Più volte in passato ci siamo occupati di alcuni accorgimenti da seguire per scattare foto sempre migliori con i nostri iPhone. Tra questi, la corretta gestione delle composizioni statiche e dinamiche assume un ruolo importante, soprattutto per evitare un lavoro maggiore in fase di post-elaborazione.
La prima cosa da conoscere è il concetto di “peso visivo“. Tutti gli elementi in una composizione fotografica hanno un peso visivo diverso, che può dipendere dalle loro dimensioni, dalla luce, dalla vicinanza rispetto all’obiettivo e da tanti altri fattori. Guardate l’immagine in basso: il monte sullo sfondo è sicuramente l’elemento fisicamente più grande, ma poichè si trova più indietro rispetto agli altri, nella composizione assume lo stesso peso visivo della roccia in primo piano. Il bosco sulla sinistra è l’oggetto visivamente più grande, ma poichè si trova in una condizione di luce precaria, possiamo dire che anch’esso ha lo stesso peso del monte sullo sfondo e della roccia.
Ora che sappiamo cos’è questo “peso visivo”, vediamo che impatto può avere nelle nostre composizioni. Tali composizioni si distinguono in statiche e in dinamiche.
Partiamo proprio dalle composizioni statiche.
Possiamo limitarci a dire che la composizione statica è quella in cui c’è un oggetto predominante nella scena, in grado di occupare la gran parte del peso visivo. Queste composizioni sono molto “forti” all’occhio dell’osservatore, dato che il suo sguardo non è invitato a muoversi: l’elemento protagonista della scena è solo uno. Non c’è alcuno squilibrio e alcuna tensione, tutto resta immobile e statico. Ecco alcuni esempi:
In questo caso, è sufficiente posizionare l’elemento da fotografare al centro dell’immagine, assicurandoci che tutto intorno non vi siano oggetti che possano occupare il peso visivo (se non in minima parte).
Le composizioni dinamiche, invece, sono l’opposto delle statiche. Sono immagini in cui creiamo uno squilibrio tra i vari elementi, sia per peso visivo che per posizionamento. In questo caso, possiamo scegliere anche un solo oggetto da fotografare, ma spostandolo sulla destra dell’inquadratura, in modo da diminuirne il peso visivo. Ancora, possiamo fare in modo che un oggetto secondario sia in primo piano rispetto all’elemento protagonista, che invece si trova sullo sfondo. Questa discrepanza tra l’elemento protagonista e la sua posizione crea un certo interesse nell’osservatore e costringe l’occhio a muoversi intorno e ad esaminare l’intera immagine. Ecco alcuni esempi:
Ora che abbiamo una migliore comprensione del peso visivo e di come sfruttarlo nelle nostre composizioni, possiamo esercitarci prendendo spunto da questi esempi.