A rendere ancora più difficile la vita dell’azienda canadese si è aggiunta la notizia che RIM non potrà utilizzare il nome BBX per la nuova piattaforma del sistema operativo. La scelta è stata obbligata da una sentenza della corte federale del New Mexico che ha riconosciuto i diritti di proprietà intellettuale del nome BBX a una piccola azienda americana di software.
Nella sede di Ottawa, i manager di RIM hanno dovuto ripiegare immediatamente sul nome BlackBerry 10, ovvero la decima versione del sistema operativo dei BlackBerry (e tablet).
Il nome BBX derivava dalla società QNX, acquisita appositamente l’anno scorso, come tentativo di fondere il sistema di BlackBerry con quello sviluppato da QNX Software System.
Il rischio di una pesante richiesta di danni da parte di chi deteneva la proprietà intellettuale del nome BBX, ha fatto rinunciare alla scelta di quel nome, col risultato di ripiegare immediatamente su uno nuovo, in vista della conferenza mondiale degli sviluppatori che si tiene a Singapore questa settimana. RIM ha così deciso, per ora, di continuare con la catalogazione seriale delle versioni software come fatto fino a quella operativa sui modelli più nuovi. Questo non esclude che si possa giungere a un accordo o un acquisto del nome BBX, o della scelta di un nome completamente nuovo.
Da BlackBerry versione 7, quella attuale, si dovrebbe quindi saltare al numero 10, ovvero la versione piattaforma, ricca di novità strutturali e, forse, rivoluzionarie, che dovrebbe dare la svolta e invertire il tragico andamento economico dell’azienda canadese di questi ultimi anni. Il nuovo sistema oeprativo, in versione piattaforma, dovrebbe quindi rivoluzionare scelte sbagliate, come quella di vincolare il tablet playbook al solo funzionamento con un telefono BlackBerry, e sganciare anche la scelta di Java come linguaggio per gli applicativi. Pare anche che la versione 10 sarà incompatibile con i prodotti attuali, con la sola eccezione del tablet playbook, le cui vendite non sono mai decollate anche a causa del software.
Fonte: NYT