Nonostante il rinvio da parte di Google del lancio di Android 4.0 sembrerebbe che, parallelamente a T-Mobile, abbia depositato una nota amicus curiae presso l’ITC (International Trade Commission), con la richiesta che i dispositivi HTC con Android non vengano bloccati, indifferentemente da una possibile violazione della proprietà intellettuale di Apple.
Nella nota depositata si fa un chiaro riferimento al fatto che Apple non richieda il pagamento di royalties per la risoluzione della questione come invece fatto da Microsoft. Invece, come riportato da Florian Mueller di FOSS Patents, Google ritiene che “eliminando gran parte dei produttori di dispositivi Android consentirebbe ad Apple di stabilire un monopolio virtuale nell’industria del dispositivi mobili.” Google avrebbe inoltre affermato che bloccare i dispositivi HTC Android minaccerebbe di bloccare anche l’unica open-platform distribuita negli Stati Uniti.
Dal lato del carrier T-Mobile invece vi sarebbe la simile richiesta di non approvare un blocco sull’importazione dei dispositivi HTC con Android, anche se vi siano prove di un’evidente violazione. Se, tuttavia, l’ITC dovesse approvare tale blocco, vi sarebbe la richiesta di stabilire un periodo di transizione di 6 mesi per permettere all’operatore e al resto dell’industria di spostarsi ad altri dispositivi senza danneggiare i clienti. Google, a differenza di T-Mobile, è contro qualsiasi possibile blocco di dispositivi trovati in violazione della proprietà intellettuale di Apple.
Google sarebbe allarmata dal successo ottenuto dall’iPhone. Pur non negando una possibile violazione, nella propria argomentazione dichiarerebbe che eliminare un competitor con forte crescita come HTC dal mercato, rischierebbe di comportare un aumento di prezzi, una diminuzione di servizi e di accessibilità dei clienti alla tecnologia, riducendo così l’innovazione:
Una ingiunzione sui dispositivi HTC comporterebbe un probabile aumento dei prezzi di terminali per i consumatori statunitensi, una diminuzione della varietà di dispositivi disponibili e, conseguentemente, una diminuzione dell’accesso da parte dei consumatori ad un importante bene pubblico come la computazione mobile, una riduzione dell’innovazione nell’industria dei dispositivi mobili, una diminuzione dello sviluppo critico dell’infrastruttura wireless dei network, una diminuzione della creazione di applicazioni mobili, rappresentando una minaccia per l’unica open-platform disponibile.
In merito a tali richieste, Mueller avrebbe affermato che: “Tutto questo è molto bello, ma dubito persuaderà l’ITC sul fatto che la violazione di brevetti possa essere giustificata dai benefici derivati da una competizione all’interno del marketplace.”
Più che un suggerimento per la creazione di un equo bilanciamento tra competizione e violazione di brevetti, sia Google che T-Mobile sembrano essere esclusivamente interessate a permettere una possibile violazione di brevetti da parte di Android.