Secondo quanto riportato da Electronista sembra che Apple debba affrontare una nuova denuncia, questa volta arrivata dall’azienda svizzera SmartData, in relazione alla presunta violazione di un suo brevetto.
L’accusa di violazione giunge dalla compagnia svizzera SmartData ed è stata depositata presso il tribunale distrettuale di San Jose e si riferisce ad un brevetto su un “computer modulare” utilizzato senza il consenso della suddetta compagnia; i dispositivi interessati sono la Apple TV e l’iPhone, ma ad essere oggetto del contendere è anche l’applicazione ufficiale Remote presente su App Store: a violare il brevetto, infatti, sarebbe proprio la possibilità di controllare contenuti sulla Apple TV mediante l’iPhone attraverso l’applicazione Remote.
Prima di depositare formalmente l’accusa, tuttavia, sembra che Apple e SmartData siano state in contatto a partire dal 2004, periodo di probabile inizio dei lavori per quanto riguarda l’iPhone ed in cui il brevetto non era ancora stato riconosciuto, arrivando al 2006, anno in cui l’azienda californiana ha smesso di rispondere ai tentativi di contatto di SmartData. Come sottolineato da Electronista, le accuse sono piuttosto lacunose, in quanto il brevetto interessato contiene sì alcuni concetti di base, ma l’iPhone viene considerato una fonte di contenuti presenti su Internet piuttosto che un mezzo; al massimo si potrebbe accusare AirPlay, assolutamente assente in qualsiasi punto della denuncia.
L’obiettivo primario di SmartData, la cui attività sembrerebbe non coinvolgere clienti di alcun tipo in termini di fornitura, sembrerebbe essere quello di ottenere il pagamento di royalties da parte di Apple, almeno secondo le dichiarazioni della compagnia, nonostante venga richiesta l’approvazione di un blocco sui dispositivi incriminati. Apple, come accade di consueto in occasioni simili, non ha rilasciato alcun commento sulla vicenda, ed è probabile che il tutto venga risolto fuori dall’aula del tribunale.