Ironworm: vermi platform – la recensione di iPhoneItalia

Quando proprio pensavate di averle viste tutte l’App Store riesce ancora una volta a stupirvi: capita raramente di imbattersi in qualcosa di particolare come Ironworm. E non so nemmeno se sia un complimento! Senza dubbio questo titolo ha qualcosa di sconvolgente, se non altro perché il protagonista è un verme, heavy-metal… ma decisamente molliccio. E non solo.

Ironworm, lo ammetto, mi ha lasciata esterefatta, e questo non succedeva da un po’. La sensazione che pervade il giocatore, alla prima partita è tra lo stupore… e  lo schifo. Perché credo che nessuno che abbiamo più di otto anni  voglia davvero toccare un verme, e in questo gioco non dovrete fare altro. Ironworm è una specie di platform dove dovrete controllare un bruco incapace di muoversi: e già dalle premesse si capisce che non è per NIENTE semplice.

Il nostro verme si muove sulle note di una splendida colonna sonora heavy-metal, in un mondo fatto di bistecche putride e muffe, tutte meravigliosamente disegnate… ma pur sempre putride. I suoi avversari sono stuoli di insetti, che potete ingentilire finchè vorrete: sono comunque insetti. Ma la parte peggiore è proprio il verme in sè. Lo so, vi conosco, voi direte: “Abbiamo fatto decine di partite a Death Worm, non ci fa paura un bruco!”… Eh si, ma questo è proprio un verme vero, e scusate se ribadisco il concetto. Questo è molle, informe, gommoso. E per controllarlo lo dovrete toccare. Si, costantemente. O meglio dovrete toccare le sue estremità, perché la parte molle, al centro, funziona come una corda gommosa che lega insieme una testa prensile, grossa e pesante, e una coda prensile, ancora più pesante: il movimento avviene staccando una delle due estremità e facendo oscillare il bruco sull’altra, fino a fargli arpionare una parete adatta. Da li si parte con una nuova oscillazione…  proprio come Tarzan sulle liane: solo che la liana in questo caso siete voi, e siete maledettamente elastici. Inoltre intorno a voi pullulano gli insetti più disparati che cercheranno in ogni modo di urtare le vostre parti sensibili per farvi perdere una delle vostre tre preziose vite: la coda munita di palla con spine diventa essenziale, perché è l’unica parte del corpo del Coso che può essere usata come arma di offesa.
Insomma bisogna oscillare, tenendo presente la gommosità del corpo, lo spostamento degli insetti e la posizione della coda, in modo da arrivare ad arpionare un cartello finale e passare al livello successivo.

Se vi sembra complesso… non sbagliate: Ironworm non è esattamente una passeggiata. La fisica che regola il verme è costruita in modo assolutamente ottimale, e a dispetto dell’apparenza il funzionamento del gameplay è sorprendentemente intuitivo. Purtroppo però i controlli non sono sempre altrettanto ineccepibili. Le operazioni di “stacca-e-riattacca” fra testa e coda sono decisamente lente: l’inerzia è notevole e, in numerosi casi, letale. Questo porta ad un discreto livello di frustrazione, che il gioco si offre, simpaticamente, di arginare, proponendo al giocatore furibondo un paio di simpatici acquisti in-App pronti per rendere il gioco più facile, potenziando il proprio schifido brucone.
Che gli acquisti in-App siano sempre più diffusi è ormai un fatto, ma è anche lecito chiedersi (trattandosi di un titolo a pagamento!) se non sarebbe stato meglio gestire diversamente la dinamica dei potenziamenti del proprio personaggio, per esempio rendendo disponibile una valuta interna al gioco con cui sbloccarli, o un sistema di punti di assegnare all’avanzamento di livello in livello. Affidare la facilità del gioco ad un ulteriore esborso di contante è infatti uno stratagemma assolutamente poco condivisibile, almeno in termini di strategia ludica…

Tecnicamente il gioco è realizzato indubbiamente molto bene: nonostante il tema si decisamente poco accattivante la grafica è molto ben congegnata, anche se la mancanza di varietà dei 30 livelli offerti porta ad un’inevitabile ripetitività. Gli ostacoli, la musica, i nemici etc. sono drammaticamente sempre uguali, mentre il livello di difficoltà continua ad aumentare, obbligando a continue ed estenuanti ripetizioni.
Inoltre la componente di realismo è gestita in maniera decisamente ambigua: per quanto il nostro verme sia dipinto e tatuato, e il character design si sia impegnato al massimo per renderlo un simpaticone, la fisica fa si che controllarlo sia un’esperienza decisamente particolare e forse inadatta alle persone impressionabili.

Ironworm è un titolo davvero unico. Consigliarne l’acquisto “a scatola chiusa” è difficile, ma se cercate un platform assolutamente nuovo e del tutto  imprevedibile, e siete disposti a tollerare l’inerzia dei controlli e la difficoltà della sua progressione, questo titolo potrebbe offrirvi un’esperienza di gioco assolutamente unica!

Ironworm è un’applicazione universale disponibile su App Store a 0,79 €   

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