Il Film della settimana scelto da iPhoneItalia #23: la recensione di “Marie Antoinette” (2006) [iTunes Movie]

Torna la rubrica con i migliori film dell’iTunes Movie Store, in collaborazione con jtzmovies.it, così da poter dare agli utenti consigli sui titoli da acquistare o noleggiare. Oggi vi presentiamo il film “Marie Antoniette” di Sofia Coppola, regista di “Lost in Traslation” e “Somewhere”. Il film in questione ha ricevuto molte critiche sia in Francia che nel resto del mondo (ma anche applausi al festival di Cannes), perché come ci insegna la storia della costruzione della Torre Eiffel, l’essere umano, ed il francese in particolare, è restio ad accettare le innovazioni (rottentomatoes rate 55%, con una media voto di 6/10 su  176 recensioni). Marie Antoinette, ha ricevuto un buon successo di pubblico (budget iniziale 40 milioni di dollari, incasso globale 70 milioni di dollari) e un ottimo successo nei festival internazionali essendo stato tra i candidati finali a miglior film sia a Cannes che negli Oscar, che ai BAFTA .

Per suggellare l’alleanza tra Francia  e Impero Austro-ungarico, Maria Antonietta a soli 14 anni viene offerta in sposa al Delfino di Francia e futuro Re Luigi XVI, restio alle grazie della bella Regina, in un periodo storico, siamo nel 1770, in cui la procreazione e la continuazione di discendenza sono al di sopra di tutto. Il film racconta gli anni adolescenziali di uno dei personaggi più famosi della storia, incentrandosi sulle difficoltà di crescere, per una ragazza finita, suo malgrado, in una situazione più grande di lei. Tra feste, amanti, champagne, vestiti sgargianti e sesso, verremo catapultati in un universo molto più assonante ad un “Gossip Girl” piuttosto che ad un film storico in costume. “Marie Antoniette” di Sofia Coppola (figlia del mitico Francis Ford Coppola), rivisita il personaggio pedante e antico studiato nei libri di scuola in salsa moderna, con uno stile che, come possiamo subito capire dalla presentazione iniziale (accompagnata dal gruppo Gang of Four e dallo stesso font usato per Anarchy in  the UK dei Sex Pistols), ridisegnerà la protagonista quale  teenager del nuovo millennio, lontana dagli usi e costumi  di quella che gli storici chiamano età moderna.

Tra un’ immagine che ricorda le fotografie di Helmut Newton ed i colori pastello delle fotografie di moda di Vanity Fair, saremo trasportati in un mondo personale, rivisitato ed in parte falso ma al tempo stesso divertente e vicino ai giovani a cui da sempre viene insegnata la storia in modo canonico e noioso. I numerosi errori storici descritti dai soliti giornalisti italiani bigotti, sempre alla ricerca del pelo nell’uovo e poco inclini alle innovazioni,  sono erroneamente attribuiti a questa pellicola che si basa sulla biografia della scrittrice e storica britannica Lady Antonia Fraser, dal titolo “Maria Antonietta – la solitudine di una regina”. Molte scene che possono apparire di bassa lega o artisticamente inventate, sono storicamente documentate, come la domanda che Luigi XV rivolge ad un suo suddito riguardo i seni della futura Regina o ancora l’inchino al popolo dalla terrazza di Versailles da parte di Maria Antonietta. L’opera si divide nettamente in tre tronconi, delineati perfettamente da stacchi stilistici evidenti. La prima parte è quella più

legata al film in costume più classico, che viene interrotto bruscamente da quello che tutti hanno visto come un banale errore di scena, la visione di un paio di scarpette Converse tra le calzature d’epoca della Regina. In realtà, a seguito di questa inquadratura, troppo evidente per essere stata trascurata, il film prende la piega descritta in precedenza, ed allora dalla descrizione degli usi e dalla tediosa introduzione dei personaggi  il cambio di rotta sarà evidente, lasciando spazio a feste, vestiti eccentrici, parrucchieri gay, accompagnati da una base musicale da urlo con sonorità punk rock, quali Gli Strokes, i New Order e molti altri. La terza parte, in cui da protagonista la faranno i colori cupi, verranno narrati gli ultimi mesi della vita dei regnanti nella reggia di Versailles, con il popolo affamato in tumulto che darà vita alla Prima Rivoluzione distruggendo tutto quello che impersonificava la nobiltà, stanza di Maria Antonietta inclusa (l’immagine con cui si chiude il film). Inutile dire che la parte più piacevole è quella centrale, in cui viene descritto

il decadentismo che ha portato alla famosa Rivoluzione Francese, in modo farsisticamente moderno ma adeguato, ed in cui la regina più famosa della storia, verrà fatta vedere come una ragazza che, nonostante una vita di agi, si  troverà a fronteggiare problemi molto importanti, agendo da adolescente.  Sofia Coppola, genio della vacuità e sopravvalutata all’eccesso, riesce con questo terzo film ad esprimere qualcosa di buono e innovativo, prendendo un pizzico di sale dalla zucca geniale di Baz Lhurmann e immettendo quel tocco personale di grande conoscitrice del mondo giovanile alla moda, di cui chiaramente ha fatto parte per molti anni. Nei suoi film precedenti  ed in quello successivo (Somewhere), i temi sono ridondanti e ricchi di nulla, sorretti quasi esclusivamente da grandi attori, con solo alcune piccole idee geniali (come la scena finale di Lost in Traslation) per riuscire a far parlare di se, oppure, come nel caso del suo ultimo film, spinti da amici o ex amanti in grado di orientare la bussola della vittoria verso uno di questi (vedi

Tarantino a Venezia 2010). In “Marie Antoniette” invece, le molte note riuscite spostano il gradimento verso il lato positivo e divertono lo spettatore attraverso costumi strepitosi  (dell’italiana Milena Canonero, vincitrice dell’Oscar per i migliori costumi), una recitazione adeguata ai ruoli e una colonna sonora strepitosa che accompagna un uso della telecamera ottimale in tutti i diversi stili affrontati.

Potete trovare “Marie Antoinette” sull’iTunes Movie Store al prezzo di 7,99 euro per l’acquisto in formato standard e al prezzo di 2,99 euro per il noleggio sempre in formato standard, per ora non è disponibile il film in formato HD.

Pro: divertente, colorato, moderno.

Contro: troppo concentrato sul tema del sesso, alcuni attori non sembrano all’altezza, pieno di falsità sociologiche rispetto al tempo.

Voto: 7

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