In questo articolo vi riportiamo al testimonianza di un nostro utente che è stato suo malgrado vittima del furto del suo iPhone 5. Oltre al danno, però, il nostro utente ha avuto anche la beffa: dalle sue dichiarazioni, sembra che sia relativamente facile per un ladro riciclare un iPhone rubato facendoselo sostituire direttamente da Apple.
Ecco la storia raccontata dal nostro utente: Passeggiando per Napoli purtroppo mi imbatto in un rapinatore che con un coltello mi estorce il mio telefono, in particolare parliamo di un iPhone 5. Amareggiato e spaventato al tempo stesso, mi reco presso l’ufficio dei Carabinieri più vicino e mi opero ad effettuare adeguata denuncia da allegare alla documentazione da inviare al mio operatore, Vodafone, tramite il quale avrei potuto bloccare il telefono e la rispettiva SIM.
A distanza di 2 mesi, entrando nel mio account Apple, denoto che il mio iPhone è scomparso tra i dispositivi in mio possesso. Facendo una rapida telefonata all’Apple Care service (assistenza Apple) mi viene comunicato che il mio telefono è stato sostituito con uno nuovo, e colui che ha effettuato questa operazione di assistenza è tutelato dalle norme sulla privacy. Imbestialito, mi reco presso l’Apple Store del Centro Commerciale Campania (l’unico store in tutta la Campania), dove ho il piacere di discutere della questione con un responsabile, il quale mi fa sapere che loro non controllano le proprietà dei telefoni, perchè non possono farlo in quanto non sono un’autorità giudiziaria. A quel punto la mia domanda diventa un’altra: “Come avete fatto a sostituire un telefono risultante rubato?”.
Con la massima calma il responsabile continua a ripetermi che loro non sono un’autorità e non possono accedere ai dati dei clienti, nonostante io fossi munito di contratto stipulato con Vodafone (il quale riporta il codice del cellulare che loro hanno mandato in assistenza) e la denuncia dei Carabinieri, che dimostravano che ero io il cliente di quel prodotto, e non la persona che l’ha portato in riparazione. Alla mia ulteriore domanda, “Quindi se io rubassi un iPhone e ve lo portassi qui potrei averne un altro gratuitamente?” e sentitomi rispondere “Il proprietario del telefono è colui che lo ha in mano”, ancora più imbestialito decido di scrivere una mail a Tim Cook spiegando ogni singolo passo di ciò che è accaduto.
In meno di 24 ore ricevo una telefonata dal suo ufficio negli USA, direttamente da un dipendente italiano (di cui omettiamo volutamente il nome, ndr) il quale mi dice: “La sto chiamando per la mail che ha inviato a Tim Cook, siamo spiacenti per l’accaduto, sono cose che capitano.” La conclusione che ho tratto, purtroppo, è che questa specie di “riciclaggio” dei prodotti Apple rubati esiste ed è stato confermato da Apple stessa.
Storie simili ci sono state raccontate anche nei mesi scorsi, ma per la prima volta un utente è andato fino infondo chiedendo delucidazioni alla casa madre. Apple ha in parte confermato che un ladro può farsi sostituire un iPhone senza troppe difficoltà, dato che i dipendenti degli Apple Store non possono – per questioni di privacy – verificare se quel dispositivo appartiene effettivamente a quella determinata persona. Sappiamo però anche di casi in cui i dipendenti Apple sono stati più accorti nel gestire questioni simili. Insomma, si tratta di una situazione comunque paradossale che però riguarda non solo Apple, ma anche tante altre aziende che operano nel mercato della telefonia. Basterebbe però creare un database dei telefoni rubati: prima della sostituzione si fa una verifica, e se quel terminale risulta bloccato a seguito di una denuncia per furto, allora la sostituzione viene bloccata e il presunto proprietario deve giustificare il possesso del dispositivo.