dwayne (Paul Dano), fratello di Olive è afflitto da molti problemi esistenziali, desidera più di ogni cosa diventare un pilota di aerei militari ed è così devoto al suo sogno da decidere di fare un fioretto di silenzio per ben nove mesi. La madre Sheryl (Tony Collette) è invece la tipica Desperate Housewife, devota alla famiglia ma frustrata dal poco successo del marito, ed infine Frank

(Steve Carrell), ex professore universitario gay, cacciato dalla sua università e deluso dalla sua ultima storia d’amore con un ex alunno, per il quale ha tentato il suicidio. La coralità delle interpretazioni e l’armonia tra regia e sceneggiatura è tangibile dal primo all’ultimo minuto della pellicola, rendendola una bellissima dark comedy che ha ricevuto elogi da ogni parte del mondo. La coppia di registi è una vecchia conoscenza del mondo pubblicitario e video musicale, avendo portato a termine una serie impressionante di lavori con partner del calibro di Ikea, Apple e Sony e artisti musicali come REM, Red Hot Chili Peppers e Oasis. Con questa prima opera cinematografica, (Dayton e Faris) non ricalcano le orme di molti direttori con lo stesso pedigree, ma cercano di dare una ritmo più blando a tutta l’opera, riuscendo infatti a incentrare il film sullo studio serrato dei personaggi, “scatenando” la telecamera solo nella scena del ballo familiare a cui si assiste negli ultimi minuti di Little Miss Sunshine. Del resto sarebbe stato veramente un peccato rovinare una sceneggiatura di livello sopraffino, come quella proposta alla coppia dal bravissimo Michael Arndt,

mettendo in atto una regia legata ai canoni del videoclip o della pubblicità, con cambi continui di inquadratura e una velocità poco adatta alla riflessione. Il film ha ricevuto premi in ogni parte del mondo: due premi Oscar per la migliore sceneggiatura originale e il miglior attore protagonista (Alan Arkin, il nonno), due BAFTA, quattro Indiependent Spirit Awards, miglior film straniero ai Cesar francesi, Vincitore al Festival di Sidney e 3 premi al Tokio International Film Festival, oltre alla standing ovation di alcuni minuti al Sundence Film Festival. Un altro aspetto di rilievo è sicuramente la colonna sonora. In questo, i registi, riescono a mettere sul campo tutta la loro precedente esperienza, affidandosi ai bravissimi DeVochKa, indie band statunitense, capaci di comporre brani perfettamente accordanti con le immagini della storia, facendo risultare le poche scene mute, veramente piacevoli.  Questo film è un piccolo gioiello (sempre più raro) nell’oceano degli action-blockbuster americani, capace di far riflettere lo spettatore e di analizzare aspramente quella cultura americana molto distante dai grandi centri culturali come Seattle o New York e la loro visione più

europea della vita. Il concorso di bellezza viene visto inizialmente come un modo per far fuggire la famiglia dalla mediocrità economica in cui si trova, ma alla fine non sarà la fama o il denaro a dare un senso alle loro vite, anzi, durante questo viaggio in cui tutti i sogni dei personaggi si infrangeranno contro un muro duro e reale, sarà la famiglia e il totale disinteressarsi dal giudizio degli altri a far trovare la felicità ai nostri protagonisti. Infatti in questo film il tipico sogno americano viene totalmente sconvolto, proponendo un concetto di ricerca della felicità totalmente distante dai canoni tipici statunitensi legati esclusivamente ai beni materiali, come la ricchezza, la casa con giardino, la piscina e una bella macchina familiare, che anche il nostro Muccino ci ha proposto nel noto film con Will Smith; ciò che invece viene esaltato è un concetto del godimento della vita legato principalmente alla cosa più importante del mondo, le persone che ti vogliono bene al di là di come tu voglia apparire: la famiglia. Concetto scontato nella nostra Italia e meno nel paese delle grandi opportunità.

Questo film imperdibile per tutti i fan delle dark comedy indipendenti americane è disponibile nel’iTunes Movie Store al prezzo di 9,99 euro per lì’acquisto della versione standard, a 3,99 euro per il noleggio della versione HD e a 2,99 per il noleggio della versione standard.

Pro: grande interpretazione corale degli attori, ottima coerenza video immagini, bellissima e avvincente storia.

Contro: il genere potrebbe essere ostico per alcuni, il messaggio potrebbe risultare banale ad un italiano.

Voto: 7,5

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