Quale dovrebbe essere il giusto prezzo del tanto vociferato iPhone economico, senza che Apple sia costretta a sacrificare la sua leadership nel campo dei margini di profitto? Jean-Louis Gassèe, ex dirigente Apple e dipendente della società dal 1981 al 1990, ha pubblicato alcuni possibili scenari (via iMore) per capire quali potrebbero essere le mosse di Tim Cook qualora decidesse di lanciare un dispositivo di questo tipo.
Nel caso in cui Apple presentasse un iPhone a basso costo, questa mossa verrebbe ricordata in futuro come l’inizio di una nuova era per i margini di profitto (inferiori) della società e come un segnale di una nuova fase nella guerra degli smartphone. Secondo Gassèe, se Apple decidesse di entrare in questo segmento di mercato, dovrebbe stabilire due cose: che vantaggi avrò lanciando un iPhone economico e, soprattutto, questa mossa cosa significherà per il resto della mia linea di prodotti?
Ipotizzando che la produzione dell’iPhone economico costerà ad Apple 100$ (circa la metà di quanto le costa un iPhone 5) e considerando che sull’iPhone 5 la società di Cupertino ha un margine percentuale del 60%, allora questo iPhone economico dovrebbe essere commercializzato al prezzo di 299$ per mantenere gli stessi margini. Ma questo è un prezzo ancora troppo alto per entrare effettivamente nel mercato degli “smartphone economici”.
Se Apple punta invece al segmento dei 199$, il margine di guadagno scende al cinquanta percento. Bloomberg, però, parla di un prezzo che dovrebbe aggirarsi tra i 149$ ei 199$. A 149$, il margine scenderebbe al 30%, giusto la metà di quello dell’iPhone 5. E per raggiungere la cifra da sogno di 99$? Apple, per mantenere il margine minimo del 30%, dovrebbe spendere meno di 75$ per produrre un singolo iPhone, circa un terzo di quanto attualmente costa produrre un iPhone 5.
Se Apple decidesse davvero di imboccare questa strada, Gassèe pensa che tale scelta rivoluzionerebbe le strategie dell’azienda, soprattutto alla luce del fatto che, ad oggi, è la leader indiscussa nel campo dei margini di profitto nel mercato smartphone.
In altre parole, un iPhone economico verrebbe realizzato non per avere milioni di nuovi clienti, ma solo per portare avanti una strategia che apra le porte ad una nuova fase nella guerra degli smartphone. E’ vero, l’iPhone è nato come smartphone esclusivo e di fascia alta, ma le cose, rispetto al 2007, sono cambiate e non si può mungere una mucca così a lungo, altrimenti si rimane son il solo secchio in mano. Vuoto.
La diffusione degli smartphone negli Stati Uniti e in altri mercati chiave come quello europeo ha ormai superato la soglia del 50% già dalla scorsa estate, per cui, nel conquistare il restante 50% e nell’avere un ruolo rilevante nei mercati emergenti (con un miliardo di possibili nuovi clienti), giocherà un ruolo decisivo la strategia del prezzo. Nei mercati emergenti, come quello brasiliano o indiano, ci saranno poche persone che potranno permettersi un iPhone 5, mentre la gran parte degli utenti guarderà a dispositivi di fascia bassa (dai 200$ in giù) non potendo permettersi di spendere 700 e più dollari. Ad oggi, nel mercato degli smartphone economici, Android la fa da padrona e offre soluzioni anche inferiori ai 99$. Per questo, Apple ha quote di mercato bassissime in alcune nazioni e solo un iPhone economico potrebbe risollevarne le sorti.
Insomma, si tratta di pura matematica: il successo dell’iPhone economico sarà strettamente legato al prezzo, ma in nessun modo questo prezzo potrà offrire ad Apple un margine vicino al 60%, così come invece è successo in questi ultimi anni. Apple non può quindi ignorare la matrice prezzo per l’iPhone e deve creare una alternativa migliore all’acquisto di un iPhone 3GS o iPhone 4 da 8/16GB. Certo, magari Apple non deve per forza di cose realizzare un iPhone a 99$, sarebbe davvero un prezzo troppo basso per i suoi standard, ma deve trovare un giusto compromesso. Pensate all’iPad mini: costa 329€, anche 150-200€ in più rispetto a tablet economici prodotti da Amazon e altre aziende, ma ha riscosso un grande successo proprio perchè proposto ad un prezzo nè troppo alto, nè tanto basso da comprometterne la qualità.
Trovare un gisuto compromesso tra prezzo e qualità potrebbe dare ad Apple la possibilità di competere in quei paesi dove, ad oggi, non c’è partita e che nei prossimi mesi diventeranno cruciali nel mercato degli smartphone. Anche perchè, nei paesi emergenti è molto più difficile offrire terminali tramite offerte degli operatori o a rate, dato che pochi potenziali clienti hanno accesso al credito e ancor di meno sono culturalmente propensi a impegnarsi per 24-36 mesi per un piano tariffario. In quei paesi si preferisce la ricaricabile, che può essere tenuta sotto controllo e che non ha vincoli di alcun tipo.
Vedremo come Apple saprà muoversi… se effettivamente decidesse di realizzare un iPhone a basso costo!