Amano inviare messaggi (non solo SMS), utilizzano cellulari sempre più evoluti e si connettono ad Internet anche in mobilità. È quanto emerge da una ricerca commissionata da A-Tono ad AstraRicerche su un campione di oltre 1.200 Italiani fra i 14 e i 65 anni. Ecco come è cambiato il nostro rapporto con il cellulare!
Secondo i dati raccolti fino a febbraio 2012, gli Italiani si dimostrano particolarmente curiosi e aperti alle innovazioni, spesso più delle stesse aziende. In questo contesto, il cellulare con cui si poteva solo (o quasi) telefonare appare ormai superato. Al suo posto si diffondono smartphone multifunzione – dotati anche di sistema di geolocalizzazione GPS – che permettono di scaricare e installare app e rimanere connessi in mobilità, grazie anche ai contratti “flat” offerti dagli operatori telefonici.
Gli Italiani sono sempre più consapevoli di potersi collegare ad Internet dal loro cellulare (78.3%), di poter inviare/ricevere e-mail (63.3%) e di poter accedere ai social networks (55.3%: raddoppio in poco più di due anni). Il 56.6% degli intervistati (con una fortissima crescita rispetto al dicembre 2010: +18.4%) sa cosa sono le applicazioni ed il 36.0% le ha già installate sul proprio smartphone.
Su un campione di più di 1.200 italiani compresi fra i 14 e i 65 anni, solo il 51.9% degli intervistati afferma che la prima modalità per contattare un’altra persona via cellulare è la telefonata, contro il 66.2% alla fine del 2010. Questo fenomeno presenta tuttavia differenze evidenti in base all’età dell’intervistato: se i due terzi dei 45-65enni scelgono la telefonata, i giovani fra i 25 e i 44 anni (48.5%) e i giovanissimi fra i 14 e i 18 anni (15.3%) preferiscono inviare messaggi.
Il numero di SMS inviati dagli Italiani è davvero altissimo se confrontato con quello di altri Paesi; tuttavia, di anno in anno aumenta il numero di coloro che abbandonano i tradizionali “messaggini” a vantaggio di forme alternative più moderne, interattive e multidestinatario, oltre che più economiche: parliamo dei messaggi istantanei (come quelli via Whatsapp, iMessage, ecc.), dei post sui social networks (Facebook, Twitter, Linkedin e molti altri) e delle email.
Cambiano quindi – in modo rapido e inarrestabile – le abitudini degli Italiani e, di conseguenza, il loro rapporto con il cellulare. La ricerca di Enrico e Cosimo Finzi di AstraRicerche conferma che il numero di devices utilizzati (dati raccolti fino a febbraio 2012) è molto elevato: il 40% circa degli Italiani ha più di un cellulare (ad esempio, uno per lavoro ed uno per motivi personali oppure per poter usufruire di tariffe e promozioni
speciali offerte dall’operatore…), tuttavia questo dato è minore rispetto alla fine del 2010, quando più della metà dei nostri concittadini era “pluricellulare”. A cosa si deve questo cambio di rotta? I dispositivi di ultima generazione sono sempre più potenti e multifunzione (smartphone più che semplici cellulari): ne basta quindi uno solo per telefonare, inviare SMS, connettersi a Internet, scattare fotografie, ascoltare musica e scambiare informazioni e files di vario genere.
Le indagini svolte per A-Tono in questi 4 anni mostrano una continua crescita dei contratti di tipo flat (fascia di prezzo mensile tra i 5 e i 20 euro) e la convinzione sempre più diffusa che i costi per connettersi ad Internet in mobilità non siano eccessivi, ma a volte persino convenienti.
Per quanto riguarda il GPS, l’utilizzo principale degli smartphones completi di sistema di geolocalizzazione è tuttora quello di navigatore, al fine di ricevere indicazioni stradali (per spostarsi da una posizione a un’altra non solo in automobile, ma anche con i mezzi pubblici e a piedi).
In forte crescita le app che consentono di trovare spettacoli cinematografici, teatrali o eventi mondani vicini al luogo i cui ci si trova quando le si utilizza e – con un boom che AstraRicerche prevede addirittura travolgente nei prossimi due anni – applicazioni di social networking, sia per restare in contatto con le persone già nella nostra “cerchia” di amici sia per conoscere nuove persone che hanno interessi condivisi e che si trovano a pochi passi da noi. Una “fetta” sempre più consistente di utenti Facebook, Google+, Twitter, Linkedin etc. accedono alle pagine dei social network con il proprio cellulare. La “linea fissa” non è più indispensabile!
E in futuro? AstraRicerche ha testato cinque concetti di utilizzo innovativo (ma tecnicamente già possibile) degli smartphones: i risultati dimostrano la grandissima apertura dei consumatori verso soluzioni che possono dare un valore aggiunto, migliorando alcuni aspetti della loro vita. Piace l’idea di gestire la propria casa a distanza con il cellulare, ma anche – tema già in parte incluso in alcuni decreti che il Parlamento dovrà discutere – di comunicare al medico i risultati di alcune rilevazioni effettuate a casa, inviando i dati via cellulare. E, ancora, la possibilità di effettuare dei micropagamenti (fino a 25 euro), avvicinando il cellulare dotato di chip NFC ad un lettore: il 29.7% lo ritiene “molto” interessante (e questa potrebbe essere una svolta per un Paese come l’Italia in cui la diffusione delle carte di credito non supera il 35%).
Superano infine il 28% di favore l’idea di inglobare le funzioni del telecomando nel proprio smartphone (con cui si potrebbero anche acquistare programmi pay-per-view) e le soluzioni di pagamento ancor più sicuro via Internet, grazie ad un piccolo lettore di carte di credito agganciabile all’occorrenza al proprio device.