In questo nuovo video apparso sul blog del Dev-Team si vede iBoot in funzione. Questa command-line permette, in parole povere, di interagire con il ‘BIOS’ dell’iPhone, decidendo cosa può e cosa non può girare. Ovviamente è molto restrittivo, a meno che non venga modificato (‘pwnato’).
Talking to iBoot? from iphonedev on Vimeo.
iBoot rompe la chain of trust sin dal primo momento del boot e questo può essere fatto anche sull’iPhone 3G. Considerando che non esiste nulla ad un livello più basso di questo (tranne la ROM), hardware per impedire questo exploit dovrebbe fisicamente cambiare l’hardware sugli iPhone. E ovviamente è assai improbabile che Apple ritiri centinaia di migliaia di iPhone 3G per applicare un fix.
iBoot esiste perchè iTunes ha bisogno di ‘qualcosa’ con cui interagire quando si fa il ripristino. QUesto passaggio è ovviamente super-controllato, in modo che possa girare solo il codice approvato da Apple. Ma ora non è più così. Insomma, sarà possibile fare il jailbeak anche sull’iPhone 3G.
il Dev-Team sottolinea che non è stato facile e che iBoot ha richiesto il lavoro di un intero week-end di molti dei loro hacker più esperti.