L’acquisto di Motorola da parte di Google obbliga tutti gli altri produttori a un riassetto generale del mercato

La scelta di Google di diventare come Apple costruttore hardware e software di smartphone e, probabilmente in futuro, di tablet e computer, comporta uno stravolgimento degli assetti generali di tutto il mercato. La prima conseguenza è il passaggio verso Windows Phone da parte di Samsung e HTC, le quali sembrano adesso interessate ad acquistare a loro volta quello che rimane “disponibile” sul mercato, la canadese RIM.

Research in Motion è l’azienda canadese che con il BlackBerry ha inventato gli smartphone con email incorporata, e forte di quel successo di dieci anni fa, è rimasta vincolata a quella struttura e a quel prodotto a tal punto di entrare in una pesantissima crisi senza avere la forza di reagire e inventarsi qualcosa di nuovo contro la concorrenza. Una crisi fortissima che ha visto crollare le quote di mercato anche col l’arrivo degli ultimi prodotti. Nemmeno il nuovo tablet Playbook ha ridato ossigeno all’azienda canadese, che è dovuta ricorrere ai licenziamenti di migliaia di impiegati per evitare un sicuro fallimento.

Se pochi anni fa il valore di RIM era così elevato da impedirne una qualsiasi acquisizione, oggi quella crisi ha decimato il suo prezzo di mercato ed è ora alla portata di molte aziende del settore. Del resto l’acquisto di Google di Motorola, del suo ramo telefonico, obbliga aziende come HTC e Samsung a fare i conti tra pochi mesi con un nuovo competitor del mercato, lo stesso che fornisce loro i motori dei propri telefoni computerizzati. E’ una situazione che non è possibile gestire negli anni, perché Google avrà sempre per sè la versione migliore di Android, agganciata proprio a quei servizi che fanno di Google il servizio migliore di Internet.

L’annuncio di Mountain View dell’acquisto del ramo telefoni di Motorola, ha avuto come conseguenza un aumento del 10% delle azioni di RIM, in una settimana dove la borsa mondiale ha perso punti ovunque. Si tratta quindi di un aumento speculativo, dove qualche lungimirante prevede nei prossimi mesi manovre sulla canadese RIM, anche se questa viaggia oggi su un binario morto.

Gli esperti prevedono un passaggio veloce verso Windows Phone proprio di quelle aziende che hanno contribuito al successo di Android, come HTC e Samsung.

L’acquisizione di QNX Software nel 2010 da parte di RIM per ristrutturare la piattaforma di BlackBerry non ha dato, per ora, nessun risultato utile, e non si vedranno i frutti di questa acquisizione per almeno i restanti mesi del 2011.

I conti della azienda canadese rimangono comunque in utile, anche di fronte alla crisi strutturale e alle perdite di pesantissime quote di mercato. Nell’ultimo trimestre l’utile netto è stato di 695 milioni di dollari, ovvero 74 milioni in meno dell’anno precedente. BlackBerry riesce in qualche modo a rimanere un “brand del settore”, soprattutto grazie alla clientela business, dove l’opzione RIM ha rappresentato, fino ad oggi, la scelta quasi obbligata di tutte le grandi aziende del mondo. Quindi se in qualche modo resiste il mercato business, è invece completamente crollato quello delle utenze private.

In  passato la stessa Microsoft sembrava interessata all’acquisto dell’azienda canadese, ma il suo esuberante e geniale CEO, Steve Ballmer ha rinunciato a quella acquisizione. Oggi possiamo quindi affermare che potrebbe essere questa l’ennesima scelta disastrosa del CEO di Redmond, ormai famoso per le sue gaffes pubbliche mondiali, come il previsto fallimento della Apple e del suo inutile prodotto iPhone (“una moda da 500 dollari quando il nostro zune fa tutto con soli 99 dollari“). Youtube è piena di queste interviste. Non è un caso se a maggio gli azionisti di Microsoft hanno chiesto le dimissioni del CEO, ritenuto ormai incapace di svolgere quella funzione e di gestire l’azienda di fronte alle scelte di mercato. La gestione di Microsoft degli ultimi anni è stata disastrosa, con le azioni che oggi valgono 69$ dollari, quando dieci anni fa viaggiavano su tutt’altri livelli. I soldi persi dagli azionisti sono troppi, ed è iniziata la battaglia interna a Microsoft per l’abdicazione del Re. Il futuro del miliardario Steve Ballmer non pare essere quello di amministratore delegato ancora per  troppo tempo. Ma si sa, il cambiamento è difficile da recepire, e soprattutto il sistema resiste al cambiamento, e troppo spesso è tardi capire che è ora di cambiare: Steve Ballmer farà di tutto per rimanere al suo posto e continuare sulla rotta sbagliata.

Microsoft in questa scelta di Google guadagnerà nuove quote col suo sistema operativo, senza doversi inventare nulla ma solo come conseguenza strategica di scelte altrui.

L’interesse verso RIM non è solo dei coreani o dei taiwanesi, ma anche dei cinesi di ZTE e di Huawei. Infatti i due giganti cinesi vedrebbero in RIM lo strumento ideale per espandersi oltre confine, allargando il proprio mercato e spingendo ulteriormente i propri prodotti, ovvero telefoni di fascia media a prezzi bassi.

In tutte queste ipotetiche manovre da scacchiere di un Risiko dei telefonini, RIM non pare troppo interessata a una eventuale acquisizione a prezzo di svendita. I due maggiori azionisti della azienda canadese, Jim Balsillie e Mike Lazaridis, non vogliono perdere in nessun modo il controllo della loro azienda. RIM conta molto sullo stesso governo canadese, che deve approvare qualsiasi tipo di acquisizione. Il governo canadese già in passato aveva bloccato acquisizioni che riteneva dannose per la propria economia, e non vedrebbe così di buon occhio il passaggio dell’azienda RIM e della sua tecnologia verso i paese del lontano Oriente. Alcuni politici hanno infatti commentato che il passaggio di RIM all’estero rappresenterebbe un vero e proprio giorno del giudizio per l’economia del Canada.

Eppure in tutte questo contesto, fra manovre e contro manovre, dichiarazioni e smentite, gli esperti scommettono su un futuro positivo per RIM, proprio come conseguenza della scelta di Google. L’acquisizione di Motorola potrebbe essere così la scelta salva vita dell’azienda di Ottawa, inserita senza volerlo in un contesto strategico che la fa diventare all’improvviso la chiave fondamentale del futuro delle tigri asiatiche.

Il successo di Apple ha obbligato tutti gli attori del mercato a copiare Cupertino anche nelle scelte strutturali e strategiche. Google non ha ottenuto col solo Android gli obiettivi che evidentemente si era prefissata, e la sua scelta rappresenta oggi un terremoto in tutto il settore. Per vincere nel mercato non basta avere la prima quota di distribuzione del software, è necessario essere primi anche nell’hardware. E non si vince lasciando a terzi la gestione dei propri motori, quando poi questi sono in aperta concorrenza fra di loro.

Ne vedremo di belle nei prossimi mesi, con Apple che sarà obbligata a mantenere il vantaggio sugli altri inventando sempre qualcosa di nuovo, soprattuto oggi che il matrimonio Google Motorola rappresenta davvero la prima vera minaccia.

 

Fonte: NYT

 

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