Lee Clow, presidente e direttore globale dell’agenzia pubblicitaria di Apple, la TBWA / Media Arts, ha recentemente parlato dei 30 anni trascorsi a lavorare con Steve Jobs, raccontando anche la storia che c’è dietro a spot che ormai sono diventati delle icone commerciali, come quello della campagna “Think Different”.
La clip di dieci minuti arriva dalla conferenza PTTOW tenutasi a maggio e mostra Clow dare un breve riassunto della sua storia con Jobs e Apple. Ancora più importante, il leggendario pubblicitario dà uno sguardo approfondito a come Jobs conoscesse il branding e abbia usato queste conoscenze per cambiare il panorama dell’elettronica.
Una parte interessante del discorso di Clow riguarda il modo in cui Jobs ha scelto il nome “Apple”. Egli accenna le molte leggende che circondano il nome della società di Cupertino, tra cui una storia che vede Jobs scegliere il nome mentre stava mangiando una mela quando lavorava sull’Apple I con Steve Wozniak nel garage dei suoi genitori. Clow ritiene, tuttavia, che il guru della tecnologia sapeva che il personal computing sarebbe stato un pò scoraggiante per le masse, e voleva un nome per la società che sembrasse non minaccioso. Jobs studiò vari marchi, tra cui quello della Sony che ha cambiato il suo nome dall’originario “Tokyo Tsoshiu Kogyo KK”, perché “Sony” sembrava invitante e “sunny”.
Si è parlato anche del famoso spot TV “Here’s to the Crazy Ones” , che secondo Clow riassume i valori di Apple per Jobs, così come la sua ammirazione per le persone che hanno avuto una visione e hanno cercato di cambiare il mondo. Clow offre la propria opinione sul discorso che ha portato alla messa in onda dell’annuncio.
“Ho cercato di convincerlo ad essere la voce dello spot“, ha detto Clow, ” e lui naturalmente mi ha chiamato la mattina successiva – dopo aver litigato con me durante la notte – e ha detto:” Lee, dobbiamo continuare con Richard Dreyfuss” cioè la voce che era in realtà nello spot, “perché se la gente pensa che questo riguardi me e non Apple, allora avremo rovinato tutto.”
Battendo lentamente le mani, Clow ha detto: “Sì, è per questo che tu sei il genio e io sono solo il pubblicitario.”