HTC può continuare ad importare i propri smartphone negli Stati Uniti mentre si prosegue nella verifica della violazione di determinati brevetti proprietari di Apple. Questa è la delibera della ITC (International Trade Commission) riguardo la richiesta da parte dell’azienda di Cupertino di un ban di emergenza di tutti gli smartphone HTC.
Nei primi giorni di giugno vi avevamo raccontato della richiesta di Apple di bloccare le importazioni e rimuovere le scorte in magazzino di 29 modelli di smartphone prodotti da HTC. Il motivo di tale richiesta risiede nell’utilizzo illegale (a detta dell’azienda di Cupertino) di una serie di brevetti proprietari e non concessi in licenza. Nonostante vi sia già un’indagine in corso per verificare l’effettiva violazione, Apple non si era accontentata ed aveva richiesto un ban di emergenza di tutti i device per escluderli dagli Stati Uniti.
Gli smartphone erano stati bloccati alla frontiera nel mese di maggio, ritardando così i piani di vendita dell’HTC EVO 4G; tuttavia vennero successivamente ammessi negli USA in seguito all’assenso da parte della US Customs and Border Protection. Per chi non avesse seguito la vicenda, ricordiamo che il brevetto contestato è fondamentalmente un sistema utilizzato per rilevare i numeri di telefono nelle e-mail, in questo modo il numero in oggetto può essere sfruttato e memorizzato senza doverlo digitare fisicamente con la tastiera del dispositivo.
Siccome HTC è riuscita ugualmente ad importare i propri device negli USA, Apple aveva richiesto un ban di emergenza accusando la società con sede a Taiwan di ingannare i funzionali doganali informandoli erroneamente. Nella giornata di ieri, la ITC ha ufficialmente respinto la richiesta “ritenendo che Apple non ha riportato correttamente e chiaramente le informazioni; la Commissione non può bloccare i dispositivi alla dogana in quanto non dispone delle informazioni necessarie per determinare se i suddetti stanno attualmente violando l’ordine di esclusione emesso dalla stessa Commissione”.
HTC, in seguito alla precedente delibera, ha sempre sostenuto di aver apportato delle modifiche ai propri device tali per cui essi non violino alcun brevetto. La parola ora passa ad Apple, l’azienda non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
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