Il giudice Edward Davila ha rifiutato la proposta di Apple di accantonare le class action per le “app esca” ed ha deliberato che la vicenda può liberamente proseguire.
In questo periodo, tra le moltissime dispute legali in atto, l’azienda di Cupertino si sta difendendo anche da una serie di genitori che la accusano di pubblicare sull’App Store applicazioni ingannevoli per i più piccoli.
Stiamo parlando di app che vengono offerte in maniera gratuita, ma che invitano gli utenti a spendere denaro per acquistare delle in-app a pagamento. Questo è possibile in quanto dopo aver inserito le credenziali per il download del gioco gratuito, l’utente può installare o scaricare altro materiale per 15 minuti, senza dover inserire nuovamente la password.
In tale intervallo di tempo i più giovani avrebbero speso grandissime cifre di denaro, tanto che i genitori hanno accusato Apple di fornire questa finestra temporale, ma soprattutto di offrire l’opportunità di acquisti in-app tramite banner pubblicitari posti all’interno del software.
Come notato da PaidContent, l’azienda di Cupertino aveva chiesto che tali accuse venissero dismesse e che tutto venisse dimenticato. La sentenza del giudice Edward Davila ha confermato le accuse dei genitori ed imposto che l’azione legale prosegua il suo corso.
Staremo a vedere cosa accadrà, ma è sempre un altro problema che si aggiunge alla lunga schiera.
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