Enemy Strike è un first person shooter piuttosto tradizionale, salvo che per una caratteristica: il nostro personaggio a schermo rimarrà fermo in un unico punto dell’area di gioco, senza poter avanzare, dovendo abbattere tutti i bersagli mobili che si presenteranno a schermo durante la missione. Una sorta di shoot to screen in prima persona.
Le nostre uniche possibilità di salvezza consistono allora nel pesante arsenale che potremo portare con noi. Prima di scendere sul campo di battaglia per ogni missione, dovremo fare attenzione al menù di briefing, per poter imbastire un arsenale degno che ci consentirà di portare a termine la missione con successo. Dopo aver acquistato armi di ogni tipo, dovremo scegliere quale equipaggiare e portare con noi in battaglia, potendo fare affidamento su un’arma primaria, un’arma secondaria e il supporto dell’aviazione militare.
L’interfaccia di gioco, così come i comandi, sono piuttosto tradizionali e funzionano esattamente come ci aspetteremmo da un FPS. Attraverso un semplice slide sul touchscreen potremo spostare la visuale di gioco da destra a sinistra, mentre le icone a schermo ci permetteranno di aprire il fuoco, chiamare il supporto aereo, curare la nostra salute, ricaricare l’arma e, più in generale, di gestire completamente l’azione di gioco.
La grafica è piuttosto piacevole anche se certamente non è possibile paragonare il titolo con mostri sacri del genere, come il ben noto Modern Warfare. Se la grafica comunque non guasta, un tantino più scadenti risultano le movenze e le animazioni degli antagonisti, che si muovono a schermo in modo piuttosto legnoso o comunque innaturale. Anche sulla IA possiamo nutrire qualche riserva, dato che i soldati nemici sembrano aprire il fuoco in modo troppo permissivo, tanto che potremo resistere a lungo sullo schermo, anche senza sparare e difenderci.
In ogni caso il titolo è gratuito e per questo merita certamente una prova. Trovate Enemy Strike direttamente a questo indirizzo. Le sembianze del nostro soldato protagonista sembrano riportare alla memoria quelle del più noto Crysis. Ma quella è un’altra storia…