Nel corso dei mesi si è più volte parlato della possibilità che il nuovo iPhone integrasse la tanto ricercata tecnologia NFC, ovvero il sistema di pagamento Near Field. Se in precedenza vi abbiamo raccontato delle intenzioni dell’azienda di Cupertino di rallentare in questa direzione per osservare l’andamento del mercato, nella giornata di oggi Apple ha registrato un brevetto che farà molto discutere.
Nella lunghissima schiera di rumors che precedono il rilascio di un dispositivo di casa Apple, abbiamo più volte raccontato di notizie riguardanti l’adozione della tecnologia NFC (Near Field Communication) come innovativo sistema di pagamento in negozi, o comunque nei luoghi in cui sono presenti macchine compatibili. Nonostante la lunga serie di notizie, Apple ha apertamente annunciato di voler attendere, relativamente all’adozione di tale tecnologia, ed osservare l’andamento della specifica porzione di mercato.
A dispetto di quanto affermato, nella giornata di oggi Unwired View ha scoperto un brevetto registrato dall’azienda di Cupertino relativamente ad un’applicazione, denominata “iTravel“, il cui obiettivo sarebbe quello di aiutare l’utente nelle operazioni di check-in relativamente alla logistica di viaggio.
L’obiettivo principale del brevetto è cercare di spiegare come utilizzare un iPhone con tecnologia NFC in una situazione di check-in. Tra le caratteristiche dell’app trovate la possibilità di inserire le vostre informazioni ID, come immagini, scansioni della retina, impronte digitali del passaporto e molto altro. Dopo aver effettuato la prenotazione in rete, potrete raccogliere tutte le informazioni del biglietto specifico, come conferma della prenotazione, codici a barre o QR della carta e quanto di necessario per un normale check-in. Nel momento in cui vi dirigerete presso l’apposito banco dotato di NFC, il sistema sarà in grado di leggere rapidamente tutte le vostre informazioni e potrà fornirvi carta d’imbarco e relative direttive per bagagli.
Il brevetto in questione è stato presentato nel lontano settembre 2008, tuttavia solamente in questi giorni la US Patent and Trademark Office l’ha pubblicato e reso disponibile a tutti. Allo stesso tempo risulta essere abbastanza inusuale che l’azienda di Cupertino abbia deciso di creare un brevetto così dettagliato relativamente ad una tecnologia che ancora deve adottare e per la quale ha affermato di non essere al momento interessata.
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