La nuova meccanica di acquisto dei gioco Gameloft ha fatto parecchio discutere. Di che si tratta? In pratica si scarica il gioco intero gratuitamente, ma per “sbloccarlo” oltre un certo punto è necessario comprarlo tramite un “In App Purchase”, vale a dire un acquisto fatto direttamente tramite l’applicazione. L’idea della Gameloft è quella di fornire una versione “demo” gratuita, alla fine della quale si può proseguire senza nuovi download, senza interruzioni e senza dover ricominciare da capo il gioco (come si farebbe con una versione Lite), semplicemente sborsando la cifra di acquisto. Questo sistema è stato usato per la prima volta in Sacred Odyssey: Rise of Ayden, e poi recentemente in Starfront: Collision.
L’idea pareva buona: personalmente, per esempio, ho sempre trovato molto fastidioso il dover ricominciare a giocare da capo, una volta deciso l’acquisto… Eppure ha suscitato un vespaio di proteste tra gli stessi numerosi fan della Gameloft.
Alcuni detestano, a priori e in maniera acritica, il meccanismo degli acquisti In App: lo percepiscono come qualcosa di potenzialmente “fraudolento” o truffaldino, e lo rifiutano. Nella migliore delle ipotesi, questo sistema è sentito come “incerto” e poco chiaro.
Un sacco di giocatori si sono sentiti “traditi”: il gioco compare come gratis su App Store e per qualche ragione loro si erano più o meno convinti che fosse davvero tale. O forse no, ma hanno comunque sentito quella richiesta di pagamento come una presa in giro.
Altri ancora non vogliono saperne di scaricare centinaia di mega per una versione “demo”. Da questo punto di vista il meccanismo è decisamente poco pratico, perchè obbliga chi vuole provare il gioco a scaricarlo integralmente.
Insomma, non si sa bene cosa pensasse di fare la Gameloft, ma nella community dei videogamers l’iniziativa non è stato molto apprezzata… E si potrebbe discuterne per ore. Ma al di là della discussione, un interessante blog anglofilo ha portato oggi alla luce un altro aspetto non irrilevante di questa dinamica. Dati alla mano, il recente Starfront: Collision è al numero 44 della classifica dei giochi più redditizi, mentre Sacred: Odyssey è “solo” al numero 19.
Dati che secondo DPad sono molto lontani dallo standard per giochi di questo calibro, oltre ceh dalle abitudini di vendita dei giochi Gameloft, e che fanno presagire che l’iniziativa del freemium, al di là delle critiche, sia stata anche un discreto flop economico. E quello che si chiedono i ragazzi di DPad è: vale la pena di contrariare i compratori, se poi non si riesce nemmeno a vendere bene?
Personalmente non riesco a condividere più di tanto le critiche a questo sistema di acquisto… E mi pare che i dati relativi alle “Top applicazioni redditizie” vadano presi con le pinze, considerato che in quella classifica rientrano tutti i “VERI” freemium, come il vituperato gioco dei Puffi o Farmville. Però restiamo a vedere cosa farà in futuro la Gameloft, dopo questo esperimento forse non riuscitissimo…