Processo USA: Samsung propone 700 domande per i giurati, Apple solamente 49

Nella serata di mercoledì, Apple e Samsung hanno presentato, in vista del processo che dovrebbe iniziare il 30 luglio, le loro proposte in merito alle domande che dovranno esser poste ai potenziali giurati nel momento in cui verranno selezionati per prendere parte al processo. Da quanto emerge le parti non potrebbero essere più distanti, infatti Samsung ha proposto 700 domande, Apple solamente 49.

Nel corso dei mesi vi abbiamo più volte raccontato dell’importante processo che vedrà coinvolte Apple e Samsung, in programma il 30 Luglio, in cui finalmente si inizierà a discutere seriamente della famosa guerra dei brevetti tra le due multinazionali. Prima che i giurati vengano selezionati, il sistema permette alle aziende di preparare una serie di domande specifiche come linee guida relative al comportamento in seno al processo. Nella serata di mercoledì, Apple e Samsung hanno presentato le proprie proposte e pare che queste siano effettivamente molto distanti l’una dall’altra.

Secondo quanto riportato da Florian Mueller di Foss Patents, la società Koreana avrebbe proposto all’incirca 700 domande, viceversa l’azienda di Cupertino solamente 49. I motivi per cui Samsung abbia deciso di presentare una simile proposta, naturalmente non accettabile dal giudice, non sono molto chiari, tuttavia sono state effettuate alcune ipotesi. In primis si pensa che l’idea dell’azienda sia quella di intorbidire le acque in modo da diffondere una certa confusione nella giuria, ma anche dimostrare al giudice Koh che i brevetti contestati siano effettivamente troppi.

Leggendo l’enorme numero di domande proposte alla giuria, si può notare come Samsung abbia davvero voluto essere precisa sul comportamento che i giurati dovranno avere nel corso del processo. Ad esempio è stato chiesto di rispondere semplicemente con un si/no relativamente alle violazioni di un brevetto in un dispositivo, ma anche di suddividere la cifra totale dei danni tra le varie entità giuridiche Samsung che Apple ha citato in giudizio (Samsung Electronics Co., Ltd., Samsung Electornics America, Inc. e altre). Se prima sembrava solamente un’ipotesi quella che Samsung volesse creare confusione, ora dovreste aver capito che effettivamente era proprio la volontà dell’azienda orientale.

Oltre a questo, la suddetta società vorrebbe naturalmente escludere possibili fanboy dei prodotti Apple, in quanto risultano essere particolarmente preoccupati dei possibili pregiudizi che un utente potrebbe avere nei confronti degli altri prodotti; ecco allora che tra le domande proposte spiccano:

  • Avete opinioni o impressioni negative sulle aziende sudcoreane o uomini d’affari?
  • Pensate che molte società asiatiche possano rubare ciò che altri hanno creato o vendere prodotti basati sull’innovazione di quanto copiato?
  • Siete stati influenzati negativamente dalla recente crisi economica?
  • Pensate che la maggior parte delle imprese con potere di monopolio potrebbero abusare della propria posizione influenzando il mercato?

Se Samsung si è comportata in questo modo, Apple effettivamente ha deciso di intraprendere una strada molto più tranquilla e distesa. Nello specifico l’intenzione è quella di insinuare nella mente dei giurati la sensazioni di coloro che hanno creato ed ideato un qualcosa che effettivamente è stato rubato da altre persone. Ecco allora che è possibile trovare:

  • Avete mai creato o sviluppato qualcosa?
  • Avete mai avuto l’idea che qualcuno abbia copiato un’idea da voi? Se sì, spiegare.
  • Siete mai stati accusati di aver copiato l’idea da un’altra persona? In caso di risposa affermativa, si prega di spiegare.

Il processo sarà veramente interessante, tuttavia dalle premesse è possibile notare come Samsung voglia concentrare la propria attenzione sulla concorrenza e l’effetto che questa riesce ad avere sul mercato; dall’altro lato invece, Apple vuole sottolineare  le sensazioni che si provano a causa del “furto di proprietà intellettuale”. In seguito alle proposte delle domande, siamo in attesa di una risposta dal giudice Koh, il rischio è che il processo venga rimandato a causa dell’eccessivo numero di domande proposte. Vi terremo informati.

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