Modern Combat 3: Fallen Nation – intervista, Concept Arts e nuove immagini

Gli FPS su iOS hanno dimostrato di essere all’altezza del nome che portano. Sono molti gli esempi di shooter davvero riusciti: da N.O.V.A. a Modern Combat, da Battlefield ad Archetype. Insomma, quando un nuovo esponente del genere si appresta a calcare il palcoscenico dell’App Store, c’è subito attenzione e curiosità. Modern Combat 3: Fallen Nation è il prossimo sparatutto di Gameloft. Arrivano finalmente ulteriori novità, grazie ad una intervista al team di sviluppo, a nuove immagini e a concept art. Diamo un’occhiata a tutto il materiale.

L’intervista che segue è stata realizzata dalla stessa Gameloft e pubblicata sul sito ufficiale del publisher.

Potresti spiegarci molto velocemente lo scenario alla base di Modern Combat 3: Fallen
Nation?

Un’organizzazione militare, composta da soldati rinnegati dalle armate dei propri paesi che si fanno
chiamare KPR (North Korean/Pakistani/Russian Alliance, attacca Los Angeles. Partendo dalla costa occidentale del Paese, questo esercito di terroristi senza patria da il via al panico generale colpendo la popolazione civile senza pietà.

L’esercito americano parte con un contrattacco e il Caporale James Walker è mandato a Los Angeles. La sua squadra, Anvil-1, è stato incaricata di raccogliere informazioni critiche dalle rovine del quartier generale della NSA. Le informazioni raccolte porteranno la squadra Anvil-1 nel territorio ormai occupato dai nemici per affrontare mercenari, terroristi e un inaspettato disertore che non si pone nessuno scrupolo a distruggere il Paese che ha a lungo servito con onore

 

C’è un legame con gli eventi narrati nel precedente capitolo della serie, Modern Combat 2: Black Pegasus?

Quello che succede in Modern Combat 3: Fallent Nation avviene pochi anni dopo Modern Combat 2: Black Pegasus. La squadra Razor ha fermato Pablo Al-Banni (uno dei signori della droga) ma il suo socio in affari, l’ormai terribilmente famoso Generale Popovich ha studiato un complesso piano per invadere gli Stati Uniti. Utilizzando infatti il suo esercito privato e convincendo alcuni gruppi terroristici a seguire la sua folle idea, ora è al comando dell’Alleanza KPR impegnata nel devastante attacco nel territorio americano. Il giocatore vestirà i panni del Caporale James Walker, sarà in prima linea sul fronte per difendere il proprio Paese e per scoprire alla fine chi si cela dietro questo inaspettato attacco.

Da dove è nata l’ispirazione per creare l’universo di Modern Combat 3: Fallen Nation?

Appena abbiamo iniziato a lavorare su Modern Combat 3: Fallen Nation l’intero team ha apprezzato l’idea di utilizzare le città americane come punto di partenza per questo tanto atteso sequel. La West Coast offre ambientazioni bellissime e così è nata l’idea di utilizzare Los Angeles come città di inizio delle ostilità. In un batter d’occhio il giocatore percepisce perfettamente il mood del gioco: l’America è stata invasa e bisogna difenderne i confini e la popolazione. Abbiamo da subito voluto che Modern Combat 3: Fallen Nation portasse emozionanti combattimenti su larga scala, qualcosa di mai visto prima su nessun smartphone. Abbiamo voluto ribadire ancora più fortemente il concetto che il gioco su smartphone può essere complesso ed appassionante come quello su ogni altra console casalinga. Ogni location presente in Modern Combat 3: Fallen Nation ha qualcosa di veramente unico da offrire. Non è un gioco con piccole
schermaglie. Combat 3: Fallen Nation è un completo gioco di Guerra su larga scala

Qualche recente evento reale ha ispirato il vostro lavoro?

Si, certamente il team è stato ispirato. Tuttavia è stato da subito chiaro che stavamo creando un “fictional scenario” ambientato in location del mondo reale. Il fatto di offrire ambientazioni che i giocatori conoscono garantisce maggior peso e credibilità alla storia e questo è un aspetto che desideravamo fortemente fosse presente in Modern Combat 3: Fallen Nation. Abbiamo comunque scelto di tenerci lontani da ogni evento politico reale e conflitto internazionale. Proprio per questa ragione abbiamo creato l’Alleanza KPR. Tutte queste persone hanno ciascuna le proprie ragioni per
attaccare gli Stati Uniti e hanno deciso di riunirle assieme con un attacco a sorpresa.

I differenti scenari influiscono nella creazione di ogni livello di gioco?

Certamente. Ogni location è stata attentamente scelta per offrire una speciale esperienza di gioco. Troverete delle ambientazioni bellissime che non sono ancora state annunciate…

Che cosa è stato migliorato rispetto a Modern Combat 2: Black Pegasus?

Abbiamo usato tutto quello che abbiamo imparato nel realizzare i giochi precedenti e anche provato ad andare oltre i nostri stessi limiti. Noi pensiamo che il gioco sia davvero stupendo e da provare assolutamente. La grafica, le caratteristiche proprie di ogni arma, la storia, i nemici, le dozzine di armi e la modalità multiplayer… insomma tutto è stato completamente studiato per offrire il miglior gioco di guerra mai rilasciato su uno smartphone.

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