Venerdì sono giunte da Ottawa, sede dalla Research In Motion, le notizie sull’andamento del trimestre finanziario, con la conferma di quanto gli esperti avevano già previsto da più di un anno. Il tracollo di Rim pare entrare a livello del rischio fallimento. Non sono bastati i tagli di migliaia di posti di lavoro per ridare ossigeno alla famosa azienda canadese. Rim ha inventato il cellulare con l’email sempre attiva e, di fatto, ha dominato per 10 anni il mercato. A fronte di quel successo, non ha fatto seguito nessuna innovazione e il management è rimasto comodamente seduto sulla posizione di rendita senza accorgersi di quanto stava avvenendo al di fuori, soprattutto con Apple e Android. Nemmeno l’arrivo del Playbook, il tablet drammaticamente legato alla sola utenza business fornita solo di un BlackBerry, ha frenato il crollo verticale.
Il calo degli utili è stato esattamente del 58.7 % rispetto l’anno precedente, con 329 milioni di dollari contro i 797 del 2010 (già annus horribilis).I ricavi sono scesi a 4.2 miliardi di dollari, diminuiti del 10% (gli analisti prevedevano peggio).
Bill Kreher, analista di Edward Jones, ha dichiarato: “Stiamo rivalutando la redditività generale a lungo termine, perché ormai il tempo stringe”.
I margini di profitto lordo sono scesi dal 44.5 % di un anno fa all’attuale 38.7 %. La disponibilità di liquidità è calata del 52% e sono raddoppiate le scorte in magazzino (soprattutto di tablet invenduti).
RIM ha spedito 10.9 milioni di telefoni, ovvero 1 milione in meno di quanto avevano preventivato. Peggio di tutti ha fatto il nuovo prodotto di punta, quello che doveva rilanciare in grande stile l’intera azienda: i PlayBook piazzati ai fornitori sono stati 200 mila, la metà di quanti si sperava, con numeri comunque ben al di sotto del minimo vitale.
La prima conseguenza di questi numeri è stata la caduta delle azioni.
La risposta agli andamenti difficili dell’azienda è stata quella affidata al co-amministratore delegato, Jim Balsillie, con l’uscita di 7 nuovi modelli di telefonini. Modelli che rimangono comunque vecchi e di logica difficile se paragonati a quelli dei concorrenti (personalmente ho provato l’utimo modello di punta offerto da TIM e mi pareva un telefono degli anni ’90).
Il management continua incurante nella sua strategia, preoccupato di mantenere solamente il proprio status dirigenziale anche quando il “Titanic sta affondando”. Per cambiare marcia e direzione RIM necessita di un licenziamento totale di tutti i manager, responsabili unici di questa crisi che, come al solito, hanno pagato invece 2 mila dipendenti licenziati d’un colpo solo.
Come se nulla fosse, Balsillie ha raccontato alla stampa del nuovo sistema operativo di serie sui BB, e di quanto questo abbia avuto un’ottima accoglienza, definendo inoltre il modello Bold 9900 “una vera bellezza per gli occhi“. I pareri tecnici hanno effettivamente criticato positivamente i nuovi prodotti, ma questi rimangono invenduti da più di 3 settimane dalla loro uscita.
RIM intende esportare il sistema operativo QNX del PlayBook anche sui nuovi telefoni in uscita l’anno prossimo, telefoni che dovrebbero essere ancora una volta completamente diversi. Gli analisti ritengono che i clienti più affezionati alla RIM starebbero aspettando l’arrivo di questi prodotti rivoluzionari, determinando quindi questa fase di paralisi delle vendite.
Non si conosco però i tempi di uscita dei nuovi modelli, e questo comporta un ulteriore contraccolpo alle vendite, del resto non si può pretendere di far spendere ai proprio clienti 500 dollari per uno smartphone “non di successo” in attesa del modello nuovo di cui non si conosce nulla (successo possibile compreso).
Il PlayBook è un prodotto “carino”. Chi ha avuto modo di testarlo ha potuto apprezzare alcune novità introdotte dai canadesi, ma se confrontato con i concorrenti il tablet di RIM perde su tutto il campo. In pratica allo stesso costo di un iPad o di un modello con Honeycomb, RIM obbliga i clienti all’acquisto di un BlackBerry, strumento indispensabile per far funzionare il tablet al di fuori della rete wireless. In questo modo il tablet viene ridotto a diventare uno schermo di 7 pollici dello smartphone medesimo. Il tablet manca anche di applicazioni, e a parità di spesa non c’è da sorprendersi se i clienti hanno acquistato i prodotti concorrenti. Il PlayBook era stato presentato anche come uno strumento per l’utenza business (è tascabile), quasi questa fosse l’unica vera piazza del tablet canadese. In questo modo il prodotto è stato “acquisito” dal mercato come vecchio perché legato indissolubilmente a telefoni BlackBerry vecchi, come esclusivo alle aziende, tagliando di fatto l’interesse delle utenze private. Il risultato è un prodotto disponibile sugli scaffali da mesi, invenduto e già condannato da un feroce mercato che non perdona questi errori.
Una delle innovazioni software sulle quali la RIM sta lavorando, è quella di sganciare il sistema delle email dai server BES, strumento oggi indispensabile per il funzionamento delle email. Non si conoscono però i tempi di questi interventi strutturali.
RIM punta anche ad aprire un negozio virtuale per i video, film e programmi TV, sfruttando così la potenza dei nuovi processori.
Non è mancato il commento di un esperto, Ted Schadler di Forrester Research, che ha dichiarato quanto tutti questi cambiamenti (tardivi) non porteranno nessun effetto concreto di rilancio del PlayBook. Schadler ha aggiunto: “Questi ragazzi sono incapaci di vendere ai consumatori“.
E così mentre Apple ha già delineato il futuro imminente con l’uscita del nuovo iPhone e quello prossimo con la terza versione dell’iPad, Google ha comprato Motorola per produrre direttamente i propri telefoni androidizzati, e Nokia si appresta al lancio di nuovissimi telefoni con motore Windows, il futuro di RIM è invece troppo incerto. E gli esperti non scommettono affatto sui meriti teorici e presunti di un prossimo QNX in versione piattaforma.
RIM ha dichiarato di mantenere invariate le proiezioni di vendita anche a fronte degli ultimi risultati finanziari. Balsillie si è detto altresì convinto di riuscire a vendere i 7 nuovi modelli di BB ora che la gente è rientrata dalle ferie.
E’ inutile riportare quanto gli esperti non condividano queste ottimistiche previsioni dell’amministratore delegato di RIM, accusandolo di essere fin troppo fiducioso (e responsabile della crisi stessa).
Fonte: NYT