Macro.org ha pubblicato un post molto duro che critica totalmente l’operato della Apple riguardo alle politiche messe in atto nel controllare le applicazioni pubblicati in App Store.
L’autore delle applicazioni Tumblr ed Instapaper sottolinea l’ultima novità della Apple, e cioè che ogni applicazione che abbia una funzionalità web, sia bollata come 17+ e non possa avere dei codici promozionali (i famosi redeem), e giunge a questa conclusione:
“Apple thinks reviews can take 8-30 days and web-capable apps need nudity warnings and the management interface can be buggy as s**t and they don’t need us to be able to reach them and nobody really needs to take any of this very seriously. Because it’s working for them. They’re making a killing taking their 30% commission on the 1.5 billion copies of $0.99 top-25 games that they’ve sold. Who cares if the App Store discourages good developers from putting serious effort into it? Apple doesn’t need to care. And, clearly, they don’t.”
Sintetizzato, si lamenta del fatto che la Apple pensa che sia normale prendersi fino a 30 giorni per revisionare una applicazione, che le applicazioni web abbiano tutte il rating 17+, che l’interfaccia offerta agli sviluppatori faccia schifo (per non usare il termine esatto che ha usato lui) , che si stia crogiolando sul 30% che sta facendo sulle applicazioni nella top-25 che stanno vendendo miliardi di copie a $ 0,99 , oscurando quindi i buoni developers che si stanno impegnando molto per produrre applicazioni di qualità.
Dice anche che la Apple ha paura che se qualcuno sviluppi ad esempio un client Twitter che integri WebView (il browser) , e malauguratamente sul telefono di qualcuno esca una parolaccia (magari scritta da qualcuno su twitter) , venga all’istante querelata da quest’ultimo.
Alla fine il post si conclude dicendo che spera che le cose cambino, e che la Apple si accorga dei propri errori.
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