Da Simon all’iPhone: la storia degli smartphone

La storia degli smartphone per il mercato di massa comincia con il successo dell’iPhone di Apple, ma in realtà il primo modello di telefono con funzioni allargate è datato 1993, costruito dalla IBM. In meno di 20 anni si è passati da rudimentali apparecchi dall’aria preistorica ai moderni gioielli della tecnologia odierna, forti di processori con potenza di calcolo paragonabile ai migliori supercomputer dei primi anni 90.

In principio era il buio. Poi IBM decise che era il momento di Simon. E luce fu.

Simon è a tutti gli effetti il primo vero tentativo dell’industria tecnologica di creare un telefono con funzioni di voce e dati. Simon era infatti capace di di telefonare, di spedire Fax e aveva funzioni di agenda PDA. Come tutti gli smartphone che si rispettano era, ovviamente, touchscreen: un tocco che portava direttamente nel futuro.

 

 

Era un prodotto rivolto alla sola clientela business, per i costi proibitivi delle comunicazione e anche per i necessari 899 $ di acquisto. Ma quello che lo rendeva più caro di tutto era la mentalità di quegli anni, la quale difficilmente concepiva la necessità di un telefono tutto fare. La comunicazione viaggiava ancora per il canale classico, quello della televisione. Anche se tutte le Università si stavano collegando in Rete, e cominciavano a fiorire le prime BBS.

Le stesse compagnie telefoniche non vedevano in un oggetto simile un prodotto di massa, e quindi lo avevano condannato ad un uso rivolto a pochissimi fortunati. Dovranno passare, infatti, 15 anni perché le compagnie capiscano il nuovo business della comunicazione globale su piattaforma mobile, proprio con l’arrivo del melafonino.

 

 

Il Palm Pilot non era un vero smartphone, perché non telefonava. Eppure la sua diffusione negli ambienti di lavoro fu una vera scossa per gli utenti, che potevano portare con sè sempre l’intera rubrica telefonica, prendere appunti e segnare ogni tipo di appuntamento nel calendario interattivo. Costava 300 $, aveva una memoria di 128KB e un processore di 16MHz. Mancava solamente della funzione voce. Ma di fatto è stato il primo terremoto dell’ambiente palmari/agende elettroniche intelligenti.

L’arrivo del Nokia 9110 Communicator (dal costo proibitivo) aveva a tutti gli effetti le sembianze di un moderno smartphone, anche se lo schermo rimaneva a scala di grigi e non era in grado di navigare sul Web. Eppure quel modello sarà preso da esempio da tutto il settore negli anni seguenti. E Nokia diventava intanto il leader mondiale del settore.

 

 

Alla fine degli anni ’90, la canadese Research in Motion, conosciuta soprattutto per i suoi “cercapersone” (utilizzati da decine di milioni di utenti nel mondo) progettava un telefono capace di navigare e di leggere le email in tempo reale. Una vera rivoluzione. Quasi un big bang. Cominciava così l’era moderna degli smartphone. Il BlackBerry 5810 è a tutti gli effetti il primo vero smartphone della storia, e i canadesi sono gli inventori del telefonino computerizzato. E’ incredibile pensare che oggi la RIM stia correndo il serio rischio di fallire sotto i colpi della concorrenza. L’azienda canadese non è stata più capace da allora di sviluppare il proprio prodotto e di sfruttare il vantaggio costruito nel tempo. Si sono limitati a resistere al cambiamento, e a vivere comodamente di rendita, anche quando questa stava drammaticamente venendo a mancare. Speriamo riescano a reagire alla crisi e a inventare un nuovo prodotto ancora una volta rivoluzionario.


 

Il Treo 600 è stato il primo smartphone rilasciato da Palm dopo aver acquisito il produttore Handspring. Era un telefono GSM con 32 MB di RAM e un processore a 144 MHz. E’ anche in questo caso incredibile constatare come Palm abbia perso il vantaggio dei suoi dispositivi mobili rispetto alla concorrenza, e sia sparita completamente dal mercato ancor prima dell’acquisizione da parte di HP per 1.2 miliardi di dollari (nel 2010).

 

 

E intanto gli schermi diventano colorati e sempre più definiti.

Il 2007 è l’anno di Apple: Cupertino sfida il mercato mondiale col prodotto concepito proprio secondo la filosofia “user friendly”. Si tratta dell’apparecchio più semplice sul mercato, il migliore in qualità. Navigare ha adesso tutto un altro senso. L’iPhone diventa subito il prodotto di riferimento per tutti. Una moda trasversale che resiste intatta dopo 4 anni.


 

Android nasce alla fine del 2007. E’ il sistema di riferimento per la filosofia estremista dell’open source ad ogni costo. Il suo successo è numericamente straordinario. Sbaraglia in poco tempo BlackBerry, Windows Phone e soprattutto Symbian. Android è la vera alternativa al telefono targato con la Mela. Oltre c’e’ il vuoto.

Il Motorola Droid rappresenta il primo vero grande successo di Android, successo inteso nel numero di apparecchi venduti. Il Droid fu venduto in più di 1 milione di unità nel primo mese, supportato anche dalla potente rete  di Verizon.

 

 

HTC e Samsung spingono ulteriormente lo sviluppo dei proprio telefoni adattandoli al sistema operativo di Google. La rete dati è la velocissima 4G. Ma siamo ormai praticamente ai giorni nostri.

 

In appena 18 anni i cellulari sono diventati sottili, veloci, intelligenti e poco telefoni. La comunicazione ormai è solo su canali dati, il futuro sembra proprio quello. Il mercato globale arriva nel 2011 a un valore del 2% del PIL mondiale, e la battaglia è ormai a tutto campo per gli attori rimasti in corsa. Nokia e Microsoft stanno per presentare i loro nuovi gioielli, Apple in autunno porterà le novità del sistema iOS col nuovo telefono serie 5. I computer verranno unificati con i dispositivi mobili, il cloud diventerà il collante di ogni apparecchio digitale.

E pensare che quel Simon così tecnologico e rivoluzionario della IBM di quegli anni, oggi appare come un oggetto della preistoria. Non ci rimane che attendere il 2029 per vedere le nuove meraviglie della scienza e sorridere ricordando quegli oggetti così preistorici dell’anno 2011.

Fonte: PCWorld

 

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