Ruzzle: un fenomeno sociale – soci – socia – caso – cosa – osa

“Fenomeno” Ruzzle, questo il nome che si è guadagnata l’applicazione per iPhone, iPad e iPod touch più scaricata dell’ultimo periodo. Semplice e intuitiva, quest’app adatta i giochi da banco di scuola alla tecnologia degli ultimi dispositivi. Chi non ha mai giocato, da bambino, a “nome, cose, città”, “Saltimmente”, “Scarabeo” e simili?

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Ruzzle rispolvera la dinamica di questi giochi di parole aggiungendoci brio; si potranno sfidare gli amici in tre avvincenti round la cui finalità è accumulare più punti possibili, trovando, all’interno della griglia realizzata con lettere posizionate apparentemente a caso, le parole più inusuali e complicate. L’app ha raggiunto tali livelli di successo che diverse testate del calibro de “Il Messaggero” e “Panorama” le hanno dedicato un articolo. Leggiamo su “Il Messaggero”:

«Mezza Italia è candidata alle elezioni, l’altra metà gioca a Ruzzle». Il tweet di @GiovFranco è solo uno degli infiniti scambi di battute sul nuovo passatempo virtuale che sta facendo seguaci in tutto il pianeta.”

L’articolo prosegue descrivendo l’applicazione e domandandosi il motivo di tanto successo. La teoria comune è che “Ruzzle” abbia così tanto seguito perché racchiude in sé tutti gli elementi per divertire e, nel contempo, attivare la mente, senza venire mai a noia; una volta entrati nel meccanismo di gioco sarà veramente difficile uscirne: una partita tirerà l’altra, a colpi di rivincite tra amici e sfide con nuovi avversari, e si capirà di essere all’inizio di una dipendenza quando si inizieranno a scomporre tutte le parole di un testo per cercarne altre.

Su Facebook il fenomeno impazza; oltre alla classica condivisione in bacheca in cui si vede che Tizio ha sfidato Caio stracciandolo 2500 a 300, anche le pagine più scanzonate ed irriverenti del social network stanno dedicando meme all’applicazione, contribuendo ad aumentarne la popolarità. Non solo, anche i Vip sono diventati Ruzzle addicted, tanto che Gerry Scotti ha recentemente annunciato sul suo blog di voler riproporre sul piccolo schermo il gioco di Mag Interactive.

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Come in tutte le cose non mancano però i furbetti che, stanchi di essere stracciati in ogni singola sfida, si rifanno ad app create apposta per analizzare la griglia di lettere e trovare tutte le parole che fanno guadagnare più punti. Il meccanismo dell’ app per barare è in realtà un po’ macchinoso, in quanto richiede di fotografare la scacchiera di lettere con la quale ci stiamo cimentando, chiudere Ruzzle, aprire l’app, caricare la foto e memorizzare tutte le parole che ci verranno suggerite.

Ma i round di Ruzzle durano solo due minuti…converrà sprecare così tanto tempo per barare? E, soprattutto, sarà divertente battere gli avversari in questo modo? Forse darà un po’ di soddisfazione all’inizio, ma a lungo andare può diventare noioso. Uno degli aspetti divertenti di Ruzzle sta anche nello sfidare se stessi, concentrandosi e vedendo fin dove porta la propria intuizione…e per far questo i trucchi non servono!

Esistono sono anche dei modi onesti per migliorare i propri punteggi? Certo che sì, come ci viene spiegato nell’articolo di Panorama “Ruzzle: 5 modi + 1 per vincere” (dove l’1 è l’app barona): ricordare di coniugare un verbo quando lo si trova, fare maschili/femminili/plurali, ricordarsi che anche le preposizioni semplici, gli articoli, ecc. valgono e…occhio alle lettere bonus! Se le utilizzerete, infatti, il punteggio salirà alle stelle!

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Nuovo gioco che farà da base a qualcosa di più oppure fenomeno passeggero? Solo il tempo (e gli utenti!) potranno dirlo, ma intanto la MAG Interactive, casa svedese di produzione, si dice molto soddisfatta anche se non troppo sorpresa. Già un anno fa, infatti, durante l’intervista da parte di MCV Nordic a Roger Skagerwall (CEO di Mag interactive), veniva detto che i costi di produzione di Ruzzle erano stati molto alti, in quanto lo si considerava un gioco con un grande potenziale e che, se i download si fossero fermati intorno ai 100,000, sarebbe stata una grossa perdita.

Cosa ci guadagnano se l’applicazione si può scaricare gratuitamente? Tutti gli utenti possono cominciare a giocare con la versione gratuita ma, se vorranno evitare le pubblicità, gli spot e avere contenuti extra (come la possibilità di vedere tutte le parole di una griglia o sbloccare le proprie statistiche) dovranno scaricare la versione premium, che è a pagamento.

Personalmente trovo che Ruzzle sia un gioco fresco, innovativo ed ottimo per passare i momenti di attesa o noia in allegria. Unica pecca? Serve la connessione internet per poter giocare, ma questo sicuramente non influisce molto sul giudizio complessivo del gioco, che resta ampiamente positivo. E voi? Lo sentite nominare ora per la prima volta o siete già Ruzzle addicted?

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