A quanto pare la battaglia Apple-Google si combatte veramente su ogni fronte. Dalle violazioni di brevetti ai servizi da offrire all’utenza in futuro, dai sistemi operativi per smartphone alla nuova industria dei tablet. Proprio per questo motivo, Apple ha recentemente bannato la parola “Google” dalle applicazioni sviluppate da terzi che, se conterranno questa dicitura, non potranno essere approvate in App Store.
Qualsiasi sviluppatore provi ad inserire all’interno della descrizione relativa al Metadata di una nuova applicazione da inserire in App Store la parola “Google”, riceverà un messaggio nel quale verranno riportate le seguenti parole:
La seguente (parola) non è indicata per essere utilizzata in questo campo: Google. La tua applicazione potrebbe essere respinta se inserirai questo termine.
Non sappiamo se questo comportamento verrà adottato da Apple con tutte le applicazioni che presentino la parola “Google” all’interno della propria descrizione – includendo quindi anche i futuri software che verranno inviati da Google ad Apple per l’approvazione in App Store – o se questo genere di procedura sarà valida solo per gli sviluppatori autonomi.
Ad ogni modo, è plausibile che Apple censuri parole definibili “fuori luogo” (volgari, provocatorie, ecc) dall’App Store, ma in questo caso, non trattandosi di parole particolari, sembra che dietro questa mossa ci sia solo il chiaro intento di impedire il proliferare di applicazioni terze dedicate a Google all’interno del negozio virtuale dell’azienda di Cupertino.
Grazie Francesco per la segnalazione!