Come si è arrivati all’assurda situazione di FUD Microsoft contro Android?

Questo articolo si configura come un semplice chiarimento per non addetti ai lavori riguardo le tattiche scorrette di FUD (Fear, Uncertainty and Doubt) operate da Microsoft in vari campi ma, più specificamente, contro Android, come illustrato in questo articolo. Non userò un’accortezza tecnica particolare perché lo scopo è semplicemente quello di far comprendere a qualunque lettore la situazione, così che non ci siano fraintendimenti.


Da wikipedia: Con Fear, Uncertainty and Doubt (FUD) (“paura, incertezza e dubbio”) si intende una strategia di marketing basata sul diffondere informazioni negative, vaghe o inaccurate sul prodotto di un concorrente, tali da creare un clima che scoraggi l’acquirente/consumatore.

Dovete sapere che il 14 maggio 2007 due legali di Microsoft hanno dichiarato che Linux infrange oltre 230 suoi brevetti e che i clienti potrebbero essere costretti a rispondere delle violazioni. Molti ritengono che anche queste dichiarazioni ricadano sotto la strategia del FUD dato che Microsoft non ha dichiarato quali brevetti vengono violati e quindi le sue attuali dichiarazioni non possono essere verificate ma possono instillare nei potenziali utilizzatori timori di minacce legali. Questo rischio vale sia per gli utenti finali che per le aziende che diffondono Linux.

Lo spunto per questo articolo l’ho avuto leggendo un commento ad un altro nostro articolo in cui si diceva:

Se HTC paga ci sarà un motivo? E’ assurdo anche che un iphone costi sulle 700 euro quando il suo costo effettivo è meno di 200$, x di + sfruttando i cinesi!

Tralasciando la seconda parte di scarso interesse in questo momento, la situazione è complessa ma neanche tanto. Se HTC paga ci potrebbe essere come non essere un motivo. Ma bisogna conoscere un po’ di storia informatica, specialmente di MS, magari anche relativamente agli Halloween Documents. Per farla breve, questo meccanismo del FUD verso Linux è iniziato anni fa quando MS dichiarò di aver stretto un accordo con Novell per darle il permesso di vendere Linux alle aziende! Linux è opensource, chiaramente, per cui nessuno deve dare il permesso a nessun altro per usarlo.

Ma qui arriva il bello: MS manda i suoi avvocati a Novell e dice qualcosa del tipo: io sostengo di avere centinaia i brevetti che sono stati violati da Linux. Quindi dichiaro che chiunque usi Linux stia violando i miei brevetti e, dunque, potrei virtualmente denunciarlo. Microsoft continua però a tenere le carte coperte e nessuno sa se questi brevetti esistano o meno, ma visto che è l’azienda informatica più potente al mondo, nessuno vuole rischiare.

E Novell ha venduto l’anima ed ha firmato dei contratti con MS per avere il permesso di vendere Linux alle aziende. Altre società più integerrime, come Red Hat, non hanno neanche voluto sentir parlare di questo FUD. E nn si sono accordate. Nessuno le ha denunciate, ma MS sostiene che potrebbe denunciare anche i loro clienti! Sperando così che RH si trovi senza clienti. Così come qualunque altra azienda che cerchi di vendere prodotti Linux senza chiedere il permesso a Microsoft, che con Linux non ha proprio nulla a che vedere.

Ora, anche ammesso che esistano questi brevetti violati, cosa molto improbabile, MS sa benissimo che se li rendesse pubblici, la comunità Linux li aggirerebbe in un lampo trovando il modo di non violarli più, implementando soluzioni di codice differenti. Per cui Microsoft non fa vedere le carte e continua a bluffare dicendo: io ho scala reale e chiamo all-in, voi che fate? La maggior parte delle aziende, per non avere rogne, si tira semplicemente indietro e passa la mano. Questo è quel che ha fatto anche HTC con Android. HTC non può sapere se Android (Linux) violi davvero alcuni brevetti di MS, ma non si sa mai e quindi paga.

Tra l’altro, quando MS cominciò ad usare questa assurda tattica del FUD, che si è rivelata molto remunerativa per l’azienda di Redmond (ma che può essere eseguita solo da un’azienda come MS, potentissima ed in situazione di monopolio de-facto in campo software desktop), io ed altri della comunità OpenSource creammo un movimento che si chiamava “sue me first” (cioè, fai causa a me per primo) e firmammo in tantissimi chiedendo ad MS di farci causa perché eravamo utilizzatori di Linux. Ovviamente MS nemmeno ci rispose perché per far causa ad un utilizzatore di Linux dovrebbe per forza scoprire le carte e far vedere che, con tutta probabilità, non ha alcuna scala reale ma solo carte spaiate con semi differenti.

Quindi, il motivo per cui HTC paga è semplicemente che prevenire è meglio che curare. E così fan tutti ormai. Il che è paradossale ma in USA non è illegale: di fatto, tuttavia, si potrebbe contestare che questo sia ricatto e sono convinto che in Europa una situazione del genere non verrebbe tollerata. Probabilmente, se un’azienda potente decidesse di fare causa ad MS per questo suo atteggiamento, costringendola a scoprire le carte, potrebbe anche vincere. Ma al momento nessuno è abbastanza “grosso” da provare una mossa così ardita.

E considerate che, per come la vede MS, se HTC non firmasse contratti con Redmond su Android e non pagasse le tangenti da essi derivanti, non rischierebbe solo HTC in prima persona ma addirittura qualunque utente comune dovesse comprare un telefono Android! Cioè, Microsoft potrebbe anche scegliere di mandare una lettera legale a qualunque utente Android costringendolo a pagare per violazione di brevetti inventati ma è molto più rapido prendersela direttamente con la casa produttrice dei telefoni. Avete notato che MS non ci prova a far causa a Google per questi misteriosi brevetti? Come mai? Perché Google è troppo potente e ricca, Google is not evil e non accetterebbe mai di pagare, fosse solo anche per principio, forzerebbe MS in una causa e, ciliegina sulla torta, ora che Google possiede Motorola Mobile, anche nel caso in cui questi brevetti dovessero davvero esistere, G saprebbe come difendersi.

NovitàAcquista il nuovo iPhone 16 su Amazon
Approfondimenti