Black Powder: cannoni finlandesi – la recensione di iPhoneItalia

Black Powder re-inventa in chiave storica la classica dinamica della catapulta, e la immerga in un gameplay arcade di grande immediatezza. Certo, la profondità è quella tipica di un gioco arcade (una pozzanghera nel deserto insomma!), ma al di la di questo bisogna chiedersi: con la sua semplicità Black Powder riesce a creare una dinamica divertente, oppure finisce per annoiare subito?

Le circostanze storiche alla base di Black Powder sono poco note al pubblico italiano: l’invasione della Finlandia ad opera degli inglesi, nel 1855. La loro vittoria è inevitabile, e lo scopo del gioco è quello di rimandarla il più possibile cercando di utilizzare i cannoni di Powder Pete, un omino cicciottello e tenero all’apparenza, ma decisamente tosto al cannoneggiamento. Powder Pete sale su una collina, armato con ben 3 cannoni, e parte alla riscossa, facendo colare a picco quante più navi nemiche possibili.

Per far sparare i 3 cannoni si trascina con il dito in direzione opposta, e si guarda il cursore che indica la posizione del colpo. Il sistema è abbastanza semplice, ma occorre tener in considerazione gli spostamenti, le velocità e le dimensioni delle barche inglesi, che non stano assolutamente ferme a prendere i nostri colpi… Inoltre il gioco presenta un progressione temporale in giorni, con tanto di alternasi tra buio e luce. Di notte i nemici sono più cattivi e numerosi, e colpirli diventa più complesso. Se inizialmente avremo a che fare con innocue barche da ricognizione, già al secondo giorno di gioco arriveranno galeoni decisamente più cattivi, armati fino ai denti e del tutto intenzionati a rispondere per rime alle nostre cannonate.

Il problema è che affondare le navi che sparano è decisamente più difficile: mentre per i ricognitori basta un colpo solo, per queste sono necessari diversi tiri… E nel frattempo gli inglesi sparano addosso ai nostri cannoni, cercando di metterli fuori uso, e di sbarcare a terra. E il gioco a questo punto non si fa solo più difficile, ma anche più confuso.

Ogni barca che arriva sul lato destro dello schermo infligge danni a tutti e tre i cannoni. Quantificare questi danni è impossibile perchè non compare alcuna bara di energia: praticamente sono i cannoni a riportare danni, che li rendono inutilizzabili fino all’intervento di Powder Pete. Certo, Pete corre a ripararli… ma lo fa solo quando non li sta ricaricando! Queste due operazioni vengono fatte in automatico, con delle tempistiche e delle modalità non sempre chiare: Pete corre da un cannone all’altro, mentre il giocatore cerca di sparare. I tre cannoni devono essere usati in alternanza, in modo da garantire a Pete il tempo per ripararli e ricaricarli, e obbligano il giocatore ad un certo multitasking. Le operazioni di Pete possono inoltre essere influenzate dal menù in alto a sinistra, con il quale possiamo chiedergli di intervenire su un certo cannone in un dato modo… ma il gioco si fa presto abbastanza serrato da rendere questa opzione impraticabile.
Dallo stesso menù possono essere anche acquistati potenziamenti per i singoli cannoni. Questi sono decisamente costosi e inoltre vanno persi ogni volta che il cannone viene distrutto, rendendo decisamente onerosa l’operazione di potenziamento.

Il problema principale di Black Powder è quello di basarsi su un sistema, bisogna dirlo, davvero poco intuitivo. Black Powder sembra fare del proprio meglio per rendere tutto inutilmente complicato: i suoi tre cannoni, i meccanismi per ricaricarli e ripararli, e perfino il modo in cui si spara… Tutto poteva essere realizzato in maniera molto più facile e veloce. Sparare, prendendo la mira e rilasciando, è divertente: ma per affondare una barca occorrono presto troppi colpi, e mentre le barche si accumulano e la tensione sale, prendere la mira diventa complesso e vedere la barca nemica incassare colpi su colpi è decisamente frustante. Nel frattempo Pete si dà da fare tra i cannoni, li ripara e li ricarica… ma a volte ci si trova a morire quasi senza accorgersene, perchè non si capisce mai con precisione quali danni si stiano riportando.

In conclusione Black Powder è un gioco decisamente confuso e un po’ pasticciato. La presentazione grafica del gioco è semplice, ma accattivante, realizzata con una modellazione 3D essenziale ma simpatica, ma il gioco “fa acqua” (giusto per stare in tema) per quanto riguarda il gameplay. Combattuto tra semplicità arcade e time management, Black Powder rende tutto inutilmente complicato e risulta inevitabilmente frustrante, lasciando al giocatore la spiacevole sensazione di non essere del tutto padrone delle proprie azioni. Con qualche accorgimento il gioco potrebbe diventare decisamente più interessante… allo stato attuale offre una longevità di pochi minuti, perchè già attorno al terzo giorno si fa decisamente esasperante. Consigliabile solo ai fan delle catapulte, gli amanti dei titoli arcade d’azione farebbero meglio a cercare la loro dose quotidiana altrove.

Black Powder è un’applicazione universale disponibile su App Store a 0,79 €

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