6th Planet rappresenta un interessante tentativo di dare al classico gioco arcade una bella storia. Forse l’auto-definizione “La fusione tra un gioco e un fumetto” è un po’ azzardata: ma non si può non apprezzare l’aver dato ad classico gioco in stile Lunar Landar non solo una rinnovata giocabilità, ma anche un’ambientazione davvero fascinosa.
In 6th Planet il giocatore incarna una scimmia, chiamata Darius, che controlla una navetta spaziale. So cosa state pensando: la storia di una scimmia in missione spaziale non è nè originale, nè tantomeno così affascinante… Ma 6th Planet vi proverà il contrario. Senza fare nessun anticipazione-spoiler: dietro la missione di Darius ci sono un sacco di forze in gioco, ed un fatto potenzialmente incredibile per la razza umana. Va anche detto che la storia non è solo interessante, ma anche ben raccontata: 6th Planet può fare affidamento su delle vere e proprie tavole a fumetti che danno al giocatore un notevole incentivo a proseguire per “scoprire come va a finire”. I “pedigree” dietro a questo progetto sono di prim’ordine: la ViviFilm, che ha curato la storia, ha al suo attivo cose come Les Triplettes de Belleville e The Secret of Kells, mentre il colorist è Raymund Lee, celebre per il suo lavoro su Wolverine della Marvel.
Il gioco è assolutamente derivato dal classico Atari Lunar Landing: lo scopo è far atterrare in un punto preciso la navicella dello scinpanzè, senza schiantarla al suolo. Per farlo si dispone di due tasti direzionali, per muoversi a sinistra e a destra: usati insieme i tasti servono invece a spostare la navetta verso l’altro. Ovviamente il controllo è resto complesso dal notevole momento d’inerzia nella navicella, che si muove abbastanza lentamente: manovrare richiede notevoli dosi di strategia e di tempismo, oltre a parecchia pazienza a ad un po’ di sangue freddo.
6th Planet non è un gioco facile. Per arrivare in fondo ai suoi 50 livelli ci vuole tempo, e parecchia pazienza. Alcuni livelli dovranno essere rigiocati decine di volte, soprattutto se intendete concluderli con la medaglia d’oro. Le medaglie vengono date in base alla percentuale di carburante residuo: meno toccherete i comandi, meglio andrete. Peccato solo che gli ostacoli da evitare in 6th Planet non manchino, e non si tratta solo del terreno: presto vi troverete ad evitare comete ed asteroidi, oltre a dovervi destreggiare dentro a cunicoli sempre più complessi.
6th Planet può diventare davvero frustrante, e per fortuna ci sono le pagine del fumetto a fornire una meritata pausa, oltre che un’avvincente ricompensa per andare avanti nel gioco. Anche la presentazione grafica è davvero di tutto rispetto, con ambienti affascinanti e alieni (anche se, alla lunga, un po’ ripetitivi). La colonna sonora invece è qualcosa di davvero superlativo: composta da 10 tracce ambient, dietro a cui ci sono gli stessi autori visti all’opera in Osmos, è diposnibile su iTunes come album a se stante e merita davvero di essere ascoltata. Contribuisce in maniera unica a creare un ambiente fuori dal mondo per questo gioco.
In conclusione, è innegabile che 6th Planet sia un gioco lento, a volte anche frustrante, e decisamente impegnativo… ma con una presentazione stellare ed una giocabilità ad un livello decisamente alto, questo è un gioco da prendere al volo, se siete fans di Lunar Lander. O semplici appassionati di fantascienza.
6th Planet è disponibile su App Store a 0,79 €