Secondo uno studio della Business Software Alliance, l’impatto della pirateria nei soli USA è di 10 miliardi di dollari…
Apple, direttamente, non ha divulgato dati precisi riguardo alla dimensione del mercato della pirateria relativa ad AppStore, ma si sa che sulle circa 25.000 applicazioni ben 5000 sono state “crackate” e sono disponibili sul web.
Kay Yu, il presidente della Beejive che produce il noto software di IM client, dopo l’analisi analitica via software sugli utilizzatori dell’applicazione, ha rivelato che circa un 60% degli utenti sta utilizzando una versione di Beejive pirata.
Questo è un dato molto significativo, anche relativo all’andamento generale del mercato di App Store.
“Noi pensiamo che la pirateria riguardo le applicazioni vendute su App Store, è un fenomeno molto più diffuso di quanto si possa pensare” dice Yu.
Visto che Apple non ha ancora fatto nulla di concreto, come abbiamo già detto in un articolo precendente, Beejive è corsa ai ripari cercando di limitare il fenomeno della pirateria riguardo la propria applicazione.
Ad ogni modo, al contrario di quanto si possa pensare, non tutti gli sviluppatori di applicazioni vedono nella pirateria un nemico da sconfiggere.
Brian Greenstone, ad esempio, proprietario della Pangea Software, ha dichiarato di aver personalmente contribuito alla diffusione del torrent del suo gioco Enigmo, e che la cosa non ha avuto un significativo impatto sulle vendite.
Altri sviluppatori la pensano nello stesso modo, visto che il fenomeno della pirateria sembra praticamente impossibile da sconfiggere definitivamente.
Il presidente della Beejive ha cmq detto che Apple è a conoscenza del problema e sta lavorando ad una soluzione “permanente” per la questione pirateria.
Voi cosa ne pensate?
E soprattutto… Pensate che qualcuno davvero troverà una soluzione “permanente” al problema?