iCloud, quanto possiamo fidarci della nuvola di Apple?

Una delle novità attese con più curiosità dai fan Apple nel 2011 è stata senza dubbio iCloud, un servizio del quale si è saputo davvero poco fino alla presentazione ufficiale sul palco del Moscone Center durante la conferenza stampa di apertura della WWDC 2011. iCloud è il nuovo sistema, completamente senza fili, che consente la sincronizzazione dei prodotti Apple in tempo reale, anche se ovviamente le caratteristiche della nuvola di Cupertino vanno ben oltre. Ma quanto possiamo fidarci di iCloud?

Poco prima della WWDC tenutasi quest’anno a San Francisco, il noto esperto John Gruber teorizzò che iCloud avrebbe sostituito quasi completamente iTunes per quanto riguarda la sincronizzazione dei dispositivi iOS, ed effettivamente le sue previsioni si sono rivelate quasi del tutto corrette. Se in un primo momento si era infatti ipotizzato che iCloud sarebbe stato solamente il nome di un nuovo servizio di streaming musicale che Apple avrebbe lanciato per contrastare Google Music e Amazon Cloud Drive, ci si è presto dovuti ricredere. Sin dalla presentazione ufficiale – tenuta dal CEO di Apple, Steve Jobs – si è subito capito che le funzionalità di iCloud sarebbero state ben altre: il servizio nasce infatti per sostituire ed estendere i servizi offerti da MobileMe con la differenza che quest’ultimo, a differenza di iCloud che è completamente gratuito, prevedeva l’acquisto di un pacchetto dedicato. Tuttavia per quanto riguarda lo streaming musicale, Apple non si è lasciata sfuggire l’occasione di entrare in un mercato ancora abbastanza inesplorato ed ha lanciato, come “One More Thing…iTunes Match .

Tornando ad iCloud, Steve Jobs ha spiegato nel corso della conferenza quelli che sono i principali punti di forza di questo nuovo sistema di sincronizzazione dei dispositivi Apple: il CEO si è principalmente concentrato su due caratteristiche di iCloud, ossia la velocità di sincronizzazione delle nuove informazioni – per un nuovo appunto sul calendario o per inserire un contatto ci vogliono massimo 5 secondi – e la capillarità dell’operazione – le modifiche verranno apportate senza fili a tutti i prodotti Apple che utilizzano il medesimo Apple ID senza che l’utente debba preoccuparsi di sincronizzare manualmente ognuno di essi con il proprio computer. Effettivamente, avendo provato iOS 5 e le versioni beta di iCloud per Mac, possiamo confermare che il funzionamento di iCloud è davvero semplice, pulito e nella maggior parte dei casi molto preciso. Tuttavia non possiamo non segnalare quelli che a nostro avviso sono alcune limitazioni ed insicurezze della nuvola di Apple.

Precisiamo che le nostre osservazioni sono basate sulle versioni beta di iCloud che abbiamo potuto provare in queste settimane, sia con iOS 5 sia su Mac OS X Lion. Ciò che da subito risulta “scomodo” da accettare quando si inizia ad utilizzare iCloud è l’impossibilità di interfacciare il dispositivo anche con il computer, specialmente per eseguirne un backup completo da conservare in caso di necessità. Ormai è un’azione abituale quasi per tutti quella di connettere l’iPhone al Mac o al PC ed eseguire automaticamente un backup in locale in modo tale da mettere al sicuro tutti i dati presenti sul dispositivo (messaggi, email, calendario, ecc) da eventuali malfunzionamenti che comporterebbero un ripristino tramite iTunes.

Con iCloud il backup dei dispositivi iOS è possibile ma è comunque decisamente limitato e limitante per l’utente finale. Innanzitutto l’utilizzo di iCloud è possibile solo in presenza di un collegamento WiFi ad Internet, ciò significa che se ad esempio vorrete effettuare un backup in questo modo non potrete usufruire del vostro piano dati 3G. Con la canonica sincronizzazione con iTunes invece questo problema non si pone poichè non è richiesta alcuna connessione ad Internet per sincronizzare ed eseguire il backup dell’iPhone o degli altri device iOS. Inoltre, come accennato poco più in altro, le due meccaniche di backup, tramite iTunes o tramite iCloud, non possono coesistere nel senso che se abiliterete i backup “via nuvola” il vostro computer non salverà più backup in locale. Questo problema è forse più grande di quello che non sembri: attualmente tutti o quasi connettete il vostro iPhone al computer e in maniera del tutto automatica iTunes provvede alla sincronizzazione e al backup: l’operazione di backup in iCloud è invece totalmente manuale; se non la eseguirete con una certa frequenza potreste quindi perdere i dati necessari.

Una seconda limitazione di iCloud è lo spazio di archiviazione standard offerto da Apple che, proprio nel caso in cui venga utilizzato anche per archiviare i backup dei dispositivi iOS, diventa davvero esiguo. Un backup di un iPhone 4 da 16GB ha un peso di circa 1GB su iCloud, ne consegue quindi che un iPhone con il doppio della capacità registrerà una copia di backup che peserà circa 2GB. Ci resterebbero così 3GB in iCloud. Nel momento in cui registreremo il servizio utilizzando lo stesso Apple ID anche su iPad o iPod touch ed inizieremo ad utilizzare la funzione “Backup in the Cloud” di iCloud lo spazio sulla nostra nuvola potrebbe non bastare per archiviare tutti i dati necessari, senza contare lo spazio minimo occupato anche dalle email, dai calendari, dai messaggi e così via.

L’ostacolo più grande che iCloud troverà probabilmente sulla sua strada sarà un altro però, ben più grande dei precedenti. Anche se il nuovo sistema ideato da Apple affascina un po’ tutti, è inutile nasconderlo, non è altrettanto scontato che di punto in bianco tutti gli utenti saranno pronti e disposti ad accettare un cambiamento forse più grande di quanto non ci si aspetti. Sostituire iTunes ed iniziare ad utilizzare iCloud per la sincronizzazione e per i backup da un giorno all’altro non è ovviamente una soluzione così pratica per tutti. C’è chi, come probabilmente molti tra i nostri utenti, inizierà ad avvicinarsi ad iCloud per pura curiosità, scoprendone pian piano tutte le funzioni ed iniziando ad apprezzare la nuvola di Apple per ciò che ha da offrire rispetto ad iTunes. Tuttavia, non tutti gli utenti potrebbero accettare – almeno immediatamente – iCloud, e non perchè non ne apprezzino le qualità ma semplicemente perchè la transizione iTunes-iCloud potrebbe richiedere tempo e pratica per abituarsi al nuovo sistema abbandonando il vecchio. Per motivi prettamente pratici, qualcuno potrebbe quindi continuare a preferire il vecchio sistema piuttosto che la soluzione cloud-based di Apple.

iCloud è sicuro quanto iTunes? Apple assicura di si, anche e soprattutto perchè tutte le trasmissioni e l’archiviazione online sono protette e criptate per non essere facilmente accessibili da chi non sia autorizzato. Come sempre però un po’ di scetticismo in questi casi ci vuole, basti pensare ai recenti episodi di siti Internet e aziende che hanno subito gravi perdite a causa di attacchi hacker esterni. Apple dovrà quindi effettivamente dimostrare la sicurezza di iCloud ai propri utenti, in modo tale da convincerli definitivamente a cambiare le proprie abitudini e ad iniziare ad utilizzare questo nuovo servizio ancora tutto da scoprire.

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