Oggi noi di iPhoneitalia parliamo di un argomento che sicuramente molti di voi avranno a cuore: lo sviluppo per iOS. Ogni amante dei prodotti Apple avrà più volte pensato di intraprendere quel lungo ed insidioso sentiero della programmazione per i dispositivi della mela. Molti credono che l’unica soluzione sia quella di imparare Cocoa utilizzando XCode come IDE (integrated development environment)… ebbene, non è l’unica soluzione! Parliamone insieme…Apple stessa consiglia a tutti i volenterosi che hanno intenzione di entrare nel mondo iOS di studiare approfonditamente Objective-C (Cocoa) utilizzando come IDE XCode, disponibile gratuitamente per gli utenti Lion a questo link. Inutile dire che l’azienda di Cupertino si prodiga particolarmente per facilitare il lavoro ai neo-developer, mettendo a disposizione guide o codici sorgenti di esempio, i quali potranno essere “dissezionati” per carpirne i segreti. Recentemente l’ormai nota università di Stanford ha reso disponibili gratuitamente su iTunes U delle lezioni tenute da Paul Hegarty per imparare le basi di programmazione con iOS 5. I video sono presenti sia in qualità standard (SD) che in alta definizione (HD). Sono dotati di audio e sottotitoli, ovviamente in Inglese. Se avete intenzione di darci uno sguardo, potete trovarli direttamente a questo link.
Detto questo noi di iPhoneitalia vogliamo parlarvi di un metodo di sviluppo alternativo, ideato e progettato da Adobe. Esso prende il nome di AIR. Nonostante abbia attualmente delle limitazioni, conserva al suo interno dei veri e propri punti di forza che da soli potrebbero portare qualunque programmatore a considerare una migrazione, tra cui appunto la compatibilità con diverse piattaforme. Nello specifico facciamo riferimento a dispositivi Apple quali iPhone, iPod Touch, iPad, telefoni e tablet Android. L’aspetto davvero interessante è legato al codice sorgente, esso infatti sarà sempre il medesimo e non dovrà dunque subire variazioni passando da un sistema operativo all’altro!
Iniziamo col dire che è un metodo davvero poco conosciuto qui in Italia, sul quale però Adobe punta davvero molto. Può essere programmato utilizzando due diversi IDE, ovvero Adobe Flash Professional CS6 o alternativamente Adobe Flash Builder 4,6. Quali sono le differenze?
- Flash Builder: E’ un software di programmazione consigliato a tutti gli sviluppatori Flex ed ActionScript che vogliono creare, testare ed ottimizzare le loro applicazioni cross-platform. In questa impresa saranno certamente di aiuto i componenti specifici per ogni piattaforma (presenti di default dentro il pacchetto di installazione), sia essa di tipo mobile o desktop.
- Flash Professional: E’ un programma di produttività basato su Timeline, il quale consente di realizzare una grande varietà di prodotti diversi, dalle animazioni di un banner pubblicitario, a cartoon, siti internet ed applicazioni per dispositivi mobili (iOS ed Android) e/o Desktop (Windows, Mac, Linux). Anch’esso utilizza ActionScript come codice di programmazione, ma dato che non possiede dei veri e propri componenti ottimizzati per lo sviluppo di app, consigliamo ai newbie che si vogliono affacciare a questo campo di utilizzare Flash Builder.
Utilizzando un dispositivo mobile Apple, sicuramente ognuno di voi avrà sentito parlare di Adobe Flash… con molta probabilità in modo dispregiativo. Utilizzato principalmente negli anni passati nella realizzazione di animazioni e siti internet è stato poi rimpiazzato da HTML5 per la maggior parte dei contenuti. Steve Jobs ha spesso ribadito infatti come non avrebbe mai “aperto le porte” ai prodotti derivati da questo software nei suoi iDevice. Le motivazioni che portò erano legate ad un eccessivo dispendio di risorse, in particolar modo la batteria, punto già critico.
Adobe cercò più volte di far cambiare idea a Jobs, proponendo partnership commerciali di ogni tipo, arrivando ad una sorta di “punto di accordo” verso la metà del 2010 con la pubblicazione della versione 11. Questa particolare edizione, comunemente nota come CS5 consentiva di esportare i propri contenuti Flash in IPA, ovvero nel formato nativo delle applicazioni per iPhone. In questo modo Apple riuscì a non far riprodurre i contenuti di Flash (.swf) lato browser ed Adobe implementò ancora una volta uno dei suoi software di punta, rendendolo finalmente compatibile con i dispositivi di Cupertino. Questa geniale “conversione dei contenuti” avveniva attraverso il nostro AIR, che in sostanza è un pacchetto di SDK sviluppate da Adobe stessa.
Circa un anno fa, con il rilascio di Flash CS 5.5, Adobe introdusse la compatibilità al Retina Display dell’allora nuovo iPhone 4 insieme ad una notevole accelerazione hardware che consentiva una maggior fluidità delle applicazioni realizzate con questo metodo di sviluppo.
Ad ogni modo, se siete interessati ad Adobe AIR e a tutti i programmi di scrittura del codice ad esso annessi, potete consultare le due recensioni complete su SlideToMac:
Per maggiori informazioni visitate il sito di documentazione ufficiale Adobe, cliccando quì.