Si tratta di una mossa importante, infatti il gigante di Mountain View raddoppia così il numero di brevetti di propria appartenenza. Tutte le grandi aziende di Internet stanno combattendo una guerra importantissima per il controllo del ricco mercato della Rete, e la battaglia passa soprattutto per le vie legali attraverso le reciproche accuse di violazione di brevetti. Google vuole così assicurare il sistema Android dalle cause legali in atto con molti concorrenti, specialmente con Oracle.
Aggiungere brevetti importanti nel proprio portafoglio personale, significa per una azienda acquistare più sostanza proprio nel groviglio delle controversie legali. L’estate scorsa Google è stata portata in tribunale anche da Oracle, un vero gigante nel campo dei brevetti mondiali.
Google ha un grosso ritardo da recuperare con i concorrenti, e l’acquisizione di più di mille brevetti permette al gigante della ricerca di portarsi in un colpo solo quasi a livello di molte altre aziende. Può sembrare strano, ma nel campo hi-tech Google ha molto terreno da recuperare, partendo proprio dai brevetti che può disporre per i proprio prodotti. Con l’acquisizione di ieri, Google raddoppia i brevetti delle casse aziendali, portandoli a circa 2 mila. I giganti mondiali dei brevetti rimangono Microsoft e Oracle, che pare controllino ciascuna 20 mila brevetti circa. Secondo il New Yoork Times, IBM manterrebbe a livello mondiale quasi 40 mila brevetti.
Possedere quindi uno stock di brevetti importanti può aiutare non poco Google in previsione dell’imminente battaglia legale con Oracle.
Per molti esperti la battaglia dei brevetti porterà al fallimento molte aziende e comprometterà il mercato con l’esclusione di attori importanti (vedi HTC). Per altri esperti è vero il contrario, la battaglia è così complessa e difficile da dimostrare che non porterà a nessun effettivo vincitore. Intanto sono evidenti molte stranezze da mesi, come quella di Microsoft che intasca 5 dollari per ogni cellulare motorizzato Android venduto da HTC, e più soldi ancora da altri costruttori (Samsung). La stessa HTC viene data in forte difficoltà in previsione dei brevetti che dovrà pagare alla Apple, forte della recente vittoria legale in tribunale.
Google è dovuta correre ai ripari perché accusata di aver copiato quasi tutto nella creazione del suo potente Android, come: Checkout, mobile/social tools, enhanced hyperlink behaviors, the use of Linux in its server platform, AdSense, mobile technologies, the Chromebook, geolocation,Google Book Search, e la lista parrebbe continuare ancora per un bel pezzo.
Gli analisti rilevano inoltre l’atteggiamento passivo di Google nelle battaglie legali, quasi volesse prendere tempo e non avesse argomentazioni veramente utili a propria difesa.
Le battaglie legali andranno avanti per anni, per ora non è possibile fare reali previsioni sui vincitori, ma di sicuro la vendita di importanti brevetti IBM a Google mette l’azienda al riparo dalle principali accuse, e permette ad Android di continuare la sua evoluzione per rimanere il leader mondiale dei sistemi operativi mobili.
Fonte: NYT