Mercoledì, Apple ha chiuso la sua giornata in borsa con il valore di 558$ per azione, a conclusione di un periodo di discesa iniziato dopo il picco raggiunto con il lancio dell’iPhone 5, quando il valore delle azioni AAPL avevano superato i 700$. Quali sono i motivi di questo sensibile calo, che ha fatto tornare il valore delle azioni Apple a quello di inizio estate?
Mentre la capacità dell’azienda di raggiungere un altro trimestre da record anche per il Q1 del 2013 non è in discussione, investitori e analisti sembrano essere preoccupati del fatto che Apple non stia facendo abbastanza per rimanere al passo con la concorrenza, e alcuni hanno espresso il timore che non vi sia più la “next big thing” propria di Apple. Insomma, per gli investitori e gli analisti in questo 2012 è mancato quel prodotto rivoluzionario che ha sempre contraddistinto Apple, e solo questo “next big thing” potrebbe far risalire sensibilmente il valore delle azioni.
Oltre a questi fattori, a Wall Street sono anche preoccupati per le imminenti sfide fiscali promesse dal governo e per il rischio di un nuovo periodo di recessione negli Stati Uniti e in Europa. Anche se Apple ha venduto un numero record di dispositivi iOS – ed è l’unica azienda ad aver fatto registrare il segno “+” nelle vendite dei computer – gli investitori sono preoccupati che i margini della società abbiano raggiunto il picco. Preoccupazione alimentata dalla notizia che l’iPhone 5 è più costoso da realizzare rispetto ai suoi predecessori, anche se i costi di produzione dovrebbero abbassarsi con il tempo. Il fatto, però, che Apple abbia maggiori spese di produzione, e quindi profitti più bassi, non piace ad investitori ed analisti. Ancora, parlando sempre di iPhone 5, molti si preoccupano di questi ritardi, che di fatto hanno anche frenato i guadagni di Apple e le vendite del dispositivo in tutto il mondo. Tra l’altro, la dichiarazione del presidente di Foxconn, che ha confermato tali problemi, non ha fatto certo bene alle azioni dell’azienda.
Gli stessi risultati fiscali dell’ultimo trimestre, malgrado abbiano fatto registrare un nuovo record, non sono stati così stellari come avevano preventivato alcuni analisti, molti dei quali preoccupati anche della crescita di Android nel mercato dei tablet, malgrado qualcuno faccia notare come i dati pubblicati in questi giorni includano tutti i tablet Android venduti ai distributori, e non quelli acquistati dagli utenti finali come invece succede con i prodotti Apple. In ogni caso, dispositivi come il Nexus 7 o il Microsoft Surface sono veri rivali dell’iPad.
Negli ultimi anni, le azioni Apple sono state viste come un investimento sicuro e praticamente privo di rischio, vista la soprendente crescita del numero di unità vendute iniziata nel 2001 con l’iPod e continuata poi con iPhone e iPad. Gli analisti sono curiosi di conoscere le vendite dell’iPad mini nel periodo natalizio, per poi poter ridare fiducia all’azienda.
Un calo del valore delle azioni è stato dovuto anche al recente rimpasto dirigenziale voluto da Tim Cook, che ha praticamente licenziato Scott Forstall (che lascerà l’azienda tra 12 mesi) a tutto vantaggio di Jonathan Ive, che si occuperà ora dell’interfaccia utente di iOS. Gli analisti non hanno certo sfiducia in Ive, ma a Wall Street non piacciono le novità così importanti e inaspettate, in attesa che i risultati del 2013 diano invece ragione (o meno…) a Tim Cook e alle sue scelte. Ancora, le notizie di un allontanamento di Apple da partner storici come Intel non contribuiscono certo a creare un’atmosfera di certezza: Apple rischia, e per gli analisti questo significa che non si sa come andrà l’azienda nei prossimi anni. Potrebbe andare meglio di questi ultimi anni, e le azioni salirebbero, o potrebbe pian piano calare. Insomma, gli investitori vogliono certezze, e, viste le varie novità, al momento Apple non è in grado di fornirle.
Guardando al futuro, gli investitori si chiedono se Apple sarà in grado di superare il successo avuto negli ultimi anni , con i prodotti tutti supervisionati da Steve Jobs, anche con i dispositivi che verranno presentati in futuro, e che saranno i primi non direttamente scelti e voluti dal compianto ex-CEO di Apple.
Insomma, le azioni Apple stanno calando non per dati certi, visto che l’ultimo trimestre fiscale è stato da record e che le casse di Apple non sono mai state così piene di liquidità (121 miliardi di dollari), ma per l’incertezza dovuta a diversi fattori: successo dell’iPad mini, rimpasto dirigenziale, primi prodotti senza Steve Jobs, crisi economica e probabile nuova recessione. In questo quadro, se il primo trimestre fiscale del 2013 fornirà buoni dati per l’iPad mini, allora potrebbe iniziarsi a vedere una lenta risalita delle azioni, con l’ingresso di nuovi piccoli investitori allettati dal prezzo basso delle azioni e dalle potenzialità di crescita futura se tutti questi fattori di rischio verranno meno. Non dobbiamo infatti dimenticare che un prezzo alto delle azioni (Apple è stata per mesi tra i 600 e i 700$) ha scoraggiato proprio i piccoli investitori, spaventati dalla possibilità che i valore di tali azioni avesse raggiunto ormai l’apice di questo periodo.
Insomma, come riferito da diversi analisti, vi è una probabilità molto forte che Apple riporti un altro record di vendite, anche dei Mac, a fronte di una crisi internazionale dei PC, e che i nuovi prodotti possano capovolgere il mercato a favore di Apple.