Apple vince in tribunale: ecco le possibili conseguenze, con il probabile ban dei prodotti Samsung e aspetti positivi per gli utenti

Il complesso verdetto emesso ieri dalla giuria nel caso “Apple contro Samsung” rappresenta anche un forte messaggio circa la volontà della giustizia degli Stati Uniti di applicare le leggi a difesa dei brevetti contro la loro palese violazione e, allo stesso tempo, di rigettare le rivendicazioni di quei brevetti che mancano di un forte sostegno, soprattutto quando si tratta di brevetti troppo generici. E, forse, non è vero che la sentenza di ieri è un male per gli utenti. Anzi!

Ci sono infatti vari elementi interessanti che emergono dalla sentenza di ieri. In primo luogo, Apple ha ottenuto una serie di vittorie grazie ai sui brevetti su funzioni specifiche e caratteristiche dell’interfaccia utente. Questo è particolarmente importante perchè, in passato, Apple aveva fallito nei suoi sforzi per proteggere l’interfaccia originaria del Macintosh dalle presunte violazioni della concorrenza, in un’epoca precedente alla nascita dei brevetti software. Le cause dei primi anni ’80 avevano sempre visto vincere Apple, fino a quando, nella causa più importante contro Microsoft, un giudice interpretò un accordo tra le due aziende aprendo di fatto le porte a Microsoft per copiare l’interfaccia utente del Mac anche dopo gli appelli persi da Apple nel 1994.

Da quel giorno, e con la modifica della legge sui brevetti, Apple si è dimostrata capace di vincere più volte le cause sull’utilizzo dell’interfaccia utente simile a quella creata in iOS, ottenendo risultati positivi in diversi tribunali. Tuttavia, nonostante Apple abbia dimostrato che i brevetti di utilità possono essere efficacemente sfruttati per bloccare le violazioni della concorrenza, la società non aveva mai ottenuto una vittoria così schiacciante come quella di ieri. Il motivo è che alcuni di questi brevetti violati consentivano facilmente a Samsung e alle altre aziende di eliminare o modificare determinate funzioni software incriminate, superando così il rischio di dover risarcire i danni. E questo rendeva incredibilmente costoso per Apple cercare di proteggere i suoi prodotti attraverso i brevetti di utilità, perchè doveva intraprendere azioni legali per mesi senza poi raggiungere i risultati sperati, anche in caso di vittoria.

Ieri, invece, la giuria ha condannato Samsung su modelli specifici e l’azienda sudcoreana è stata accusata di violazione intenzionale di tutti questi brevetti di utilità. A questo punto, Apple può tirare fuori altri brevetti contro Samsung (e non solo), che sono sì più difficili da sostenere per l’accusa, ma anche più complessi da difendere tramite semplici aggiornamenti software da parte dell’azienda incriminata.

Tuttavia, il messaggio inviato dalla giuria è chiaro: Samsung non è stata trovata colpevole di infrazione, è stata accusata di violazione intenzionale di tutti questi brevetti. E molto più significativa è stata la vittoria di Apple, sempre nella giornata di ieri, non sui brevetti di utilità, ma su quelli relativi al design: gran parte del miliardo di dollari che deve Samsung, infatti, proviene proprio dal risarcimento danni per la violazione di tali brevetti.

Questo è avvenuto perchè, secondo la legge degli Stati Uniti, la violazione di brevetti di design attiva non solo richieste di danni per la perdita di profitti o indebolimento del marchio, ma potenzialmente anche per i profitti raccolti dall’azienda accusata derivanti dallo sfruttamento di tali brevetti.  In particolare, la giuria ha condannato Samsung per la violazione di tre brevetti di design relativi all’iPhone, ma non per quelli relativi all’iPad, forse perchè alcune sentenze passate su tale ultimo brevetto avevano dato ragione a Samsung che, infatti, aveva già apportato alcune modifiche ai propri Galaxy Tab.

A seguito di tali decisioni, è probabile che ora Apple dedichi ancora maggiori sforzi per la registrazione ufficiale dei brevetti sulle funzioni di iOS e sul design dei propri dispositivi, proprio per cercare di proteggere il proprio marchio e la propria immagine commerciale.

Di contro, la giuria non ha trovato alcuna violazione da parte di Apple sui sei brevetti incriminati da Samsung. Anche questo è stato un duro colpo per l’azienda sudcoreana, che aveva cercato di difendersi accusando a sua volta Apple.

Ma quali conseguenze avrà questa sentenza?

Il verdetto della giuria, paradossalmente, potrebbe avere l’effetto di incoraggiare Apple e Samsung a trovare qualche accordo amichevole, in modo tale che l’azienda sudcoreana possa continuare a produrre i suoi smartphone pagando dei diritti ad Apple o trovando altri accordi di tipo commerciale (ricordiamo che Samsung produce fisicamente le CPU per iPhone e iPad). Storicamente, infatti, Samsung è stata la prima azienda a non voler trovare alcun accordo con Apple, come invece in passato avevano fatto Microsoft, Creative, Nokia e altri, rischiando proprio di perdere in tribunale. Una scelta che, alla luce dei fatti, costerà davvero cara a Samsung.

Di sicuro l’azienda, dopo la famosa “crisi di design” del 2010, è riuscita a creare ottimi dispositivi che sono piaciuti all’utente, malgrado alcuni siano stati accusati e condannati nella giornata di ieri. Per questo, pochissimi utenti abbandoneranno Samsung solo perchè l’azienda smette di produrre dispositivi che somigliano all’iPhone. Allo stesso tempo, per una società che ha guadagnato la metà rispetto ad Apple nell’ultimo trimestre (parlando sempre di smartphone) nonostante abbia venduto il doppio dei dispositivi, la perdita di 1 miliardo di dollari è qualcosa di molto significativo.

L’azienda potrebbe decidere di seguire le orme di Motorola, HTC, LG e Nokia che hanno scelto di modificare i design dei propri smartphone in base ai brevetti appartenenti ad Apple, continuando ad usare Android che, diciamolo, ora rischia di essere la prossima vittima delle accuse di Apple.

Di sicuro, il prossimo passo di Apple sarà la richiesta di ingiunzione per bloccare la vendita negli USA di tutti i dispositivi Samsung condannati nella giornata di ieri per la violazione dei brevetti sul design. La conseguenza sarà che anche altri produttori di telefoni Android inizieranno a modificare il design dei dispositivi e l’interfaccia utente, quando queste rientrano nei brevetti appartenenti ad Apple, onde evitare di fare la stessa fine di Samsung. Per gli esperti, il prossimo futuro per Android sarà ricco di cambiamenti, proprio per evitare conseguenze come quelle capitate a Samsung.

Questo perchè la giuria ha sentenziano non solo che Samsung ha copiato Apple, ma soprattutto che i brevetti Apple sono validi. Questo è il vero grande successo della giornata di ieri per l’azienda di Cupertino: con questa sentenza in mano gli avvocati potranno denunciare moltissime altre aziende e forse la stessa Google, dato che l’interfaccia utente di Android, sempre secondo la sentenza di ieri, in alcuni punti riprende quella di iOS. Insomma, ora le aziende concorrenti dovranno pensarci due volte prima di prendere spunto dalla grafica e dal design dei prodotti Apple. L’aspetto positivo? Che i produttori di smartphone dovranno cercare di innovare e di creare qualcosa di originale, come hanno fatto Nokia e Microsoft con i Windows Phone.

 

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