Francia e Svezia tassano gli smartphone

I governi di Francia e Svezia hanno attuato, o stanno per farlo, nuove misure volte alla tassazione sull’acquisto di uno smartphone.

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Partiamo dalla Francia: il governo ha fatto una proposta volta a creare una tassa dell’1% sull’acquisto di uno smartphone o di un tablet. Tale tassa ha l’obiettivo di sostenere la cultura francese e di creare nuovi investimenti nella musica e nel cinema. Il presupposto è quello che la maggior parte degli utenti fruisce di contenuti piratati sui propri dispositivi, per cui la tassa serve in qualche modo a risarcire case discografiche e artisti.

In Svezia, invece, il discorso è diverso: nel paese scandinavo si paga una tassa di 320$ l’anno sulla televisione, ma il governo ha deciso di allarlgarla anche a chi non possiede un televisore ma usufruisce dei canali televisivi su smartphone e tablet. Addirittura, per scoprire chi usufruisce dei canali televisivi senza aver pagato, e senza avere un televisore, gli agenti del fisco effettuano chiamate anonime di sabato sera per cercare di ascoltare suoni provenienti da smartphone e tablet sui quali vengono viste trasmissioni TV, oppure ci si apposta davanti alla porta di una casa per scoprire se il proprietario sta usando un dispositivo per guardare i canali televisivi.

Uno dei motivi di queste scelte è quello di proteggere il modo tradizionale di usufruire di contenuti multimediali: TV, acquisto di musica, noleggio di film e così via. Con servizi quali Pandora, Spotify e Netflix, però, le cose stanno cambiando e gli utenti possono guardare un film o una serie TV pagando pochissimi dollari all’anno e senza dover accendere mai la TV.

Si vuole quindi cercare di limitare questi fenomeni o, comunque, di tassare i dispositivi al fine di sostenere la cultura nazionale.

 

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