Capita raramente, nell’universo ormai grigio e senza vita dei match-3, di imbattersi in qualcosa di ancora vivo. La stella di questo genere ha smesso di brillare decine di titoli fa, e di luce non ne ha mai fatta molta, nemmeno all’inizio. Eppure di tanto in tanto succede di avere per le mani un titolo che ha ancora un guizzo di vitalità: è il caso di Dragon Portals.
La meccanica alla base dei match-3 è qualcosa di tanto banale da necessitare invariabilmente di parecchie spezie per diventare accettabile. Abbinare elementi a gruppi di 3, con qualche limite di tempo e qualche variante data da power-up e modifiche al tabellone di gioco non rappresenta certo un’emozione e ci vuole una buona dose di inventiva per realizzare qualcosa di nuovo. Dragon Portals prende la tipica forma dei match-3 e la immerge in salsa cinese, la condisce con una storia risibile che però da un senso di progressione, e la presenta con una grafica graziosa e un po’ fuori dagli scemi. Il risultato? Un gioco interessante, che cerca in tutti i modi di rompere il clichè legato al genere e che a volta ci riesce perfino.
La storia parla di una fanciulla che viene trasportata per magia nell’antica Cina, dove deve aiutare i dragoni a passare attraverso i portali. Per farlo dovrà impegnarsi per mantenere in aria cinque dragoni che volano paralleli fra di loro e che perdono progressivamente quota. Come? Abbinando le sfere sulla loro schiena dei serpentoni, a gruppi di tre: ci vuole parecchia velocità, perchè il tempo purtroppo stringe e il terreno continua ad avvicinarsi, e ovviamente anche un po’ di strategia, per realizzare combo vincenti.
Se si arriva troppo vicini al suolo e uno dei nostri draghi lo sfiora, muore: ma non tutto è perduto perchè questa perdita ci farà recuperare quota, aumentando la nostra possibilità di salvare i draghi rimanenti. Ma se dovessimo far schiantare anche un secondo drago… allora dovremmo ripetere il livello da capo.
Le regole del gioco sono semplici, la difficoltà inizialmente ridotta. Nella modalità Storia giriamo per una serie di isole e facciamo la conoscenza con meccanismi di gioco sempre più intricati, che comprendono sfere “bloccate”, tempi sempre più ristretti e una serie di power ups attivabili a nostra scelta, da scegliere tra quelli disponibili all’inizio di ogni livello. La curva di apprendimento del gioco è decisamente graduale, anche se in termini di difficoltà non mancano gli “scossoni” e a partire dalla terza isola occorre iniziare a impegnarsi seriamente.
Il ritmo del gioco è decisamente frenetico, per un titolo di questo tipo: vedere i dragoni sempre più vicini al suolo offre uno stimolo decisamente concreto per accelerare i tempi di riflessione del giocatore. Eppure per sopravvivere in certe partite sarà assolutamente vitale realizzare combo e totalizzare buoni punteggi, in modo di poter fare affidamento sui power up: questi vengono scelti da noi, a inizio partita, tra quelli che abbiamo conquistato, ma diventano disponibili solo realizzando delle catene con più di 3 sfere uguali.
Nella modalità Storia inoltre abbiamo a che fare con dei livelli di “intermezzo” dove dovremo assolvere a funzioni un po’ differenti, come fotografare i draghi in volo, per esempio. Il senso di questi minigiochi non è sempre facilissimo da capire e non aggiungono molto all’esperienza globale del titolo, pur fornendo un diversivo nel corso di partite un po’ più lunghe del solito.
Oltre alla modalità Storia, il gioco prevede anche due modi di gioco Arcade: quello Isole, dove possiamo scegliere l’arcipelago di gioco; e quello survival dove invece possiamo scegliere quali power up usare. In entrambi i casi si tratta di rimanere in volo il maggior tempo possibile, per totalizzare il massimo del punteggio.
La presentazione del gioco è abbastanza curata: la storia e gli intermezzi animati sono solo mediocri, ma le animazioni dei draghi e il gameplay per fortuna sono decisamente di buona qualità. Anche le musiche, che cambiano nel corso della partita, facendosi più incalzanti nei momenti più impegnativi, sono gradevoli e riescono a non stancare troppo in fretta.
Nel complesso, Dragon Portals è un buon titolo match-3: pur con tutti i limiti connaturati a questo genere, riesce a garantire un po’ di movimento e a tenere impegnati per qualche ora, per cercare di arrivare in fondo alla modalità Storia e fare qualche partita più “arcade”. Di più, ad un titolo come questo, non si può chiedere!
Dragon Portals è disponibile su App Store a 0,79 €