Il Film della settimana scelto da iPhoneItalia #28: la recensione di “Il Cigno Nero” (2010) [iTunes Movie]

Torna la rubrica con i migliori film dell’iTunes Movie Store, in collaborazione con jtzmovies.it, così da poter dare agli utenti consigli sui titoli da acquistare o noleggiare. Oggi vi presentiamo “Il Cigno Nero” (2010) di Darren Aronofsky, già regista di “The Wrestler” e “Requiem for a Dream” ed interpretato da Vincent Cassel e Natalie Portman. Il film che andremo a recensire, ha avuto un successo spaventoso al botteghino, soprattutto rispetto all’esiguo budget iniziale (di soli 13 milioni di dollari, con un incasso globale di 327 milioni di cui 106 nei soli USA), per non parlare del successo di premi (60 nomination tra i maggiori festival internazionali e la vincita tra gli altri di un Oscar e un Golden Globe per la Migliore Attrice protagonista) e quello di critica (rotten tomatoes rate 88% con una media voto di 8,2/10 su 257 recensioni).

Nina è una ballerina classica dalla classe innata e dalla tecnica sopraffina ma con poca sensualità scenografica. Quando Thomas Leroy, regista e direttore della compagnia, decide di rimpiazzare la sua prima ballerina per il ruolo da protagonista dell’opera “Il lago dei Cigni”, indice una selezione tra tutte le sue danzatrici. Il campo si ristringe tra la stessa Nina e Lily, ragazza, quest’ultima, dalla forte sensualità ma molto inferiore tecnicamente alla protagonista. Tra le due si forma subito un forte legame che però ben presto sfocerà in invidia e competizione; questo e l’aggravarsi dei problemi psichici, rischieranno di far perdere a Nina la possibilità di esibirsi come Cigno Nero e come Cigno Bianco (ruoli svolti dalla medesima attrice nell’opera “Il lago dei Cigni”). Il film diretto dal geniale Darren Aronofsky, è sicuramente uno dei migliori film del 2010, in senso assoluto. Se qualcuno, come il sottoscritto, fosse scoraggiato dal tema trattato nella

pellicola (la danza classica è un po’ lontana dall’ideale di intrattenimento della generazione under 50), dovrà immediatamente ricredersi dopo pochi minuti di visione de “Il Cigno Nero”.  Lo stile da thriller-horror coinvolgerà subito lo spettatore immergendolo in una spirale di emozioni e di colpi di scena totalmente distanti dal modo di fare cinema dei giorni nostri. In effetti il film riprende in pieno l’idea centrale del “balletto” di Cajkovskij che gli attori devono mettere in atto, inserendo molti elementi del topos letterario del doppio presi in prestito dal geniale romanzo “Il Sosia” di Dostoevskij, entrambe opere del XIX secolo. Il personaggio di Lily è l’anello mancante per la perfezione dell’aspetto artistico della vita di Nina. Le due si differenziano in tutto, proprio come i due cigni teatrali e si attraggono fino a quando la trasformazione interiore della protagonista del film, non sarà completata, potendo fare a meno (e quindi respingendo) della sua

vera (o immaginevole) integrazione. Il regista gioca continuamente con i problemi psichici di Nina, utilizzando inizialmente il suo punto di vista e cambiando radicalmente pian piano che il completamento artistico si avvicina, facendoci vedere la realtà dei fatti; la madre quindi sembrerà meno oppressiva, il regista Leroy meno malvagio, Lily sempre meno reale e lei sempre più malata. Proprio qui sta il gioco del doppio di Dostoevskij, che magistralmente Aronofsky riesce a non far scoprire mai, lasciando lo spettatore con il dubbio che Lily sia solo il frutto del desiderio mentale di Nina di raggiungere l’obiettivo più difficile della vita: diventare una vera artista in grado di immedesimarsi in un ruolo poliedrico e difficilissimo. Tutti gli attori sono in grandissimo spolvero (Vincent Cassel incluso), ma un plauso merita l’interpretazione incredibile di Natalie Portman, antipatica e dolce nella sua insicurezza e magistrale nella sua trasformazione

in Cigno Nero. Questo film ha suscitato tantissime polemiche nel mondo accademico della danza (oltre che per la scena lesbo e per le scene di autolesionismo) in quanto sembrerebbe, dopo la visione del film, un universo popolato solo da cinismo, opportunismo e odio. In verità credo che chi ha mosso le critiche non abbia in fondo capito il senso del film, dato che gli atteggiamenti scontrosi degli altri, sono solo espressione del malessere psicologico di Nina, che amplifica la sua insicurezza, facendole immaginare un mondo troppo difficile da affrontare. “Il Cigno Nero” è l’opera della completa maturazione di un regista geniale, che fin dal suo atipico esordio (“Pi greco – il teorema del delirio”), aveva fatto ben sperare i cinefili di tutto il mondo per le sue idee grottesche, imprevedibili e basate profondamente sulla psicologia instabile dei personaggi. Solitamente pellicole del genere solo l’apice della curva di rendimento di un regista ma chissà, sognare che Aronofsky mantenga questi livelli non costa assolutamente niente, intanto godetevi questo stupendo film.

Potete trovare “Il Cigno Nero” nell’iTunes Movie Store al prezzo di 13,99 euro per l’acquisto nel solo formato standard, a 4,99 euro per il noleggio in HD e a 3,99 euro per il noleggio nel formato standard.

Pro: un film come se ne vedono pochi ogni anno, un’ interpretazione di Natalie Portman stellare, bellissima storia, regia geniale.

Contro: se ne trovate lasciate un commento.

Voto: 9

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