Quest Runner è uno di quei giochi che lasciano interdetti. Un gioco di ruolo che prende dichiaratamente in giro il genere, tutto basato sull’assolvimento di quest (e sull’inevitabile grinding), questo titolo può vantare, da un lato, una notevole qualità di esecuzione, una grafica intrigante, un sacco di senso dell’umorismo. Dall’altro i continui crash e i bug si mescolano ad un gameplay un po’ ripetitivo quando basterebbe davvero poco per rendere le cose un po’ più varie.
Quest Runner propone le avventure in salsa RPG di un giovanotto di belle speranze che possiamo creare ex novo, personalizzandone (in parte) l’apparenza. Il character design è decisamente ben fatto, ed è un peccato non si sia portata la personalizzazione un po’ oltre, rendendo possibile interagire sui singoli “pezzi” del personaggio (occhi, capelli, viso, colore della pelle etc.) invece che rendendo disponibili solo una decina di opzioni pre-configurate per viso e abbigliamento. Del nostro personaggio, purtroppo, non è possibile scegliere nient’altro: non ci sono classi e non ci sono differenziazioni possibili.
Il gioco comincia nei verdi Pokke Fields invasi dalle api, e facciamo subito la conoscenza con il sistema di controllo e di combattimento. Per spostarsi basta toccare un punto dello schermo: se è vicino al personaggio, si cammina, se è lontano, si corre. Il sistema non funziona male ma ha un grosso limite: quello di andare a pestarsi i piedi con gli altri tasti funzione presenti. A sinistra, infatti, c’è lo shortcut per le pozioni e a destra il tasto per attaccare: toccare uno di questi due pulsanti mentre ci si sposta è abbastanza facile e purtroppo è particolarmente seccante (sopratutto se avete usato per sbaglio al vostra ultima pozione, quando proprio non vi serviva affatto).
L’impatto con la grafica di Quest Runner è innegabilmente affascinante. Il gioco è visivamente molto bello, sembra davvero un cartone animato: gli sprite dei personaggi sono grandi, le ambientazioni coloratissime (e tutto in Retina, ovviamente). I mostri non molto originali, ma altrettanto belli. La grafica è assolutamente bidimensionale (ha qualcosa che ricorda Paper Mario, addirittura) e i movimenti hanno qualcosa che ricorda quelli delle marionette, ma non è certo una caratteristica negativa… Quest Runner è davvero bellissimo, da vedere: peccato che la giocabilità non sia purtroppo agli stessi livelli!
I combattimenti sono gestiti interamente con un unico tasto. Premerlo ripetutamente attiva le combo, che impariamo in automatico progredendo nei livelli (e che sono tutte, in ogni caso, assolutamente semplici). Inoltre andando avanti nel gioco è possibile ottenere delle abilità speciali, configurate in automatico nella parte bassa dello schermo.
Il sistema funziona, certo, ma considerato che Quest Runner è fondamentalmente un RPG che si basa interamente sui combattimenti ci si aspetterebbe molto, ma molto di più: per esempio, un albero di caratteristiche da personalizzare aumentando di livello, la possibilità di scegliere quali abilità usare, e di associarle liberamente ai tasti rapidi, dei punti da assegnare liberamente… invece NIENTE. Progredendo nel gioco è tutto assolutamente automatico. L’unica cosa che possiamo scegliere è la nostra arma, e qui se ne vedranno delle belle. Le armi iniziali sono abbastanza spassose, e si va dalla spada giocattolo al paralume, passando per il giornale arrotolato. Anche l’armatura si può acquistare e potenziare, ma è un singolo pezzo e non c’è alcuna possibilità di personalizzarla, scegliendo per esempio uno scudo, dei calzai o altro separatamente.
Una nota positiva è data dalla possibilità di comprare anche dei pet, che ci seguono nelle nostre avventure (ma che vanno sfamati/pagati di tanto in tanto): alcuni sono i classici animali domenstici, polli, anatre, cani etc. Altri invece vengono trovati nel corso dell’avventura e sono animali di vario tipo: stelle marine, ragni. Ma non solo: possiamo anche scegliere di farci accompagnare da un mercenario, che ovviamente vorrà tanti più soldi quanto più è in gamba. Dopo poco ci si trova, in pratica, a guidare un piccolo e buffo corteo formato, per esempio, da una papera e da un tromco con pistola laser.
Le varie quest che ci vengono assegnate sono tutte ai limiti dell’assurdo e ci portano a conoscere una serie di personaggi decisamente paradossali. Si va dal gallo parlante che tutti dicono essere più bravo di noi ad una banda di pirati alle prese con slimes autofecondanti (e con battutaccia stranamente passate sotto silenzio dalla censura Apple!). Assurdo, e decisamente divertente. Tenete presente, però, che è tutto in inglese!
I nemici che si affrontano in compenso sembrano un prontuario di citazioni dei vari giochi di ruolo. Le slimes sono prese in pieno di Dragon Quest. Le piante con i fiori in testa dalla serie Tales of. E non mancano i soliti goblin, i soliti ragni, i soliti insetti. Per assolvere alle quest dovremo, come prevedibile, fare a fette un imprecisato numero di queste creature, e raccoglierne le spoglie… operazione che risulta inevitabilmente ripetitiva in ogni gioco, ma che Quest Runner riesce a rendere totalmente folle grazie ad uno stratagemma per cui i programmatori meriterebbero la tortura.
Di cosa parlo? Della mancanza completa di inventario. Si, in questo gioco non esiste inventario. Cosa vuol dire? Semplice. Mettete il caso di aver passato un’ora a sgominare api e di aver raccolto miele e pungiglioni in quantità industriali. Poi andate alla taverna e vi affidano una quest: raccogli dieci vasi di miele. “Ecco”, dice il vostro personaggio (e all’inganno si aggiunge la beffa!), “ne ho un sacco!”. Ma vi sentirete rispondere “No, no: noi vogliamo del miele fresco! Ora vai e ricomincia da capo!”. In effetti dei vostri chili di miele non c’è traccia, da nessuna parte. E non fatevi trarre in inganno dall’iconcina a forma di zaino in alto a destra: li avrete a disposizione le vostre statistiche. Del tutto inutili, siccome non potete comunque farci niente.
I limiti di Quest Runner, insomma, ci sono. Inutile negarlo. Eppure ho trovato questo gioco davvero divertente e a modo suo originale. La grafica, soprattutto, è molto azzeccata. E l’umorismo delle situazioni lo rende qualcosa di fresco e inedito nell’App Store. La cosa che “fa rabbia” è che sarebbe davvero bastato poco per farlo diventare un vero capolavoro: con una dinamica dei combattimenti e della gestione personaggio un po’ meno rigida, e qualche aggiunta in più nelle quest (prima fra tutte, la presenza di un inventario, che renderebbe tutto molto più agile e meno ripetitivo) Quest Runner sarebbe un fuori classe. Allo stato attuale è un prodotto bacato, anche perchè i crash che obbligano a riavviare o che chiudono l’applicazione non si contano (soprattutto su iPhone), ma conserva comunque una notevole dose di fascino, soprattutto per gli amanti del genere.
Quest Runner è un’app universale, scaricabile da iTunes a 1,59 €