Il 2012 è stato senza dubbio l’anno in cui i servizi cloud-based si sono fatti maggiormente strada nel mondo della rete. Particolarmente interessante per le grandi aziende è stato il settore del clouding musicale. La prima a sperimentare questa nuova frontiera dell’ascolto musicale è stata Amazon, con il suo Player; successivamente si è aggiunta Google con il servizio Music; infine è stato il turno di Apple con iTunes Match. A più di un anno dal lancio di questi servizi, e con il recente arrivo di Google Music in versione italiana, iPhoneItalia ha deciso di realizzare un confronto completo tra i tre servizi per aiutarvi a scegliere quello che più si adatta alle vostre esigenze.
Nel 2003, con il lancio di iTunes, Apple ha dato inizio al mercato della musica digitale come la si intende oggi. In questi dieci anni, i progressi sono stati tantissimi: si è passati dall’ascolto dei brani tramite supporto fisico (CD e cassette) agli MP3, per arrivare, solo negli ultimi anni, al clouding musicale. I servizi principali ad offrire questo tipo di ascolto della musica sono Amazon Player, iTunes Match e Google Music.
Ma quale di questi è più indicato per l’utilizzo quotidiano? Per scoprirlo è necessario passare all’analisi delle caratteristiche dei tre servizi. Iniziamo dai due fattori più importanti: storage e costi.
Amazon Player e iTunes Match sono gli unici servizi ad offrire upload illimitati per i brani acquistati tramite i rispettivi store. Google Music, invece, pur essendo gratuito, presenta la limitazione degli upload a 20.000 brani. Sempre per quanto riguarda lo storage messo a disposizione dai diversi servizi, con 24,99€ all’anno Amazon Player vi offre 20 GB aggiuntivi (25 GB totali) in cui non viene calcolato il peso dei brani acquistati tramite Amazon. Con iTunes Match, invece, a parità di costo, l’upload – o per meglio dire il matching, che risulta più pratico e veloce – dei brani acquistati su iTunes Store è illimitato.
Per quanto riguarda l’accessibilità dei servizi, iTunes Match è l’unico a non consentire l’ascolto in streaming tramite browser web dei brani caricati nel cloud. Amazon Player e Google Music lo consentono invece. Per quanto riguarda la disponibilità di client fissi e mobile, tutti i servizi sono disponibili in versione ottimizzata per iOS: Amazon ha la sua applicazione ufficiale per Player compatibile con iOS e Android, iTunes Match si integra direttamente nell’applicazione Musica di iOS ma non è disponibile in versione Android, e infine Google Music ha un’app ufficiale per Android e consente l’accesso alla propria libreria musicale online da iOS tramite web app.
Parlando, invece, dei client desktop, necessari per la riproduzione e per l’upload dei brani, Amazon Player è l’unico servizio che basa interamente l’upload e l’ascolto dei brani su un browser web (Safari, Google Chrome, Firefox, ecc). Apple utilizza iTunes sia per l’upload che per l’ascolto dei brani, nonché per il download e per l’archiviazione degli stessi; Google, invece, utilizza un apposito client per Mac e PC per l’upload delle canzoni e basa invece sul browser la fruizione dei contenuti caricati online.
Per quanto riguarda, invece, la qualità e i formati compatibili con i tre servizi, la qualità più alta è quella offerta da Google che riesce a trasmettere tutti i brani a 320 kb/s. Subito dopo troviamo Amazon Player che permette di ascoltare tutti i brani caricati a 256 kb/s e infine iTunes Match di Apple, con qualità variabile da brano a brano ma mai superiore a 256 kb/s. Tutti i servizi offrono poi la possibilità di scaricare in locale questi brani, ma mentre Amazon Player e iTunes Match consentono il download tutti i brani caricati o matchati, Google Music permette l’operazione solo per quelli acquistati tramite Google stessa.
Il numero massimo di dispositivi utilizzabili con un solo account premia iTunes Match (10 tra iPhone, iPad, iPod touch e PC/Mac). Seguono Amazon Player e Google Music con 8 dispositivi a testa. Per quanto riguarda, invece, la condivisione sociale, Apple si dimostra la meno “aperta”: in precedenza era possibile condividere la musica in ascolto su Ping, ma vista la sua recente chiusura, iTunes Match è ora completamente asociale. Amazon permette invece di condividere i brani in ascolto su Facebook e Twitter, mentre Google permette la pubblicazione di aggiornamenti su Google Plus, ma solo per le canzoni acquistate tramite lo store proprietario di Google.
Ecco una tabella riassuntiva in cui vengono schematizzate le caratteristiche prese in considerazione fino a questo momento.
Tirando un po’ le somme, è difficile decretare quale sia il servizio migliore: probabilmente su iOS la scelta suggerita è iTunes Match, dati i costi comunque contenuti e la possibilità di caricare buona parte della musica tramite matching con iTunes Store piuttosto che come upload dei singoli brani, nonché per la migliore integrazione con il sistema operativo e la maggiore affidabilità sulla piattaforma Apple.
Dall’altra parte troviamo il servizio di Google, completamente gratuito, che pur perdendo qualcosina in termini di praticità di utilizzo su iOS garantisce comunque la migliore qualità sonora dei brani caricati online. Pecca però in termini di spazio (20.000 brani potrebbero essere pochi per qualcuno, come per chi vi scrive) e gli upload potrebbero risultare eccessivamente lunghi. Inoltre pesa anche l’impossibilità di scaricare in locale i brani che non siano stati precedentemente acquistati direttamente da Google.
Amazon Player è probabilmente il servizio meno interessante tra i tre, dato che in realtà non offre nulla di più degli altri due ed è a pagamento (a differenza di Google Music). Amazon paga anche l’assenza di un client desktop che potrebbe facilitare le procedure di upload. Interessanti solo le opzioni sociali e l’equalizzatore web-based, non presente su iTunes Match e Google Music.
Ricapitoliamo in modo sintetico quali sono i pro di ciascun servizio:
- iTunes Match: matching istantaneo con i brani di iTunes Store, migliore compatibilità con iOS;
- Google Music: servizio gratuito e multipiattaforma, qualità audio;
- Amazon Player: opzioni sociali, equalizzatore web-based.
A seguire invece i contro dei tre servizi:
- iTunes Match: poche opzioni sociali, disponibile solo su iOS, OS X e Windows;
- Google Music: impossibilità di scaricare i brani non acquistati da Google, limite dei 20.000 brani;
- Amazon Player: assenza di un client per l’upload, formati compatibli.
Adesso tocca a voi. Quale servizio avete scelto o pensate di scegliere?