Stele of the Ancients (SotA, per gli amici) è un match-3, e so bene cosa state pensando: nessuno di noi sentiva l’esigenza di un altro titolo di questo tipo. Questo inflazionassimo genere sembra davvero arrivato a fondo corse: su App Store i titoli non si contano più e sebbene tutti provino ad aggiungere qualcosa, creare un prodotto originale è davvero difficile. Eppure SotA ci prova, e si impegna veramente parecchio.
Occorre subito precisare che in realtà Stele of the Ancients non è propriamente un match-3, perché qui dovrete abbinare 4 elementi, e non 3. E le “novità” non finiscono qui: le tessere sono di parecchi tipi diversi, ma diversamente da altri titoli di questo genere qui tutte le tessere presenti sul tabellone di gioco possono essere spostate liberamente. Non è necessario realizzare una combinazione per muoverle, e non ci sono limiti al numero di mosse fattibili. Se vi sembra troppo facile, non temete: SotA riesce a complicare le cose quanto basta.
Innanzitutto il gioco inserisce delle tessere di due colori, bianche e nere: le tessere possono essere combinate tra di loro (se sono dello stesso tipo) ma non possono essere mischiate. Le tessere bianche possono essere scambiate di posto solo con altre tessere bianche, e idem dicasi per le nere. Considerato che il colore delle tessere cambia con una certa frequenza, il gioco riceve delle limitazioni di movimento abbastanza imprevedibili e diverse dal solito.
Inoltre uno dei punti forzi di Stele of the Ancients è quello di offrire un gran numero di modalità di gioco differenti. Innazitutto il modo Practice: qui prenderemo confidenza con le basi del gioco, ma per fortuna non si tratta di un semplice tutorial, bensì di una serie di scontri in sequenza. Dovremo affrontare 12 mostri diversi, ciascuno dei quali ci presenterà con 3 diversi scontri, di diverso tipo: qui prenderemo confidenza con le altre modalità di gioco, che sono parecchie.
Nella modalità di gioco Classica 1 si devono abbinare le tessere per riempire un indicatore nella parte bassa del monitor: quando questo è pieno si passa di livello, e ovviamente si riempie tanto più velocemente quanto più velocemente realizziamo abbinamenti, tramite combo e concatenamenti. Al contrario, lasciar passare il tempo senza effettuare mosse fa si che l’indicatore si svuoti (anche se molto lentamente) e si perda la partita.
Nella seconda modalità di gioco invece abbiamo un numero di tessere fisso: bisogna prestare attenzione a come le si abbina per evitare di avere troppe tessere spaiate, che vanno a “svuotare” l’indicatore blu e rischiano di farci morire prematuramente.
Infine, nella terza modalità per avanzare di livello ci viene richiesto di abbinare unc erto numero di tessere di ogni tipo.
Ma non è finite qui: Stele of the Ancients dispose anche di una modalità “puzzle” dove dobbiamo comporre un vero e proprio puzzle con le facce delle varie steli; e di una modalità Boss, dove dobbiamo affrontare a singolar tenzone i diversi nemici.
Infine è impossibile non citare il multiplayer: SotA supporta sia il multiplayer via bluetooth che tramite GameCenter… sebbene quest’ultima modalità sia di una lentezze quasi ingestibile e nonostante diverse prove non sono mai stata in grado di portare a termine una partita, a causa di problematiche che vanno dall’abbandono dell’avversario al crollo della rete.
Con un simile quantitativo di modi di gioco differenti, bisogna ammettere che SotA fa del proprio meglio per mantenere viva l’attenzione del giocatore… eppure non è sempre facile, perché per quanto si impegni di mischiare le carte in tavola, con dinamiche come il diverso colore delle tessere, i colpi speciali, garantiti dalla composizione di tessere diverse e gli scontri con i boss, SotA rimane pure sempre un Match-3… con tutti i limiti del caso.
Il suo gameplay può variare, ma rimane sempre lo stesso, e non riesce a offrire più di tanti spunti: abbinare tesserino finisce per stancare in fretta.
In aiuto al gioco arriva anche la sua presentazione grafica, decisamente curata: SotA è un prodotto davvero ben fatto, con una serie di schermate introduttive gradevolissime e un character design dei singoli mostri assolutamente pregevole.
In conclusione è difficile non prendere in considerazione SotA come un ottimo gioco: fa del proprio meglio per portare il genere dei Match3 oltre i propri limiti congeniti… purtroppo non sempre ci riesce completamente, ma bisogna ammettere che probabilmente la colpa non è nemmeno solo sua… Se siete tra i pochi utenti iPhone che sono ancora alla ricerca di un ennesimo Match3, SotA è perfetto per voi. Ma se di questo genere non ne potete più, non sarà Stele of the Ancients a farvi tornare l’entusiasmo.
Stele of the Ancients è un’applicazione universale.,disponibile su App Store GRATUITAMENTE per un periodo di tempo limitato.