ZiGGURAT: la torre della resistenza – la recensione di iPhoneItalia

ZiGGURAT ha mietuto manciate di stellette presso le più illustri redazioni e ottenuto valutazioni eccellenti quasi ovunque. Si è urlato al capolavoro. E se si aggiunge la grafica in stile retro, ci vuole un secondo a capire che è un titolo che non si poteva proprio fare a meno di recensire!

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Iniziamo subito col dire che il gameplay di ZiGGURAT è di una semplicità davvero incredibile. La storia (non narrata, ma deducibile in tuta la sua sfaccettata complessità dal gioco stesso) è presto detta: alieni robotici hanno invaso la terra e ucciso tutti… tranne il protagonista biondo e vagamente simile a Flash Gordon, che si arrampicato in cima ad una Ziggurat con un fucile al plasma e che cerca stoicamente di resistere.
La sua morte è certa, il suo destino è segnato: ma a lui non importa e fa del suo meglio per sopravvivere il più a lungo possibile, grazie al vostro aiuto.

Dalla cime a dello sua collina l’intrepido eroe subisce assalti multipli di robot che vengono da tutte le direzioni e che può contrastare solo con il proprio fedele cannone. Per mirare si trascina il dito a sinistra o a destra, sulla base della torre. Per caricare si tiene premuto. Per sparare si rilascia. I comandi sono semplici anche se non esattamente intuitivi: la tentazione di toccare il mostro che si vuole abbattere per mirare è sempre in agguato, ed è potenzialmente mortale.
La difficoltà principale di ZiGGURAT è tutta nel padroneggiare i controlli, che sono quello che rende il gioco accattivante e al tempo stesso dannatamente frustrante: ostici quanto basta da rendere obbligatoria una curva di apprendimento non banale, precisi quel che serve, in modo da garantire ampie soddisfazioni al giocatore paziente.
Il gioco dispone di due schemi di controllo alternativi: uno basato sullo slide del dito alla base della torre, e uno chiamato “Catapulta” dove viene implementato (con scarso successo) lo schema classico di Angry Birds: questo secondo sistema è di gran lunga troppo lento per fronteggiare la velocità imposta dal gioco stesso, e dopo qualche tentativo si finisce per abbandonarlo.

Il gameplay di ZiGGURAT infatti è decisamente frenetico: i nemici continuano ad arrivare, e sebbene la varietà degli stessi sia relativa, il loro numero e la loro cattiveria è in continuo aumento. Tener loro testa non è per niente semplice, man mano che iniziano a sparare, a diventare più veloci, più grossi (ogni tanto compare l’occasionale “boss”) e più fitti.
La difficoltà cresce velocemente… e forse è un bene perché distrae il giocatore da un altro fatto dolorosamente reale: ZiGGURAT è un gioco dannatamente ripetitivo. Le partite sono talmente frenetiche da rendere impossibile ogni forma di noia, è vero, ma sono anche sempre tutte uguali. Padroneggiare i comandi richiede impegno, ma una volta sorpassato il dosso e sviluppata una certa tecnica, questa rimarrà sempre la stessa.

Il gioco non offre alcun tipo di variazione: non ci sono potenziamenti o power-ups e l’unico stimolo nell’andare avanti è fronteggiare la difficoltà per nulla banale che continua ad aumentare e cercare di totalizzare un punteggio ancora migliore.
Anche la grafica, che è in stile retro e farà la gioia di ogni appassionato, non ha alcuna variazione e finisce un po’ per stancare. Per non parlare della musica…

Eppure ZiGGURAT intrattiene. E diventa una brutta abitudine a cui non si riesce a rinunciare, nonostante sia ripetitiva e tutto sommato non particolarmente varia. Se state cercando uno shooter semplicissimo con cui divertirvi in modalità esclusivamente arcade, ZiGGURAT potrebbe davvero essere un buon titolo. Ma se invece volete un’esperienza di gioco più complessa, significativa o stratificata, lasciate perdere: questo è un bel titoletto per qualche partita veloce, ma difficilmente vi impegnerà più di 5 minuti.

ZiGGURAT è un’applicazione universale disponibile su App Store a 0,79 €

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