Come saprete, Google sta lavorando ad un nuovo progetto chiamato “Project Glass” che potrebbe portare sulle nostre “teste” qualcosa che, fino a poco tempo fa, sembrava fantascienza. Con questi occhiali sarà possibile scattare foto, inviare email, avere indicazioni stradali direttamente sulle immagini che visualizziamo, effettuare videochiamate e registrare un video. Ma questo potrebbe essere solo il primo passo verso la trasformazione dell’uomo in un piccolo Cyborg capace di interagire direttamente con la realtà tramite apparecchiature tecnologiche. E Apple, in tutto questo, starà solo a guardare?
Adam Kazwell di Forbes.com si è chiesto “Come risponderà Apple al progetto Glass di Google?“. L’autore afferma che, molto probabilmente, Apple vuole aspettare di capire come risponderà il mercato agli occhiali tecnologici di Google, per poi decidere se entrare o meno nella partita e nella “cyborgificazione” del genere umano. Per molti altri, però, questo non avverrà mai perchè Apple non è interessata a questa tipologia di prodotto. In poche parole: Apple non avrebbe nessun interesse di entrare in questo tipo di mercato, ma non per motivi “tecnici”. Si tratta, probabilmente, di “filosofia”.
In un certo senso la tecnologia è già parte integrante di noi. Ad esempio con i nostri iPhone possiamo connetterci ad internet in ogni momento, lasciare ricordi lungo la strada (ad esempio con foto geolocalizzate), leggere informazioni e usufruire di tante altre funzioni nella vita di tutti i giorni. Molti di voi saranno già diventati completamente dipendenti dal proprio iPhone, vero? E lo stesso si può dire dell’iPad o del Mac. In realtà, però, non possiamo considerarci dei “cyborg” nel vero senso della parola, dato che un iPhone, un iPad o un iMac sono strumenti “esterni” al nostro corpo e non integrati in esso.
I Google Glass, invece, aprono la strada verso quella trasformazione tecnologica del corpo umano: oggi occhiali supertecnologici collegati all’occhio umano, domani, forse, un picco chip da integrare direttamente nell’occhio. In alcuni ambiti, la tecnologia cyborg è essenziale e dovrà essere integrata sempre di più nell’uso quotidiano, ad esempio in campo medico o in quello militare. Ma per quanto riguarda i consumatori? Google dice sì. Apple, probabilmente, potrebbe dire di no.
Decenni fa, i futuristi avevano previsto che presto ci saremmo liberati dalla schiavitù della cottura e degli alimenti grazie a delle pillole alimentari che avrebbero sostituito il fabbisogno nutrizionale degli alimenti classici. E tale tecnologia è effettivamente nata e sviluppata. Ma nessuno l’ha mai utilizzata. Ovviamente, questo è avvenuto perché alle persone piace mangiare e piace cucinare. Alla gente piace andare al ristorante e assaporare del buon cibo. Iò cibo procura piacere, una pillola alimentare no.
L’iPhone e l’iPad ci piacciono non perchè sono “ottimi dispositivi” in senso astratto, ma perchè sono “giusti” per la natura umana. Ci piace la loro interfaccia perchè ci piace toccare le cose e amiamo scoprire come gli oggetti interagiscano al nostro tocco. L’interfaccia iOS si basa su una profonda comprensione della mente umana. Apple è stata brava in questo, creando qualcosa di naturale e di piacevole per la mente.
E Google? Secondo molti questa azienda è ossessionata dalla progettazione e dal potere degli algoritmi tanto quanto Apple è ossessionata dal design. Se apple è fatta di “artisti”, Google è invece piena di esperti della digitalizzazione e della indicizzazione. In un mondo ideale per Google, tutti gli utenti sarebbero collegati direttamente al suo motore di ricerca. E Google Glass ne è un esempio.
Ma questa non è la filosofia di Apple, che invece ama gli oggetti, si innamora del prodotto e cerca di creare qualcosa di magico per l’utente. Insomma, la società di Cupertino sembra andare nella direzione opposta. Mentre qualcuno crea qualcosa che non si può toccare fisicamente sfruttando la realtà aumentata, Apple si concentra su dispositivi che si devono toccare perchè l’uomo ama interagire in questo modo. Nel futuro Apple userà materiali sempre migliori, grafica incredibile e interfacce sempre più incentrare verso l’interesse dell’utente.
Insomma, nessuno sa come andrà a finire, ma è probabile che un dispositivo come gli occhiali tecnologici di Google potrà sì essere interessante per il consumatore, ma sarà relegato ai margini per una serie di motivi. Il mercato consumer continuerà a godere di dispositivi che non cercano di trasformarci in un film alla Matrix. Oppure no?