In un interessante articolo apparso su Macworld si parla dell’importanza che riveste l’interfaccia utente per il successo di Apple.
Secondo Macworld, la chiave del successo di Apple risiede nella sua insistenza a ridurre le opzioni in nome di una sempre maggiore semplicità di utilizzo dei vari dispositivi. Coloro che denigrano i clienti Apple – e affermano che sono succubi delle scelte della società volte a minori funzionalità – danno un’interpretazione errata dei fatti. L’attenzione di Apple per la semplicità non è volta a rendere i dispositivi a prova di idiota, ma è finalizzata a far concentrare l’utente sulle funzioni davvero importanti.
Nel 1990 i Mac andavano bene per gli artisti o per chi non voleva utilizzare un computer “canonico”, ma le persone che dovevano lavorare con un PC non avevano altra alternativa che Windows. I più “geek” che volevano controllare ogni aspetto del proprio aggeggio tecnologico si tuffavano su Linux e sulle sue configurabilità infinite. Il Mac era destinato ad una nicchia di persone, molte delle quali continuavano a non prendere troppo seriamente Apple. Poi le cose sono cambiate, ma non è stato il primo iMac a rivoluzionare questo mercato, nè tantomento Mac OS X. E’ stato l’iPod, ma poco per volta.
Il primo iPod è stato presentato nel 2001, e già nel 2005 se ne vedevano ovunque: praticamente non esistevano player MP3 alternativi. Eppure le altre case realizzavano prodotti interessanti, alcuni con funzioni che mancavano agli iPod, altri con hard-disk più capienti, ma la gente continuava a preferire l’iPod di Apple. Perchè? La risposta più semplice sarebbe “grazie al marketing“. Allora, un dispositivo come lo Zune avrebbe dovuto surclassare l’iPod, dato che Microsoft puntò tantissimo sul marketing spendendo una fortuna. Sappiamo invece come sono andate le cose, e molti oggi probabilmente nemmeno sanno cosa sia lo Zune.
Il vero vantaggio dell’iPod era un altro: la semplicità di utilizzo. L’iPod era più facile da utilizzare, aveva meno pulsanti, sembrava più bello, si sincronizzava facilmente con iTunes e consentiva di gestire con pochi click la musica al suo interno. Inoltre, ogni opzione, ogni funzione e ogni menu era accessibile con massimo tre click. L’iPod offriva un modo semplice e veloce per acquistare musica, gestire le playlist e ascoltare i brani preferiti. La concorrenza, per battere l’iPod, doveva superare l’intera esperienza utente offerta da Apple e non solo il dispositivo nelle sue caratteristiche hardware.
Il design è frutto di una serie di decisioni. Quale colore preferire? Quale schermata mostrare all’accensione? Cosa succede quando l’utente fa click qui? A volte è difficile rispondere a queste domande e la soluzione più semplice è quella di far decidere agli utenti, magari tramite indagini di mercato. Ma i migliori designer considerano questa opzione come un fallimento. Apple ha fatto propria questa filosofia e non si differenzia dalla concorrenza per la bellezza estetica dei suoi prodotti, ma per la capacità di prendere decisioni per conto dei propri utenti. Senza chiedere nulla in indagini di mercato.
Era facile pensare ad un lettore MP3 con disco rigido che consentiva agli utenti di trasferire la musica tramite una struttura canonica a cartelle. Quello che ha fatto Apple è stato rompere gli schermi e creare un’esperienza utente del tutto diversa e che, alla lunga, si è dimostrata vincente. Questo approccio è stato proprio di Apple con il primo Macintosh e può essere riscontrato fino all’iPad mini. I periodi di maggior successo di Apple sono quelli in cui le linee di prodotto sono state create da persone che si preoccupavano di prendere le decisioni giuste per gli utenti, e non di chiedere loro cosa preferivano.
RIM, ad esempio, per migliorare il Blackberry faceva appello agli amministratori di rete per scoprire cosa cambiare, amministratori di rete che nel corso degli ultimi anni sono passati in gran parte alla piattaforma iOS e all’iPhone. Secondo MacWorld, Linux e Android possono vincere con gli hobbisti e gli appassionati di tecnologia, dato che forniscono opzioni per qualsiasi funzione. L’obiettivo di Apple è invece quello di eliminare la complessità, intesa come groviglio di opzioni e funzioni, e di concentrarsi sulle caratteristiche più importanti che un terminale deve offrire. Per alcuni, questo è sinonimo di “controllo” da parte di Apple, accusata di voler avere la parola su tutto e affermando che i prodotti della mela sono usati da persone stupide. Ma chi preferisce i prodotti Apple sa che la tecnologia deve essere a misura d’uomo e che gli strumenti elettronici sono una nostra estensione, non un nostro riflesso.
Apple, con l’iPod e con tutto ciò che è venuto dopo, ha dimostrato che i prodotti semplici e attraenti possono vincere. Per decenni, alcune persone molto intelligenti hanno speso un sacco di tempo e investito un sacco di energie per far capire la tecnologia a tutti. E si scopre che il vero segreto per rendere utilizzabili i computer è quello di farli sparire. La nostra umanità è finalmente al passo con la nostra tecnologia.